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AST | Recupero e diffusione degli inventari degli archivi toscani
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Saldi dei camarlinghi

Livello: serie

Estremi cronologici: 1632 - 1776

Consistenza: 5 unità

La "ragione", o "calculo di ragione", dell'entrata e dell'uscita dei camarlinghi della comunità cominciava il primo di maggio e terminava un anno dopo, il 30 aprile; dopo di che, veniva rivista da due sindaci eletti dal consiglio. Passato questo primo scoglio, il registro sarebbe stato esaminato dal provveditore e dal ragioniere della Pratica Segreta per la definitiva approvazione del saldo. La partita del camarlingo era divisa in entrata ed uscita: la prima parte conteneva le voci fiscali, come il dazio, le imposte locali, le multe del danno dato, i versamenti degli appalti delle cariche; l'uscita comprendeva le percentuali delle entrate fiscali spettanti alle autorità superiori, come il capitano, la Camera di Pistoia e la Pratica Segreta, salari di ufficiali e pagamenti per opere eseguite da parte del comune. Negli anni di carestia una voce era dedicata alle entrate e alle uscite relative alla distribuzione dei "viveri", che venivano gestite da un camarlingo apposito. A partire dal 1646, il saldo del camarlingo venne controllato e rivisto anche dal cancelliere della Montagna di Pistoia di nomina Granducale, il primo dei quali fu Vincenzo Pacioni, che lo controfirmò l'11 novembre 1646 1 .


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