Livello: fondo
Estremi cronologici: 1383 - 1774; 1785Consistenza: 26 unità
Il castello di Montaione
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nel corso del Duecento fu sottoposto al
controllo politico di San Miniato dal quale si affrancò nel settembre del 1369 facendo atto
di sottomissione alla repubblica fiorentina. In conseguenza di ciò Montaione entrò a far
parte del contado fiorentino ed ebbe facoltà di stendere propri Statuti
2
. Il comune di Montaione
si governò attraverso un consiglio ristretto composto da otto priori, e da un consiglio
generale convocato periodicamente. Priori e consiglieri erano nominati per imborsazione e
tratta come gli altri ufficiali destinati a reggere l'amministrazione del comune. Secondo le
riforme del 1412 venivano formate apposite borse per priori e consiglieri, difensori del
comune, operai del comune, operai di San Bartolomeo e dello Spedale di Santa Lucia, esattori
e allibratori, operai del bosco, sindaci dei malefici, camarlinghi, paciali, difensori della
spetialità
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. In seguito il numero dei componenti del consiglio e le qualifiche degli
ufficiali variarono ripetutamente ma rimase immutato il sistema dell'elezione per
tratta.
Il comune di Montaione alla fine del Cinquecento risultava composto da:
Montaione dentro, Montaione fuori, Santo Stefano alle Mura e Sant'Antonio a Figline, ma con
la riforma comunitativa del 1774 divenne sede di una nuova e più ampia comunità che comprese
anche Castelnuovo, Castelfalfi, Tonda, Vignale, Gambassi e la lega dei sette popoli.
Soggetti produttori:
Comune di Montaione, Montaione (Firenze), sec. XIII
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