Livello: serie
Estremi cronologici: 1778 - 1797Consistenza: 2 unità
Con la riforma del 1777 vennero abolite tutte le tasse che le comunità erano solite pagare a vari uffici centrali, sostituite da una tassa di redenzione corrisposta ratealmente in misura variabile da ciascuna delle stesse comunità 1 . Per il pagamento della tassa, nonché per far fronte a tutte le spese locali, la comunità doveva in primo luogo ricorrere alle proprie entrate patrimoniali e quindi a una sola forma di imposizione "per quella somma che occorrerà a compire i pagamenti dell'annata", da "distribuirsi sui beni stabili situati nei territori delle respettive comunità" secondo un reparto redatto dal cancelliere sulla base del campione della tassa prediale dell'Ufficio delle strade di Siena e del libro degli sciolti, in attesa della realizzazione del nuovo estimario comunitativo 2 . I contribuenti erano quindi tenuti ad eseguire versamenti rateati - registrati in un apposito dazzaiolo predisposto dal cancelliere e tenuto dal camarlengo - in ragione delle quote loro spettanti, secondo le modalità e i tempi fissati dal Magistrato. Nel marzo 1788 - nel quadro dei provvedimenti adottati per lo "scioglimento" del Debito pubblico toscano - venne stabilita l'abolizione della tassa di redenzione gravante sulle comunità, la cui completa estinzione fu raggiunta gradualmente nell'arco di alcuni anni 3 .
La serie comprende solo una filza contenente Denunce e stime di beni sciolti degli anni 1778-1779 e un Reparto della tassa di redenzione degli anni 1796-1797, unici frammenti superstiti - assieme agli altri reparti della tassa di redenzione conservati tra gli Atti dell'ufficio del camarlengo - delle serie di registrazioni contabili destinate a riflettere il concreto dispiegarsi dell'azione impositiva in ambito locale.