Nella sessione ordinaria di maggio venivano esaminati il conto di
amministrazione dell'anno precedente ed il bilancio preventivo per l'anno
successivo, entrambi compilati dal podestà. L'esattore o cassiere comunale
presentava un conto di cassa dell'anno precedente per rispondere della sua gestione
come contabile. Ogni anno nella stessa sessione ordinaria si procedeva alla nomina,
tra i membri del consiglio, di due revisori con il compito di esaminare il conto
consuntivo e stendere una relazione da presentare unitamente al conto stesso nella
sessione ordinaria dell'anno venturo. I bilanci preventivi erano suddivisi in
entrate ed uscite. Tra le spese ordinarie erano: gli stipendi degli impiegati
comunitativi, le spese di ufficio, gli interessi dei capitali debiti, affitti di
locali, spese per strade ed acque, spese di culto, spese di polizia comunale, spese
di casermaggio della Reale gendarmeria. Tra le entrate erano: gli interessi dei
capitali, censi e livelli, gli affitti di fondi e spazi, le tasse dovute per gli
estratti dello stato civile e copie di atti amministrativi, multe, i centesimi
aggiunti sul principale della contribuzione prediale e del testatico. Del bilancio
preventivo erano redatte più copie delle quali una rimaneva nell'archivio comunale,
una era inviata al governatore o commissario distrettuale, due alla Presidenza
dell'Interno di cui una, dopo l'approvazione, era restituita al comune, una, infine,
consegnata all'esattore comunale.