Livello: serie
Estremi cronologici: 1693 - 1774Consistenza: 17 unità
La colletta universale viene istituita nel giugno 1692
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in seguito ad un motuproprio del 12 maggio precedente
col quale Cosimo III richiedeva "qualche straordinario assegnamento onde poter
supplire a quelle spese che per sollievo di essi abbiamo ben volentieri
intraprese"
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,
intendendo con queste gli aiuti in danaro che era stato costretto ad offrire
all'imperatore in guerra in Italia col re di Francia, per liberare la Toscana dalla
presenza delle sue truppe. Veniva imposta tenendo conto di libri, detti appunto
collette, redatti dai deputati
delle comunità, in genere gli stessi della tassa delle macine
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, che descrivevano, popolo per popolo, i capi di famiglia che
lavoravano beni di altri e le entrate annue dei loro poderi, considerata unicamente
la parte colonica, e tutti gli altri capi di famiglia che avessero rendite di
qualsiasi altra origine e che erano tenuti a compilare le portate. Sulla base delle
collette e delle portate il
governo decideva l'ammontare della tassa da imporre. Sulla base della colletta
vengono stabilite altre imposte, sempre di carattere straordinario, cioè la tassa
del venti per cento
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, del dieci per cento
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, e quella del tre per cento
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. La colletta universale subì degli sgravi nei
primi mesi del 1726
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, per essere poi abolita nell'agosto dello stesso
anno
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. Sempre basata sulla
colletta è l'imposizione universale del 1737 per il rimborso delle spese effettuate
durante il passaggio delle truppe tedesche negli anni 1733-3535. Nel 1765 venne
istituita un'ulteriore imposizione straordinaria, rinnovata più volte, per
estinguere il debito contratto dal Magistrato di Sanità nel 1755 "per difendere lo
Stato dal contagio delle bestie bovine e bufatine che per più anni ha afflitto
diversi paesi d'Italia e dal quale la divina misericordia ha liberato la
Toscana"
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