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Tassa del macinato

Livello: serie

Estremi cronologici: 1781 - 1808

Consistenza: 9 unità

La tassa del macinato nel lungo periodo in cui fu applicata subì molte modifiche e solo dal 1789 la sua esazione fu affidata alle comunità e fu stabilito che fosse calcolata in base alla composizione delle famiglie e al loro reddito 1. Gli atti che compongono questa serie sono quindi da considerarsi la continuazione ideale di quelli già descritti per il periodo precedente al 1789 nei fondi del comune di Montaione, comune di Castelnuovo, comune di Gambassi e lega dei sette popoli.
La comunità prima di procedere all'esazione della tassa doveva ripartire i contribuenti, intesi come nuclei familiari, in otto classi di reddito e calcolare la quota che ogni capofamiglia doveva pagare in base al numero delle bocche che doveva mantenere; si dicevano "bocche" i componenti della famiglia e "teste" i capifamiglia. Erano esclusi da questa ripartizione solo i bambini sotto i tre anni e coloro cui era stato riconosciuto lo stato di "miserabilità", che prevedeva appunto l'esenzione dal pagamento delle imposte. Per ogni classe di reddito era prevista una cifra che, moltiplicata per il numero dei componenti, stabiliva la quota a carico di ogni famiglia. La prima classe era riferita alle famiglie più ricche e l'ottava a quelle più povere.
All'inizio dell'anno tutti i capifamiglia dovevano presentare delle dichiarazioni, dette "portate delle bocche", nelle quali dichiaravano il proprio mestiere e descrivevano la composizione della propria famiglia, comprese le persone di servizio. Queste dichiarazioni potevano essere presentate per iscritto o a voce; in questo secondo caso venivano verbalizzate dal cancelliere alla presenza di due testimoni e il dichiarante doveva pagare una tassa per la "scritturazione". Anche coloro che non erano in grado di "soffrire" la tassa dell'ottava e ultima classe dovevano essere ugualmente "descritti" e il Magistrato doveva certificare che erano stati riconosciuti "miserabili". Per maggiore sicurezza nell'equità dell'assegnazione della classe di reddito le comunità si potevano avvalere di "informatori", che attraverso controlli sugli stati d'anime dei parroci ed altri mezzi verificavano le dichiarazioni dei capifamiglia e ne rendessero conto al Magistrato. Venivano redatti in questa fase dei registri preparatori, chiamati secondo la loro composizione boccaioli, riscontri o reparti, dove, popolo per popolo e in ordine alfabetico, erano elencati tutti i capifamiglia, di cui era indicata l'età e la professione, e di seguito erano indicati i nomi dei componenti la famiglia, il loro grado di parentela con il capofamiglia e la loro età. In un secondo momento si assegnava la relativa classe d'imposta il cui coefficiente, moltiplicato per il numero dei componenti, determinava la "posta" da pagare; la presenza di questi ultimi due dati distingue i reparti dagli altri due tipi registri. Ultimata la fase dei calcoli il cancelliere redigeva i dazzaioli, dove indicava, sempre per popolo e in ordine alfabetico, i capifamiglia e la quota spettante. Questi registri venivano poi consegnati ai camarlinghi che avevano il compito di riscuotere l'imposizione e di registrarla.
La serie si articola in quattro sottoserie: Deliberazioni dei deputati; Saldi dei camarlinghi; Reparti, boccaioli e riscontri; Dazzaioli. A causa della legatura dei registri in filze, avvenuta come di norma qualche anno dopo la loro compilazione, la composizione e gli estremi cronologici degli atti non corrispondono perfettamente all'effettiva competenza della comunità sull'amministrazione della tassa, che ebbe inizio solo nel 1789.