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Statuti

Livello: serie

Estremi cronologici: 1272 - 1769 apr. 20

Consistenza: 32 unità

Per codici statutari del Comune, spogli, ecc. vedansi il R. Archivio di Stato di Firenze, le Biblioteche Nazionale e Marucelliana di Firenze e Roncioniana di Prato, l'Archivio del Patrimonio Ecclesiastico pure di Prato. Cfr. Guida degli Archivi e delle Biblioteche d'Italia, cit.
Nota bibliografica - Avv. Germano Fossi, Statuti, nel Calendario pratese, Prato, Guasti, 1845, anno I, pagg. 46-49.
Bibliografia pratese di Cesare Guasti, Prato, Pontecchi, 1844, pagine 252-253.
Cesare Guasti, Bibliografia degli Statuti di Prato, nel vol. IX dell'Appendice dell'Archivio Storico Italiano e in Opere, Prato, Belli, 1894, vol. I, pagg. 80-84. È il proemio di un lavoro non pubblicato e forse non scritto.
Gaudenzi, Ordinamenti sacrati e sacratissimi di Bologna. Pubblica in Appendice gli Ordinamenti di giustizia del 1292. (Ved. 4 - I A n. 9).
Guido Bisori, Gli ordinamenti di un Comune Toscano nei primi del 1500, in Archivio Storico Pratese, anni V-VI-VII, Prato, 1925-1927. Espone e commenta precipuamente dal punto di vista giuridico lo Statuto del 1505. (Ved. 13 - I A).


1 (3 - I A)
Libri di Statuti e Ordini sopra le cavallate del Comune
Filza contenente:
1. Ordinamenta Cavallate Comunis Prati. Sotto è la seguente annotazione: Ritrovò Mess. Alessandro Guardini Dott. da Prato An. Dom. MDLIX. In Dei nomine amen. Infrascripta sunt statuta et ordinamenta novarum chavallatarum Comunis et populi terre Prati facta, edita et composita per providos, dscretos et sapientes viros dom. Lapum dom. Iohannis legum doctorem, et Fazinum olim dom. Guidonis, et Canbinum Locti officiales electos per dominos Quindecim de balia Comunis et populi terre Prati ad ipsa ordinamenta et statuta condenda. Et scriptum per me Mattheum olim Iuntinij dom. Melliorati de Mellioratis de Prato notarium electum ad ipsa scribendum. Sub anno Domini ab eius incarnat. Millesimo trecentesimo quadragesimo primo, indict. nona, de mense julii.
Cart. in 4° c. 10, orig. autenticato dal notaro sudd.

2. Liber petitionum de equis mortui tempore potestarie nobilis viri dom. Uguccionis de Bondelmontis de Folrentia... sub annis Domini Mcclxxv, indictione quarta.
Cart. in 4° c. 12 n. n., delle quali soltanto le prime due scritte.

3. Infrascripti sunt pedites de voluntate qui fuerunt in exercitu.
Dopo la nota dei pedoni segue la nota dei guastatori, palaioli, marraioli, maestri legnaiuoli e scalpellini. Non datato, ma del secolo XIII.
Cart. in 4° c. 16 n. n., di cui 5 bianche.

4. Infrascripti sunt pedites inventi et electi ad eundum in presentem exercitum qui fit per florentinos et alios partis Guelfe Tuscie in servitium florentinorum.
Cart. in 4° c. 8 n. n., dannegg. in costola e in basso.

5. Hec est impositio equorum facta tempore dominorum Alberti de Sabatinis potestatis terre Prati et Rolanduzi de Catenaia capit... anno Dom. Mcclxxxvii, ind. xv, die vii mens. septembris.
Cart. in 4° c. 4 originariam di c. 10, di cui l'ultima bianca.

6. Infrascripta sunt ordinamenta ad que teneantur homines qui tenere voluerint equos pro Comuni...; datati posteriorm. anno 1287.
Cart. in 4° di c. 2 n. n.

7. Infrascripta sunt ordinamenta ad que tenentur homines habentes cavallatas... tempore dom. Fantonis de Rossis capit. terre Prati... et scripta per me Donatum not. quondam Junte de Castro Florentino, sub annis Dom. Millesimo ducentesimo octuagesimo octavo, ind. prima.
Cart. in 4° c. 12 num. e 5 n. n., scritto fino a c. 9, manca la c. 2.

8. Hic est liber continens equos dom. Bonatese de Casatemadris de Bononia potestatis Comunis Prati, et omnes ronzinos terre Prati qui dantur ad vecturam, et mulos et equos etc... scriptus tempore capitanei dom. Franconis de Bardis de Florentia... per me Guillelmum Bonifacii de Bergamo not. tunc dicti dom. capitanei, anno Dom. Millesimo ducentesimo nonagesimo quarto.
Cart. in 4° c. 4 n. n., due scritte e due bianche.

9. Anno Dom. Mcclxxxxviii. Liber extimationum equorum... tempore nob... dom. Nuccij... hon. capit... scriptus per me Tolomeum Goccij not...
Cart. in 4° c. 24 num. mod. fino a c. 20 e scritte fino a c. 19; a cc. 18-19 è la Memoria breviorum artium communis et populi terre Prati et districtus, ossia la presentazione dei brevi delle Arti di Prato fatta dai rettori, al tempo del capitano Ranuccio per l'approvazione.

10. Ordinamenta custodie nocturne. Hic est liber provisionum, decretorum, electionum officialium factarum per infrascriptos sapientes etc... pro Comuni Prati positos et deputatos super guerra et super custodia terre Prati, scriptus per me Bonavolliam not... sub annis Dom. Mcccj, indict. xv.
Cart. in 4° c. 8 n. n.; lacero in parte. La 3a e 8a sono bianche. Cop. membr.

11. Roncinorum qui dantur ad vecturam.
Liber roncinorum assignatorum etc... tempore capitanei... dom. Guelfi dom. Jacobi de Civitate Castelli... scriptus per me Roggerinum Gabrielli de Cremona not. dicti dom. capitanei, sub annis Dom. Millesimo trecentesimo primo, indict. quintadecima, tempore dom. et sanctissimi patris dom. Bonifiacij pape octavi.
Cart. in 4° c. 12, 5 num. 6 scritte e 6 n. n. Cop. membr. con arme.

12. Hic est quadernus illorum qui habent equos cavallate pro Comuni Prati... tempore... magn. etc. dom. Musciatti de Franzesis potestatis... scriptus per me Picchardum q. Paganighi not... sub annis Dom. Millesimo ccc secundo, ind. XV.
Membr. 21x31, c. 16 num. mod. l'ultima bianca. Cop. membr. con arme.

13. Libro delle chavallate del pistorese. Isti sunt pistoriensis numero xxv qui esse debent stipend. et equitationes Comunis Prati.
A c. 5-16 riforme degli Otto difensori.
A c. 17-20 stipendiari al tempo del capitano Oddone de' Guelfi da Gubbio, anno 1305, ind. III.
A c. 21-22 Ordinamenti fatti dagli Otto e dal Gonfaloniere di Giustizia per Landino capitano della guerra.
Cart. in 4° c. 22 num. mod. Cop. con arme

14. Hic est liber continens in se omnes homines quibus imposite sunt baliste, coraczini, lanzerie, palveses et alia arma tempore capit... dom. Guccij de Ranaldinis de Senis sub annis Millesimo cccv, ind. tertia.
Cart. in 4° di c. 48, num. mod. scritto fino a c. 22 e legato a rovescio; nelle prime 6 cc. n. n. nomi di appartenenti alle Arti del legno e della pietra e di sindaci delle porte.

15. Liber extimationum equorum.
Non datato, ma del tempo del Capitano Rustichello di Corrado de Poggibonsi (1289), come vedesi dall'arme in cop.
Cart. in 4° c. 8 n. n.

16. Libro come sopra, non datato (sec. XIII).
Cart. in 4° c. 25, danneggiatissimo, con cop.

17. Deliberazione degli Otto e del Gonfaloniere del 9 luglio 1431 con cui si elegge Giorgio di Stefano barbiere capitano dei balestieri.
Cart. c. 2, in 4°, di cui una bianca.


1275 - 1431 lug. 9
2 (4 - I A)
Statuti del Comune di Prato
Grosso volume contenente 36 frammenti di Statuti di vari tempi, dal 1272 al 1380, in gran parte rotti e gusti dall'umidità.
Membr. in fol. n. n.
Questo volume, rilegato dopo il 1885 per cura del Badiani, contiene un gruppo di frammenti provenienti da un codice formato dal Casotti nel 1713 (ved. nota nel margine sinistro della c. 1 del framm. 15) ed altri che servirono di copertina a filze ecc. La filza n. 62 (Statuti) porta trascritti i framm. 1-13 e 26-33 di questo codice.

1. Due carte che contengono le rubriche 127, 128, 129, 130, 131, 132, 133, 134, 135 della parte III del Costituto del Comune e le rubriche 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8 e 9 della parte IV.
Dannegg. dall'umido e mutilo in alto e in basso presso la piegatura. Cent. 43x31.

2. Quattro carte, la 1a in cattivo stato e corrosa nei margini, staccata dalla 4a sua corrispondente; la 2a e la 3a riunite e formanti un solo foglio in buono stato; la 4a, sebbene staccata dalla 1a, in buono stato.
Appartenevano alla parte I del Costituto di cui riferiscono le rubriche da 49 a 95 più la 48a e la 96a in parte. Cent. 43x31.

3. Due carte, che servirono di coperta ad un registro posteriore. Sono in buono stato, con la scrittura perfettamente leggibile, salvo una abrasione di pochi versi in principio. Contiene le rubriche da 47 a 57 del Costituto probabilmente del Podestà. Cent. 43x31.

4. Due carte, che servirono di coperta a qualche registro posteriore, ed ognuna ha una lacerazione, con perdita della scrittura, la quale è in generale corrosa ed evanida. Cent. 43x32.
Vi è l'indice delle rubriche di un Constituto di compilazione probabilmente verso il 1280, e le rubriche rimaste sono da 118 a 145 parte 1a: da 1 a 32; da 46 a 76 e da 89 a 109 parte 2a de iudiciic. Segue: incipit pars tertia Constituti, de malleficiis, con 131 rubriche, salvo qualche lacuna. Viene in ultimo la pars quarta... senza potere leggervi il titolo perché corroso il foglio. Della parte 4a si trovano 21 rubriche e i vestigi di altre essendo stata lavata e corrosa la carta.

5. Frammento del Costituto del Capitano, in un foglio di due carte, in cui sono 25 capitoli interi e parte di altri. Vi sono riferite riforme del 1260 e del 1263, e presenta i caratteri di uno statuto molto antico e anteriore alla data presuntiva che gli si attribuisce.
Il foglio servì di coperta ad un registro, come indicano le tracce e le piegature rimastevi; perciò è molto logoro e sudicio. Cent. 36x31.

6. Statuta tempore Regis Karuli, titolo di scrittura del sec. XIII che si legge nel margine suo.
È un frammento del Constituto del Capitano dell'anno 1283. Consta di un foglio, ossia di due carte, con otto colonnelli di scrittura in tutto.
Nella 1a c. è in rosso il titolo della prima parte che tratta dell'ufficio del Capitano ed occupa l'intera carta, rimanendo interrotta al termine di essa; nella c. 2a sono le rubriche da 40 a 49.
Questo frammento è molto lacero per umidità sofferta, specialmente in basso, ove manca l'intero margine e qualche poco della scrittura. Cent. 36x31.

7. Frammento del Constituto del Capitano secondo la riforma fatta da otto savi cittadini, dei quali sono riferiti i nomi, l'anno 1284, indiz. 3a de mense martii, essendo Capitano Nerlo de' Nerli.
Due fogli: nelle prime due carte stanno le rubriche da 144 a 170; nelle altre due quelle da 195 a 209. Seguono i nomi degli otto riformatori e l'approvazione degli Otto e dei XL Consiglieri.
Lacero in basso come il precedente. Cent. 36x31.

8. Una carta mancante del margine superiore e di poca parte del testo, essendo stata ritagliata nel metterla come coperta al cartone del Diurno n. 58 dal quale fu staccata da me [Badiani].
Contiene le rubriche 29, 30, 31, 32 e 33 per intero, e in parte la rubrica 28, di un libro dello Statuto, forse il 5°. Pare una riforma di poco posteriore al 1284, di cui vi è riferita un'altra riforma. In buono stato. Cent. 33½x24.

9. Incipiunt capitula sacratorum. In Dei nomine amen. Ad honorem et reverentiam omnipotentis Dei et beate virginis matre Marie et beati sancti Stephani et aliorum omnium sanctorum et sanctarum Dei et ad honorem et reverentiam sacrosante romane Ecclesie, et ad honorem et reverentiam serenissimi Regis Karuli et bonum et pacificum et tranquillum statum totius Comunis et populi terre Prati. Ad hoc: ut malitia maleficiorum cesset et cessare debeat, hec sunt ordinamenta sacrata et sacratissima populi terre Prati adprobata per consilium terre Prati tempore nobilis et potentis viri dom. Corradi de Sotismo de Mediolano honorabilis capitanei terre Prati etc. etc. sub annis Mcc nonagesimo secundo, ind. quinta, de mense...
Sono quattro carte scritte ed una bianca, alquanto danneggiate, ma integre, e contengono una copia rimasta incompiuta degli Statuti sacrati del 1292 che, salvo una riforma o aggiunta del 1300 riportatavi con questa data, possono ritenersi qui integralmente trascritti, come si induce anche dal titolo, cui non venne fatta mutazione alcuna. È questa copia per conseguenza posteriore al 1300, ma oltre ad essere incompiuta è anche probabilmente mutila per la perdita di una carta intermedia.
Molte considerazioni inducono a ritenere essere questi Statuti quei provvedimenti chiamati a Firenze 'Ordinamenti di Giustizia', i quali furono emanati nel 1292 a difesa dei popolari. Cent. 43x32.

10. Un foglio di due carte che servì già, e lo mostrano le piegature, di coperta a un registro. Appartiene allo Statuto del Podestà del quale riporta diversi capitoli.
Ha uno strappo nell'angolo esterno inferiore che ha portato via parte del testo in ambe le carte. Raschiata la scrittura nelle faccie interne in parte, e nel resto assai consunta e evanida. Cent. 40x31.

11. Una carta priva del margine superiore per essere servita di guardia al Diurno n. 27 da cui fu staccata da me [Badiani]: però in buono stato.
Ha quasi tutta la rubrica 98 e per intero le rubriche 99, 100, 101 e 102 in parte del Libro 6° dello Statuto del Capitano. Cent. 36x16.

12. Un foglio di due carte impiegato posteriormente ad uso di coperta di un registro di condannagioni dei Capitani, come sta scritto nella 4a pag.
Questo importantissimo frammento contiene parte della rubrica 79 e intere le rubriche da 80 a 95 di uno Statuto probabilmente straordinario fatto negli ultimi mesi del 1293 dopo la remozione del Capitano Fresco de' Frescobaldi, in seguito alla quale pare essere stata introdotta in Prato la forma popolare di governo poco tempo innanzi adottata in Firenze.
Nella rubrica 91 si ha l'istituzione del Gonfaloniere di Giustizia.
Lacero nella piegatura e con diverse rotture. Cent. 43x32.

13. Frammento del libro 6° del Constituto di cui in questo foglio di carte 2 si hanno parte delle rubriche 26, 41, 59, 67 e per intero le rubriche da 27 a 40 e da 60 a 66, salve varie lacune cagionate da una lacerazione laterale esistente nel foglio e dall'essere la scrittura in più luoghi evanida. Cent. 43x32.

14. Statuto o Provvisione deliberata dai Difensori, dal Gonfaloniere di Giustizia e da una balìa di cittadini eletti dai Difensori per autorità avuta dal Consiglio dei Cento, contro i ribelli, sbanditi e autori d'incendi, guasti, rapine e altri danni.
Ha la data del 21 dicembre senza indicazione di anno, ma una nota moderna in margine dice essere il 1300.
Carte 4, in buono stato, con i numeri ordinali 32-35 del tempo; da che si argomenta che furono parte di un registro di Riformazioni o Statuti. La Provvisione occupa due carte, le altre due sono bianche. Cent. 42x30.

15. Hec sunt quedam ordinamenta et provisiones pupuli terre Prati facta et facte per nobiles viros dom. Ugolinum de Lucha honor. Capit. terre Prati et dom. Bartholum de Ricciis iudicem, et ser Medicum Aliceti ambaxiatores Comunis populi civitatis Florentie vigore auctoritatis et baylie eis adtribute per solepnia consilia Comunis populi terre Prati etc. scripta... per me Angelum Iunte notarium... sub annis Dom. Millesimo cccvii ab incar., tempore Clementis pape quinti, indic. vi, die sabati xxv mensis martii etc.
Essendo Podestà mess. Matteo da Montefalco avvenne in Prato un tumulto popolare al quale dette occasione una sentenza di morte fatta eseguire dal Podestà sopra un certo Nello di ser Ranieri da Prato. La condotta del Podestà in questo affare destò sospetto di tradimento, onde esso dové dimettere l'ufficio; ed a questo fatto si riferisce lo Statuto, il quale consta di quattro capitoli privi di note numerali e di rubriche. Il proemio e il primo capitolo, che stabiliva non doversi mai fare inquisizione contro il Podestà e la sua famiglia per la condanna di Nello, resulta non essere stato approvato dalla formula Caps. esistente nel margine.
Carte due alquanto lacere nei margini, tre scritte e una bianca. Cent. 44x31.

16. Hec sunt ordinamenta et provisiones iustitie facta... per nobiles viros dom. Ugolinum de Lucha hon. Capitaneum terre Prati et dom. Bartholum de Ricciis iudicem et ser Medicum Aliceti ambaxiatores Comunis et populi civitatis Florentie etc... scripta per me Angelum Iunte notarium etc... offitii dominorum octo defensori etc... sub annis dom. millesimo ccc vii ab incarnatione Domini etc. die sabati xxv mensis martii.
Statuto o Provvisione di 35 capitoli fatta insieme alla precedente ad confusionem et mortem perpetuam inimicorum comunis et populi terre Prati... et ut ipsa terra Prati ab omni proditione et oppressione in toto maneat et consistat et ut populares ac etiam potentes in tuto et eorum libertate paciffica et queta permanenatetc. etc.
Coi primi capitoli si stabilisce la consegna del castello e dei fortilizi della terra ai Fiorentini, ma non furono approvati; gli altri riguardano gli ordinamenti militari della terra e la custodia delle rocche del contado.
Carte 3 in buono stato, scritte 6 e 2 bianche. Cent. 41x30.

17. Infrascripta sunt additiones, corretiones et nova capitula facta etc. per infrascriptos sapientes... tempore nobilis et potentis militis dom. Nelli de domo Todinorum de Massa hon. potestatis... et dom Fidismidii de Fabriano hon. capit... et scriptum per me Vitum not. olim ser Ghini de Vulterris notarium statutariorum et sapientium. Sub annis Dom. millesimo trecentesimo octavo ind. sept.a de mense martii. Termina: Adprobata fuerunt etc. in consilio defensorum populi et gonfalonieri iustitie XII et XL consiliarorum populi etc. exceptis duobus capitulis loquentium de confinatis etc. in annis Dom. millesimo ccc octavo indict. sept.a die quartadecima martii.
Statuto di cap. 14 scritto in un foglio membr. di c. 2 in buono stato, salvo uno strappo in basso con perdita di parte del margine laterale e di piccola porzione del testo. Mancano le note numerali dei capitoli, le iniziali e le rubriche. Nel margine esistono annotazioni di scritture diverse. Cent. 41x29.

18. Frammenti di riforme statutarie del 1309 approvate dai Priori delle Arti di Firenze del 19 maggio e di nuove aggiunte fatte dagli Statutari del Comune.
Carte 4 lacere nei margini con perdita della scrittura e incomplete. Cent. 42x32.

19. Altro esemplare delle precedenti riforme, mutilo, incompleto, con estese lacerazioni e guasto dall'umidità sofferta.
Carte 6. Cent. 36x32.

20. Ordinamenta iustitie populi terre Prati.
Nuova compilazione in 37 capitoli fatta dai Gonfalonieri delle Società di Firenze ex balìa eis super his data per statuta et ordinamenta terre Prati, scripta per me Iohannem Finuccii Incontri notarium florentinum scribam sopradictorum Gonfalonierorum. Sub annis Dom. millesimo iiic decimo indict. VIII die decimo nono mensis madii.
Fanno seguito gli ordinamenta sotietatum populi terre Prati i quali constano di 22 capitoli; dopo viene l'approvazione dei Priori e dei Collegi di Firenze e una riforma parziale del 29 maggio 1311 con l'autenticazione dei notari dell'ufficio dei Priori.
Coincidono questi nuovi Statuti con il rinnovamento della Lega Guelfa promossa dai fiorentini, alla quale parteciparono i pratesi.
Esemplare con iniziali e rubriche di colore rosso, delle quali alcune sono ornate di piccoli fregi, però danneggiatissimo dall'umidità sofferta che rese macere in parte le carte, e difatti il carattere in più luoghi non è leggibile. Manca il margine in basso con perdita del testo.
Carte 20 delle quali l'ultima bianca. Cent. 40x29.

21. Altro esemplare sincrono della precedente compilazione, mancante dell'autenticazione. In questo gli Ordinamenti di Giustizia figurano di 38 capitoli per essere stato compreso nella numerazione anche il proemio. Danneggiato dall'umidità, specialmente i quaderni 2 e 3.
Carte 20, simile in tutto al precedente.

22. Frammento di una riforma statutaria fatta per la tranquillità della terra di Prato dai Priori delle Arti, Gonfaloniere di Giustizia e Gonfalonieri delle Società di Firenze a dì 24 e 29 maggio 1311; e frammenti di altre trascrizioni statutarie sincrone provenienti dai Rettori di Firenze in vigore della balìa concessa ai medesimi dai Consigli di Prato.
Carte 8, ridotte in cattivissime condizioni dall'umidità sofferta, mancanti in basso di tutto il margine e qual più qual meno di parte del foglio occupata dalla scrittura. Incompleto.

23. Riforma del governo della Terra fatta dai Priori di Firenze per balìa avuta dai pratesi. Actum in palatio in quo domini priores et vexillifer personaliter moram trahunt sub. anno Dom. millesimo trecentesimo duodecimo ind. decima die ultima mensis maii etc... Rogò Iohannes Spiliati de Filicaia notaio dei Priori; autentica la copia tratta «ex quodam quaterno statutorum et ordinamentorum terre Prati», il notaro Bonaguida q. Ugolini del Bolognese de Florentia.
Riforma da avere vigore fino ad aprile venturo; contiene parecchie provvisioni sul richiamare gli sbanditi e i confinati per togliere le cause delle discordie che erano nella Terra.
Carte 8, mutile in basso a cagione di umidità, per la quale andò perduto il margine inferiore e parte del testo. Per la stessa cagione la scrittura in alcune carte è difficilmente leggibile. Cent. 29x29.

24. Infrascripta sunt ordinamenta Cavallate comunis et populi terre Prati facta sub annis Dom. millesimo cccxiiii ind. xii tempore nob. militis dom. Gregorii Guindacci de Neapoli honor. vicarii regii terre Prati.
Carte 4, corroso e mutilo nei margini. Nell'ultima carta è la nota dei compresi nella cavallata. cent. 40x30.
In questo tempo i pratesi, seguitando a far parte della lega guelfa, si posero con i fiorentini, pistoiesi ed altri popoli della Toscana sotto la protezione del Re Roberto di Napoli capo e difensore dei Guelfi in Italia, da prima per cinque anni, che poi di tempo in tempo sotto lo stesso sovrano raffermavano. Però la prima proposizione fatta il 28 settembre 1313 nel Consiglio Generale, di sottomettere la Terra e Distretto di Prato al Re Ruberto, fu rigettata con 129 voti contro 54, ma nell'adunanza del 5 novembre successivo la proposta medesima fu accettata dal Consiglio con voti 119 favorevoli e 13 contrari, previa alcune condizioni che poi nun furono rispettate (Repetti, Diz. Stor., art. Prato).

25. Infrascripta sun capitula, statuta et ordinamenta... contra personas condepnatorum et exbannitorum vel condepnandorum in postea de domibus Pulliensium et Ranaldescorum terre Prati occasione dicte proditionis etc... scripta per me Philippum quondam Vannis de Prato notarium... sub annis Domini ab eius incarnatione millesimo trecentesimo quadragesimo secundo indict. decima die infrascripta. In fine... approbata in novo palatio populi... die quintodecimo mensis augusti.
Narra il Villani (cap. 2, lib. 12), che nel giorno di S. Iacopo di luglio del 1342 essendo molti pratesi iti alla Fiera a Pistoia, Rodolfo di mess. Tegghia de' Pugliesi venne per entrare in Prato, che vi era ribelle, con forza degli Ubaldini e del Conte Niccolò Alberti da Cerbaia e con certi suoi fedeli nemici de' Guazzalotti, oltre un numero di contadini sbanditi in quantità di 40 a cavallo e di circa 300 fanti, perocché gli doveva essere data l'entrata della Terra. Ma per sua disavventura non gli venne fatto, perché egli fu preso con 20 fiorentini sbanditi andandosene per Mugello agli Ubaldini e menatone in Firenze insieme con gli altri il Duca d'Atene lasciò i nostri sbanditi sopra i quali avea la giurisdizione e al detto Rodolfo che non gli era suddito né sbandito del Comune di Firenze, a torto fece tagliare la testa e dissesi che si ebbe moneta da Guazzalotti di Prato etc. (Repetti, Diz. Stor., art. Prato).
In forza di questo Statuto i Pugliesi, i Rinaldeschi e i loro seguaci ebbero confiscati i beni e bando come ribelli. Il proemio dello Statuto narra così il fatto: Cum igitur his proximis diebus elapsis infructuosa progenie de domibus Pulliensium et Ranaldescorum de Prato prodictionibus assueta, suorum preteritorum inherentes vestigiis prodictionis tractatum inhierint et fecerint et tractaverint cum pisanis, Ubaldinis et Comitibus de Cerbaria et filiis damnate memorie Castrucci de Anterminellis de Luca ghibellinis, rebellibus et inimicis sacre Ierusalem et Sicilie regie Maiestatis, Communis et populi civitatis Florentie et terre Prati et totius partis guelfe ytalice regionis, habito super hoc et tractatu cum nonnullis viris nequissimis terre Prati, prodere terram Prati et eius districtus et revocare de dominio et iurisdictione regie Maiestatis cum universali exterminio guelforum etc. etc.
Carte 48, molto danneggiate per umidità e mutile nei margini e nelle ultime. Cent. 48x28.

26. Indice di parte dell'ultimo libro dello Statuto Municipale degli Ordinamenti Sacrati e Proemio dello Statuto, in cui è detto essere state queste leges composte e approvate ad pacificum statum et Regimen comunis hominum terre Prati dai Priori, Gonfaloniere di Giustizia, Gonfaloniere delle Società e dai 12 loro Consiglieri, vigore balie etc.
Passata la terra di Prato nella soggezione di Firenze per vendita fattane dai Reali di Napoli, nella provvisione approvata nei Consigli di questa città a dì 27 e 28 febbraio 1350 all'oggetto di dare ordine al governo del novello acquisto, fu decretato doversi avere per nulli tutti gli Statuti precedenti, però rimanere agli uomini di Prato la facoltà di compilare con l'autorità che gliene fosse data dal Comune di Firenze «statuti per loro governo da durare tre anni dal giorno che saranno approvati dai Priori, i quali possono approvarli come disapprovarli, aggiungere, levare, correggere etc.» (Capitoli del Comune di Firenze, Prato).
Non pare che per un lungo corso di anni fosse concessa questa autorità ai pratesi, trovandosi che gli Statuti venivano riformati da cittadini fiorentini inviati a posta dalla Signoria a Prato, e non fu se non che verso il 1450 che riebbero il godimento di questo potere che durò in essi fino alla Riforma Leopoldina. Ne fecero profitto non soltanto per rinnuovare, rivedere e correggere ogni 5 anni gli Statuti del Comune, delle Opere Pie e delle varie istituzioni municipali, ma nel 1505 rinnuovarono le Leges Municipales, nel proemio delle quali è fatta memoria di una compilazione pervetusta, data dal Popolo fiorentino, che senza alcun dubbio è quella alla quale appartengono questo frammento e i successivi. In uno dei quali abbiamo la data del 31 ottobre 1353 nell'autenticazione fatta da un notaro di cui si è perduto il nome per rottura del foglio, de mandato avuto per ser Petrum ser grifi notarium reformationum Populi et Comunis florentini. Non apparisce poi che in questo Statuto dato da Firenze ai nuovi sudditi pratesi essi vi avessero parte alcuna; sebbene, come si rileva dal confronto con quello che è rimasto di altri Statuti più antichi, possa ritenersi che si tratti di una semplice revisione e che i pratesi riebbero le loro antiche leges senza altre variazioni che il proemio e la preterizione di domandare per certi atti l'approvazione della Signoria e di dipendere dagli ordini che ad essa fosse piaciuto di dare.
Carte 2 danneggiate da umidità e rose nei margini. Cent. 42x31.

27. Carte 3 con parte della rubrica 116 e intere le rubriche 117 e 118 del libro 1° dello Statuto.
Appartiene alla compilazione precedente, la quale fu fatta in tanti quaderni separati quanti erano le parti o libri dello Statuto.
Cent. 43x30. La scrittura è molto svanita.

28. Libro 3° dello Statuto del 1353, rubriche da 1 a 39; manca il restante.
Carte 9 in buono stato, salve qualche corrosione nei margini e nella scrittura, svanita in alcune pagine. Cent. 40x27.

29. Altro frammento della 3a parte dello Statuto contenente le rubriche da 153 a 162 e l'autenticazione notarile con la data 31 ottobre 1353, ma di questa autenticazione, che era molto lunga, rimane poco, perché mutila la carta.
carte 2 scritte e in buone condizioni; la carta 3a mutila e scritta; la 4a bianca con diversi ricordi. Cent. 41x30.

30. Libro 4° dello Statuto; rubriche da 6 a 63.
Carte 13 molto guaste per umidità in basso e logore. cent. 41x30.

31. Frammento del Libro 5° dello Statuto, di cui si hanno la rubrica 108 in parte e per intero le rubriche 109 e 110 con l'autenticazione nel margine del notaro delle Riformagioni di Firenze ser Pietro di ser Grifo.
Carte 2 molto consunte e infracidite per umidità. Cent. 39x30.

32. Frammento del Libro 6° dello Statuto, ossia l'ultima rubrica del medesimo e 10 capitoli degli Ordinamenti sacrati.
Carte 2 consunte, infracidite e con vari strappi. cent. 39x30.

33. Una carta non intera ed un piccolo pezzo di un'altra carta, in cui sono tre capitoli, probabilmente del 1° Libro dello Statuto.
In buono stato.

34. Provvisione per la distribuzione delle quote di estimo dei mal paganti, fra i contribuenti della Terra, rog. Vannozzo del fu Bandino di Prato.
Carte 4 scritte e 2 bianche, in buono stato. Cent. 40x29.

35. Provvisione sulla pesca nei fossi della cerchia e del castello nuovo.
Carte 2 in buono stato. Cent. 41x28.

36. Due carte di uno Statuto pratese, servite di coperta, probabilmente del 1353. Contiene le rubrice 153, 138, 139 intere e 152 e 140 in parte della pars IIIJ. Fu inviato dal Soprintendente dell'Archivio di Stato di Firenze che lo ebbe dall'Archivio di Stato di Arezzo e sostituì un frammento di statuto senese che era al suo posto, il quale fu inviato a Siena. Ved. Deliberazione della Giunta del 9 Dicembre 1885.


1272 - 1380
3 (5 - I A)
Minute di riforme e altro
Filza con i seguenti documenti, oltre più carte di minore importanza. Un'annotazione sulla coperta appena leggibile la intitola: Libro senza titolo di ser Niccolò Modesti dove sono più ordini et scritture.
1. Provisione de' dua studenti in medicina - 9 agosto 1547.
2. Conferma della provisione suddetta.
3. Ordini per i notari di banco degli Atti civili del 1539.
4. Conventioni da farsi infra la Comunità di Prato da una, e il Contado di Prato da l'altra parte, di quanto si debba concorrere per le parti a fare cinque Baluardj secondo che ordinerà S. Extia (sec. XVI).
5. Capitoli per la riforma di Prato (sec. XVI).
6. Riforma delle Case pie della Terra di Prato - 1° febb. 1547.
7. Memoriale gratie facte in favorem condepnatorum ab die iij junii 1542 usque ad diem xxxj augusti 1544.
8. Ordinamenta indumentorum et vestimentorum confirmata. Florentie die 16 martii 1546. Riforma del 31 gennaio 1546 fatta da mess. Francesco Gismondo Novellucci e mess. Girolamo di Giovanni Benamati Dottori, Vannozzo di mess. Antonio de' Rocchi e Lapo di Antonio Spighi. Ser Niccolò Modesti Cancelliere.
9. Bozze de' Capitoli della nuova riforma et squittinio di Prato, l'anno 1547.
10. Die xxiiij oct. 1550. Nuove ordinationi facte nel Consiglio Generale di Prato sopra i Danni dati personalmente e del tempo del vendemmiare.
11. Pro Montis Pietatis Prati declarationes et ordinamenta - del 1551.
12. Carte diverse, fra le quali trovansi le minute, non intere, delle riforme del 1496, 1513, 1517, 1619 e di altri anni successivi.
13. Riforme. Vacchetta con appunti delle riforme degli anni 1612-1613.
Cart. in 4° di carte 234, più la vacchetta n. n.
1496 - 1619
4 (6 - I A)
Riforme et ordini dal 1285 al 1297
Filza contenente:
1. Registro di elezione degli ufficiali ecc. fatto dal Capitano e suoi Otto Consiglieri, senza indicazione di anno. Va dal 15 al 29 settembre. In margine di mano moderna è segnato l'anno 1285.
Cart. in 4° di carte 15 di cui 7 bianche.

2. Infrascripta sunt additiones, diminutiones, correctiones et mutationes facte de Statuto et in Statuto Comunis et Populi terre Prati etc... scripta per me Ranuccium not. filium Camantis etc... sub annis Domini Mxxlxxxxvii, ind. x, de mense maii.
Minuta della riforma del 1297 in sei libri e degli Ordinamenti Sacrati: incompleta e male ordinata.
Cart. in 4° di carte 41.

3. Hec sunt additiones, detractiones, correctiones et mutationes novi constituti Comunis Prati etc... scripte per me Mattheum not. q. dom. Melliorati iudicem notarium etc... sub annis Dom. Mcclxxxviiij, ind. secunda, de mense septembris.
Correzioni ed aggiunte ai sei libri dello Statuto, in minuta, con alcuni nuovi capitoli.
Cart. in 4° di carte 8 scritte e 1 bianca.

4. Infrascripte sunt additiones, diminutiones, correctiones et mutationes facte de Statuto et in Statuto Comunis et Populi terre Prati et de ordinamentis sacratis etc... scripte et exemplate per me Mattheum et ser Nutum Iohannis notarium de libro facto et scripto originali per Ranuccium not. filium Camantis... sub annis Mcclxxxxvij, ind. x, de mense maij.
Minuta di una revisione totale dello Statuto e degli Ordinamenti Sacrati.
Cart. in 4° di carte 25; mancano le carte bianche che sono state tagliate.

5. Correctiones, additiones et detractiones secunde partis.
Frammento di una riforma del 1300 che riguarda il libro 2° De Maleficiis.
Cart. in 4° di carte 4, di cui l'ultima bianca.

6. Hic est liber ordinamentorum etc. factus... tempore nob. et pot. militis dom. Iohannis de Assisio potestatis etc. etc... et dom. Dini Salamoncelli hon. Capitanei... et infrascriptorum IIIIor virorum electorum et positorum super copiam grani et bladi habuenda in terra Prati et scriptum per me Ranerium not. sub. annis Dom. Miiicviio, ind. VI.
Cart. in 4° di carte 34 di cui 21 scritte.


1285 - 1297
5 (7 - I A)
Statuti 1330
È un bel volume di carte 100 membr. cent. 26x37, num. in parte che contiene:
Statuta super dapnis datis et vastis, di cap. 93.
Statuta et ordinamenta mulierum terre Prati, di cap. 18.
Statuta super officio funerum et mortuorum terre Prati, di cap. 13.
Non hanno data perché quella del 1330 è attribuita dai cataloghi. Alcune riforme e più particolarmente quella del 1354 farebbero congetturare che la compilazione in discorso potese essere avvenuta circa il 1350. Il notaro autenticante, Giovanni olim Buti Compagni de Fighino cittadino fiorentino, dice di averli copiati ex quibusdam veteribus statutis et cedulis per ipsos [statutarios] ordinatas.
Il volume contiene inoltre le seguenti riforme parziali e nuove compilazioni:
1365 Marzo. Riforma dello Statuto degli ornamenti delle donne, rog. Matteo olim Iuntini dom. Malliorati de Mellioratis.
1354 Giugno 29. Sul Danno dato, rog. Filippo del fu Tedaldo del fu Inghiramo, giudice.
1358 luglio 21. Danno dato, rog. ser Tommaso del fu Bonaventura di Prato.
1361 luglio 8. Danno dato, rog. ser Toringo del fu Dino da Prato.
1365 marzo 24. Danno dato, approvazione dei tre Statuti delle riforme per parte degli Statutari deputati dai Priori di Firenze, rog. ser Pietro del fu ser Grifo da Pratovecchio.
1368 giugno 28. Riforma parziale dello Statuto del Danno dato, rog. ser Bartolommeo del fu Manfredi da Prato.
1369 giugno 30. Riforma c.s., rog. ser Bartolommeo di ser Lapo da Prato.
1370 giugno 28. Riforma c.s., rog. ser Francesco del fu ser Toringo da Prato.
1371 ....... Riforma c.s., rog. ser Bartolommeo del fu ser Lapo da Prato.
1454 Novem. 28. Nuova compilazione delli ordini sul Danno dato in 91 capitoli, rog. ser Ambaldo del fu ser Giovanni di ser Gherardo da Prato sotto cancelliere del Comune.
I tre Statuti più antichi sono incompleti per esssere andate perdute alcune carte, e cioè le carte 15, 17, 26, 28, 30, 34, 38 e 40; mancano anche le carte 43, 44, 51, 52, 56 e 57.
Esemplare assai consunto dall'uso; per le note, ricordi e altri segni esistenti nei margini parrebbe avere appartenuto all'Ufficiale che era incaricato del Danno dato.
1350 - 1454 nov. 28
6 (8 - I A)
Statuti e riforme dal 1350 al 1472
Filza che contiene:
1. Hic est liber sive quaternus in se continens statutos, provisiones, stantiamenta, decreta et ordinamenta edita et facta per nob. et prudentes viros Marium Rossi de Strozzis, Uguccionem Ricciardi de Ricciis, Paulum Nerij de Bordonibus et Iohannem Gherardi Lanfredini cives hon. florentinos ambasciatores Comunis Florentie etc. habentes a Comuni Prati plenam, liberam et generalem baliam, auctoritatem, otestatem arbitrium in pace et quiete ponendi Comune et populum et terram et discrictum etc... Et circa custodiam et regimen dicte terre et Comunis etc. Scriptum per me Guelfum olim ser Francisci de Magliano civem flor. not... dictorum... sub annis Dom. ab inc. Millesimo trecentesimo quinquagesimo ind. tertia.
Copia esemplata dall'originale da ser Lodovico del fu Francesco da Colle di Val d'Elsa notaro delle Riformagioni del Comune di Prato.
1350 Agosto 5, ind. 3. Nel Consiglio del Popolo fu vinta la proposta di dare piena e libera balìa a Mario Strozzi, Paolo Bordoni, Uguccione de' Ricci e Giovanni Lanfredini ambasciatori del Comune di Firenze per riformare il governo del Comune pro bono et pacifico statu Comunis et partis guelfe et pro bona custodia terre Prati et ad satisfactionem Comunis et Populi civitatis Florentie, però con alcune condizioni, fra le quali vi fu quella di non potere sottoporre la terra e il distretto alla giurisdizione di qualsiasi Principe o Comune.
1350 Agosto 6, ind. 3. Nel Consiglio del Comune la proposta fu vinta con fave 74 nere e 17 bianche.
1350 Agosto 18, ind. 3. Nel Consiglio del Popolo fu approvata la proposta di dare ai Fiorentini la custodia della terra per otto anni.
1350 Agosto 19, ind. 3. nel Consiglio del Comune anche questa proposta fu adottata per fave 80 nere e 17 bianche.
Il registro contiene le provvisioni riguardanti questa riforma, la prima delle quali è dell'8 di agosto, l'ultima del 31 dello stesso mese.
I riformatori stettero ai patti e nulla fecero contro la libertà del Comune; ma la Repubblica fiorentina, la quale da molto tempo agognava questo acquisto per ingrandire il suo territorio e forse per provvedere ad una miglior custodia dei passi delle Alpi, trovò modo di mandare ad effetto il suo divisamento senza mancare di fede verso i pratesi, comprando per 17500 fiorini d'oro la terra e il distretto di Prato dai Reali di Napoli che da molti anni lo avevano in accomandigia.
Membr. c. 29. Cent. 40x29.

2. Riforma de offictialibus et officiis facta per providos et discretos viros Filippum Iohannis de Machiavellis, Bonaccursum Filippozzij Soldani et Iohannem Pierozzij de Altovitis cittadini fiorentini, popolari deputati dai Priori di Firenze; rog. Bernardo di ser Taddeo not. fiorentino: letta e pubblicata nel Convento di S. Domenico di Prato in quadam camera que volgariter appellatur la cambera de' forestieri, a dì 17 ottobre 1361.
Copia esemplata da Tommaso olim Iuncte Tucciarelli di Prato. Consta di 38 capitoli e vi si fa menzione di una riforma anteriore, oggi perduta, fatta da Tommaso di Done Guidotti, Giovanni di Guido dell'Antella, Pinuccio di Antonio Bonciani e Biagio di Bonaccio Guasconi, citt. fior.
Membr. c. 8, l'ultima bianca. Cent. 39x30.

3. Altra riforma de offitialibus et officiis di capit. 45 fatta dai riformatori fiorentini Uguccione de' Ricci, Baldese di Turino di Baldese, ser Ghiberto di ser Alessandro domini Chari, Zanobi di Giovanni Ciari; rog. Tino di ser Ottaviano da Pulicciano di Mugello, fatta e pubblicata in Prato nel Convento di S. Domenico il 17 luglio 1370.
Membr. c. 12. Incompleta per essere mancante delle cc. 5 e 8 e danneggiata in basso per umidità. Cent. 42x29.

4. Riforma e nuova compilazione dello Statuto sugli uffici del Comune, fatta dai riformatori fiorentini Gianni de' Palarcioni, Bernardo Covoni, Simone di Guiduccio di Puccio e Francesco di Vigoroso; rog. Antonio del fu Francesco di Gangalandi notaro fior. nel Convento di S. Domenico di Prato a dì 19 maggio 1374.
Membr. c. 14 delle quali 13 scritte; corrosa nei margini. Cent. 42x32.

5. Copia sincrona non autentica del precedente statuto.
Membr. c. 14; corrosa nei margini e un poco macchiata dall'umido. Cent. 42x32.

6. Nuovi ordini e provvisioni de Officiis per i riformatori fior. mess. Donato Acciaioli luogotenente del Potestà, Domenico di Cristofano Spini, Niccolò di Rossello Strozzi, Bindo del fu mess. Simone de' Pucci, pubblicati nel Convento di S. Domenico di Prato di luglio dell'anno 1395; rog. Giovanni del fu Francesco di Guardo da Montelupo. Fanno seguito l'approvazione data dai Priori di Firenze ad una breve riforma del 9 luglio 1397.
Membr. c. 15 essendo stata tagliata la 15a che era bianca: n. n. Cent. 37x26.

7. Provisiones, leges, statuta et ordinamenta etc... ad roborationem et validationem... extimi disponentia etc. compilate da dieci cittadini deputati alla riforma dell'estimo del Contado, in data del 7 maggio 1414, nel Monastero di S. Maria degli Angeli di Firenze; rog. Guardino del fu Andrea di ser Piero notaro fior.
Copia esemplata dal detto notaro, mancante delle carte 2 e 9 e la 4a strappata.
Membr. c. 10; l'ultima bianca. Cent. 32x23

8. Nuovo Statuto de Officiis compilato da 24 riformatori eletti dal Consiglio del Comune.
È diviso in due parti, la prima per gli uffici del Comune e consta di cap. 21; la seconda tratta degli ordinamenta locorum piorum in cap. 6; rog. ser Giovanni di ser Pietro da Stia coadiutore del Notaro delle Riformagioni del Comune. Data 16 marzo 1643 in audentia dominorum Octo.
Membr. c. 24. Cent. 36x25.

9. Statuto de Officiis etc. riformato a dì 11 marzo 1465 dagli statutari eletti dal Consiglio del Comune. Cap. 27; rog. ser Giovanni di Pietro da Stia coadiutore del Notaro degli Otto.
Membr. c. 24 n. n., comprese 2 bianche. Cent. 34x24.
È unito al medesimo un foglio di 2 carte, cart. in cui sono scritti: Ordini per la piazza della Pieve, in data 14 apr. 1438.

10. Riforma e nuova compilazione dello Statuto del Comune e Luoghi Pii del 20 giugno 1472 per i soliti riformatori nominati dal Comune. Cap. 27; rog. ser Giovanni da Stia.
Membr. c. 21. Cent. 36x26.


1350 - 1472
7 (11 - I A)

(Senza titolo). Nuova riforma degli uffici del Comune e dei Luoghi Pii fatta da Loisio di Lorenzo Ridolfi, Piero di Cosimo de' Medici e Francesco del fu Cambio Orlandi cittadini fiorentini eletti a ciò concordemente dal Comune per porre termine alle dissensioni, differenze, discordie e scandala quam plurima che esistevano circa officia et eorum imbursationes et gubernium Comunis et locorum piorum. I predetti cittadini sodisfecero all'incarico compilando il presente Statuto nel 28 di marzo dell'anno 1461, pubblicato e ridotto in sermone volgare da ser Niccolò di Michele di Feo Dini notaio e cittadino fiorentino; i riformatori delegati dalla Repubblica lo approvarono il 23 maggio successivo.
Dopo lo Statuto, che occupa 13 carte, sono trascritte diverse riforme speciali e provvisioni sopra oggetti diversi che vanno fino al 1516. Fra le altre notiamo esservi quelle con le quali si dette a Lorenzo e Piero de' Medici e a Lorenzo di Piero piena autorità sugli uffici e sulle cose del Comune.
Cod. membr. legato in pelle di carte 37 n. n., di bella scrittura con iniziali miniate. Cent. 30x21.
Segue un quaderno staccato cart. di 6 carte che contiene la Provvisione del Senato de' Quarantotto del dì 3 marzo 1580, copiata il 19 giugno 1691 da Lorenzo Cantini ministro alle Riformagioni, sull'esenzione dal pagamento di gabelle.
1461 mar. 28 - 1580 mar. 3
8 (9 - I A)

Al nome Santiss. di Dio. In questo libro si contengono gli ordini perpetui della Comunità di Prato.
Nuova compilazione in volgare degli ordini attenenti all'amministrazione del Comune e dei Luoghi Pii fatta dai Riformatori pratesi nel 29 di aprile 1496, rog. ser Quirico Baldinucci cancelliere delle Riformagioni.
Seguono altre riforme parziali e provvisioni diverse dal 1500 al 1758 e di queste alcune riguardano il Danno dato, gli scolari, i portici della piazza Mercatale, le Gabelle, l'Educatorio di S. Niccolò, la Grascia, ecc. Vi sono inoltre trascritte le provvisioni prese dopo il funesto sacco del 1512, per provvedere al riordinamento dell'amministrazione pubblica, le esenzioni ottenute, i lodi sulle questioni che si agitarono fra la Terra e il Contado e la provvisione del Duca Cosimo del 13 luglio 1543 che compie la divisione della Terra dal suo Contado.
Cod. membr. legato in pelle di c. 87; precedono 8 c. n. n. coi repertori dei capitoli. Cent. 29x21.
1496 apr. 29 - 1758
9 (10 - I A)
Reforma Comunitatis terre Prati facta die XXIJ Mensis Maii Anni Domini MCCCCLXXXXVIIJ
Statuto volgare di cap. 51 sugli uffici del Comune e dei Luoghi Pii; tratta anche di alcune gabelle; mancante dell'autenticazione; è seguito da una riforma parziale del 1499.
Cod. membr. legato in pelle di c. 26 num. e c. 1 n. n. Cent. 28x21.
1498 mag. 22 - 1499
10 (12 - I A)

Hec sunt statuta et ordinamenta, provisiones, reformationes, atque decreta facta ordinata atque firmata et provisa per spett. vir. Tomasium Neri de Ardinghellis civ. fl. et pro exsa Repub. flor. potestatem terre Prati etc. etc.
Nuovo Statuto sugli uffici del Comune e dei Luoghi Pii fatto il 18 luglio 1503, rog. ser Giuliano da Prato, il quale però non sottoscrisse questo esemplare che è privo di autenticazione. Consta di 71 capitoli ed è seguito da alcune riforme parziali del 1503 e del 1504.
Cod. membr. legato in pelle di c. 1 n. n. e 44 num. tutto scritto, meno le ultime 3 bianche. Cent. 29x31.
1503 lug. 18 - 1504
11 (13 - I A)
Incipiunt Leges Municipales sive Statuta noviter reformata Comunis Prati
Nuova compilazione dello Statuto generale, in cinque titoli, o parti, mentre gli antichi statuti ne avevano sei, essendo venuta meno la ragione delle disposizioni sull'estimo, alle quali era intitolato un libro, essendo tale materia sottoposta in questo tempo ai regolamenti generali che si emanavano dalla Repubblica fiorentina. Furono autori di questo nuovo codice mess. Giuliano di Francesco Guizzelmi, mess. Tommaso di Bandino di ser Paolo Rocchi, mess. Iacopo di ser Michele Modesti dottori in legge, ser Raffaello di Stefano Celmi, ser Lorenzo di Giuliano Tari notari e causidici Carlo di Andrea di Carlo Gherardacci mercante, tutti pratesi eletti dal Consiglio con provvisione del 29 ottobre 1505 insieme al Potestà mess. Giovanni di Francesco Nesi cittadino fiorentino, e fu loro segretario il Cancelliere del Comune ser Quirico Baldinucci.
Riferiamo le prime parole del proemio dalle quali si apprendono le ragioni che dettero origine a questa nuova compilazione, mentre abbiamo in essa la testimonianza di una precedente compilazione avvenuta allorquando la terra di Prato passò nel dominio della Repubblica fiorentina:
Quamvis terre Prati statuta et ordinamenta habeat pervetusta, quae ab inclito populo florentino eidem terrae Prati postquam sub eius imperium ditionenque devenit ad bene et quiete vivendam data fuere; tamen ob temporis vetustatem ac morum varietatem statuta predicta ferme omnia ab observatione et usu usque adeo recesserunt, quod et si dicta Terra Prati leges minicipales habeat sine legibus tamen vivere videtur, quo nihil populis aut perniciosus aut etiam deformius accidere potest, sine legibus etenim vivere non civium est simul iure viventium sed multitudinis confuse etc.
Le cinque parti dello Statuto trattano le seguenti materie: 1a Del potestà e degli altri officiali incaricati dell'amministrazione della giustizia e loro dipendenti, cap. 41. - 2a Disposizioni del diritto civile commerciale e di procedura, cap. 128. - 3a Crimini e contravvenzioni, cap. 116. - 4a Proprietà pubbliche, corporazioni, esercizio di alcune professioni, misura e peso pubblico, cap. 62. - 5a Disposizioni circa il potestà, gli uffici del Comune e delle Case Pie, tutele e curatele, cap. 76.
Ebbe l'approvazione dei Priori di Libertà nel 18 aprile 1509 e fu l'ultima compilazione dello Statuto generale, rimasta in vigore fino alla completa abrogazione del diritto statutario avvenuta sul cadere del secolo XVIII.
Seguitano dopo lo Statuto: Una riforma parziale del 26 febbraio 1538; una nuova compilazione del Danno dato in 24 capitoli, approvata dal Duca Cosimo il 29 di agosto 1539 e altre provvisioni in modificazione di qualcuna delle disposizioni dello Statuto Generale o di quello del Danno dato, l'ultima delle quali appartiene all'anno 1753.
Cod. membr. legato in pelle c. 11 n. n. e 153 num., scritto di carattere corsivo nitido ed elegante. Lo Statuto non è autenticato, essendo in copia la sottoscrizione notarile. Cent. 34x23.
1505 ott. 29 - 1753
12 (59 - I A)
Incipiunt Leges Municipales sive Statuta noviter reformata Comunis Prati
Altro esemplare dello Statuto del 1505 (ved. n. 13 - I A). Appartenne all'uffizio del podestà, dal quale passò all'Archivio comunale allorché cessarono di essere in vigore le disposizioni del medesimo. È mancante di quasi tutta la 4a parte, e nelle altre parti, a supplire alle lacune e alle perdite avvenute per l'uso, ha molte carte scritte in tempi posteriori, cosicché dell'antico originale la maggior parte è perduta. È autenticato dal Cancelliere Baldinucci e contiene l'approvazione originale dei Priori di Libertà; vi è pure la riforma del 1538, ma priva delle ultime disposizioni e dell'approvazione.
Membr. di carte 170 e 23 in principio n. n., molto consunto per l'uso, con postille e annotazioni nei margini. Il carattere è stamparello, mancano le iniziali. Cent. 30x31.
1505 - 1538
13 (414 - II P)
Statuti di Prato
È copia dello Statuto di cui al n. 13 - I A fatta nel sec. XVII.
Cart. in fol. di c. 173 num. e scritte ed alcune bianche in fine. Da una nota scritta nell'interno della copertina risulta che il Comune lo comprò dagli eredi Beltrami per L. 20.
1505
14 (14 - I A)

Hec sunt statuta et ordinamenta, provisiones, reformationes, atque decreta etc.
Nuova compilazione dello Statuto sugli uffici del Comune e Luoghi Pii per la riforma fatta il 6 giugno 1508. Rog. ser Giuliano Tani, approvata dai Riformatori fiorentini con alcune detrazioni ed emende nel 10 luglio. Sono cap. 72 in volgare; manca l'autenticazione del notaro.
Membr. c. 1 n. n. e 30 num., più una bianca in fine. Cent. 29x22.
1508 giu. 6 - 1508 lug. 10
15 (15 - I A)

Hec sunt statuta et ordinamenta, etc.
Al nome di Dio amen. Anno Dom. MDXIII indit. secunda et die XXXI mensis octobris. Questi sono ordini della riforma della terra e Comunità di Prato.
Statuto in volgare di cap. 40 sugli uffici del Comune e delle Case Pie, rog. Leonardo di Francesco di Gherardo Orlandi di Pescia.
Segue una provvisione dei Priori di Libertà del 17 ottobre 1515 circa una riforma fatta in quell'anno.
Membr. di c. 12 num. Cent. 24x16.
1513 ott. 31 - 1515 ott. 17
16 (16 - I A)

Hec sunt statuta et ordinamenta, etc.
Nuova compilazione del 12 agosto 1516, rog. da ser Leonardo suddetto. È di cap. 84; volgare.
Membr. di c. 22 num. e 2 n. n. Cent. 29x21.
1516 ago. 12
17 (17 - I A)
Statuto della Terra di Prato 1522
Compilazione dello Statuto sugli uffici etc. fatta in occasione della consueta riforma, il 24 maggio 1522, rog. ser Leonardo Orlandi da Pescia.
Le fanno seguito due provvisioni d' 26 e 29 maggio, contenenti l'aggiunta di altri ordini a quelli già fermati nello Statuto.
Membr. di c. 19 più 3 cart., una bianca in principio, le altre due in fine con l'indice delle rubriche, che sono 82. Cent. 29x21.
1522 mag. 24 - 1522 mag. 29
18 (18 - I A)

Infrascripta sunt statuta, ordinamenta, capitula, etc.
Compilazione della riforma del 1527, in data 7 dicembre, rog. ser Leonardo Orlandi da Pescia.
È di cap. 83, più altri 10 concernenti il Monte di Pietà.
Membr. c. 3 n. n., 40 num. e 1 in ultimo n. n. e bianca. Cent. 28x21.
1527 dic. 7
19 (19 - I A)

Infrascripta sunt statuta, ordinamenta, capitula, etc.
Compilazione della riforma del 1532. È del 15 novembre, con l'autenticazione di Bernardo di Pietro di Giuliano de' Fiamminghi da S. Miniato Cancelliere delle Riformagioni del Contado e Distretto di Firenze, cap. 98 in volgare.
Membr. di c. 48. Cent. 29x31.
1532 nov. 15
20 (20 - I A)
Reforma Terre Prati anni MDXXXVII
Nuova compilazione in volgare in data 15 febbraio, di cap. 88, autenticata da ser Emiliano del fu ser Bartolommeo di Domenico Dei coadiutore delle Riformagioni.
È riferita in questo volume, dopo lo Statuto, la provvisione del Duca Cosimo del 1° febbraio 1537 per la quale i Luoghi Pii della Terra si tennero chiusi per cinque anni, onde rimediare al disordine esistente nelle amministrazioni dei medesimi in conseguenza del funesto sacco dato dagli Spagnoli nel 1512. Seguono diversi ordini concernenti la riforma, e la riforma del 15 gennaio 1547.
Membr. di c. 53, di cui 3 n. n. e 50 num., delle quali la 50 e le cc. 40-43 bianche. Cent. 29x21.
1537 feb. 15 - 1547 gen. 15
21 (21 - I A)

Infrascripta sunt statuta, ordinamenta, capitula, etc.
Nuovo Statuto sugli uffici del Comune e delle Case Pie del 21 luglio 1553, cap. 95, rog. Francesco Riesci coadiutore delle Riformagioni.
Può dirsi la riforma fondamentale del Principato e per la medesima venne abolito l'ufficio degli Otto Difensori e del Gonfaloniere di Giustizia, al quale fu sostituito il Magistrato degli Otto Priori e del Gonfaloniere, durato fino alla emanazione delle Leggi sulle Amministrazioni comunali e provinciali del Regno d'Italia (1865).
Seguono: una lettera, in copia, del Duca Cosimo, degli 11 di dicembre 1553 che incarica mess. Iacopo Polverini ed il Podestà di formare le nuove borse per gli uffici, all'oggetto di rimettere in quiete la popolazione, poco soddisfatta, a quello che pare, della nuova riforma; e la provvisione emanata da questi Riformatori per comporre le nuove borse.
Membr. di c. 1 n. n. e 62 num. Cent. 29x21.
1553 lug. 31 - 1553 dic. 11
22 (22 - I A)

Infrascripti sunt nova capitula, etc.
Compilazione dello Statuto degli uffici in occasione della riforma dell'anno 1559 (aprile), cap. 87 in volgare, rog. Riesci.
Membr. di c. 3 n. n. e 46 num. Cent. 26x19.
1559 apr.
23 (23 - I A)

Infrascripti sunt nova capitula, statuta, etc.
Nuova compilazione del 13 maggio 1564, cap. 97, rog. Mauro Segaloni, Cancelliere delle Riformagioni. È seguita da una riforma parziale del 23 marzo 1569 e da una provvisione in data 18 aprile dello stesso anno sulla elezione del Teologo incaricato di leggere nella Pieve la Sacra Scrittura e sulla elezione del Maestro di musica.
Membr. di c. 6 n. n. e 65 num. delle quali le ultime due bianche. Una delle sei carte n. n. risulta tagliata. Cent. 28x21.
1564 mag. 13 - 1569 apr. 18
24 (24 - I A)

Infrascripti sunt nova capitula, ordinamenta, etc.
Nuova compilazione del 20 marzo 1573, cap. 82, rog. Segaloni.
Membr. di c. 46 scr., le cc. 47-66 sono bianche. Cent. 32x24.
1573 mar. 20
25 (25 - I A)

In questo libro si contengono cinque Riforme della Magnifica Comunità di Prato di cinque anni l'una, cominciate il primo di Maggio 1579, et da finire per tutto Aprile 1604, che tutte con l'amplationi et limitationi fatte dagl'ultimi Riformatori sono ridotte nel nuovo Rosso della Riforma in compendio et in brevità qual si deve attendere et osservare.
Oltre la nuova comilazione dello Statuto fatta il 28 febbraio 1578 contiene le riforme parziali de' 18 marzo 1584, 31 maggio 1589, 12 marzo 1594 e quella del 1599 in minuta, senza indicazione del giorno e mese. Alle cc. 81t-83t è la nota delle entrate e delle uscite annue della Comunità, del 1589.
Membr. di c. 3 n. n. e 89 num. Cent. 28x21.
1578 feb. 28 - 1599
26 (26 - I A)

Infrascripta sunt nova capitula, ordinamenta, provisiones, reformationes, et decreta facta, etc.
Nuovo Statuto del 26 marzo 1599 con le aggiunte ed emende fatte al medesimo nelle riforme del 30 marzo 1604, 14 aprile 1609, 15 aprile 1614, 13 aprile 1619 e le relative approvazioni dell'ufficio delle Riformagioni.
Membr. di pag. 4 n. n. e 148 num. Cent. 25x16.
1599 mar. 26 - 1619 apr. 13
27 (27 - I A)
Riforma della Terra di Prato del MDCXXIIII
Statuto di cap. 77, in data 15 aprile 1624, ed approvato nel 17 del mese stesso.
Membr. di c. 4 n. n., pp. 89 num. e 11 n. n. e bianche. Cent. 25x19.
1624 apr. 15 - 1624 apr. 17
28 (28 - I A)
Riforme veglianti della Città di Prato
Contiene:
il nuovo Statuto sugli uffici del Comune e Luoghi Pii, del 12 aprile 1628,
le addizioni ed emende a questo Statuto fatte nelle successive riforme e alle seguenti date:
1634 Aprile 13
1639 Febbraio 19
1644 Marzo 10
1644 Marzo 10
1649 Marzo 31
1653 Marzo 1
1659 Marzo 18
1664 Aprile 5
1669 Aprile 12
1674 Aprile 12
1679 Marzo 28
1684 Marzo 19.
Membr. di c. 6 n. n. e 142 num., delle quali 18 bianche. Cent. 28x20.
1628 apr. 12 - 1684 mar. 19
29 (29 - I A)

(Senza titolo). Sono trascritti in questo volume lo Statuto e le riforme comprese nel precedente, più le riforme parziali del 26 aprile 1689, 24 aprile 1714, 17 aprile 1719.
Membr. di c. 220. In principio e in fine 2 carte bianche n. n. Sono pure bianche le c. 193-197. Cent. 22x17.
1628 apr. 12 - 1719 apr. 17
30 (30 - I A)
Addizioni alle Riforme e Statuti Pratesi dei seguenti anni 1729, 1754, 1759, 1764, 1769
Nessuna nuova compilazione avvenne dal 1729 al 1769, ma si ecero soltanto emende e aggiunte allo Statuto del 1629, il più delle volte non ammesse dal Consiglio della Pratica segreta, che doveva approvarle. Tali riforme seguirono ai seguenti tempi:
1729 aprile 8
1754 aprile 9
1759 aprile 19
1764 aprile 26
1769 aprile 20.
Membr. di c. 100 num. e scritte fino a c. 32. Cent. 27x20.
1729 apr. 8 - 1769 apr. 20
31 (62 - I A)
Statuti. Secolo XIII-XIV. Trascrizione di frammenti di Statuti di detta epoca
In questa filza sono riunite le copie di vari frammenti di antichi Statuti fatte eseguire nell'anno 1880 dalla Giunta Municipale. Di questo lavoro fu incaricato il Gherardi dell'Archivio di Stato di Firenze. Sarebbe stato un ottimo provvedimento la trascrizione di tutti i frammenti rimasti degli antichi Statuti ed è da dolersi che la Giunta rimanesse a mezzo dell'intrapresa risoluzione.
I frammenti copiati sono quelli segnati di n. 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 26, 27, 28, 29, 30, 31, 32, 33 del Vol. n. 4 del presente inv.
sec. XIII - sec. XIV
32 (409 - II P)
Frammenti di Statuti del Comune di Prato
Sono quattro framm. membr. raccolti e donati al Comune da Ferdinando Carlesi e contengono:
1. parte delle rubriche 18, 20 e 22 e la rubrica 21 intera della parte II dello Statuto de maleficiis. La metà sup. di 1 c. in fol.
2. parte di uno Statuto sugli ufficiali del Comune. Metà inf. di 1 c. in fol.
3. parte di uno Statuto che contiene le rubriche 112, 113, 114, 115, 105, 106, 107, 108, 109 e in parte la 111, che trattano di riparare le strade, dei torrenti, ecc. Metà sup. di 1 c. in fol.
4. contiene le rubriche 20 in parte e 21 intera. C. 1 mancante del margine in fondo e di alcune righe del testo; in fol.