Livello: serie
Estremi cronologici: 1563 - 1583 feb.Consistenza: 1 unità
Nell'archivio si conserva un unico registro ascrivibile alla serie dei
saldi dei camarlinghi della podesteria.
La figura di questo camarlingo, diversa
da quella del camarlingo generale del comune, si trova menzionata nelle norme
dettate in più tempi relativamente all'organizzazione del contado. Non a caso i
camarlinghi di podesteria percepivano un salalrio ed erano tenuti al pagamento di
multe (in caso di inadempienze) diverse dai salari e dalle multe degli ufficiali di
altre circoscrizioni che svolgevano funzioni simili alle loro, quali i camarlinghi
dei popoli e dei comuni «spicciolati», dei comuni generali e quelli di
vicariato
1
.
Ad entrata del camarlingo della podesteria di Carmignano
troviamo innanzitutto rimesse delle sei stanze del comune maggiore di Carmignano, distinte da quelle
effettuate dai camarlinghi dei comunelli di Artimino e Bacchereto. Nel primo caso si
tratta di denari provenienti dalle imposizioni riscosse sopra la massa di ciascuna
stanza, una volta detratti il salario dei camarlinghi «spicciolati» e le spese per
la revisione delle loro ragioni. A loro volta i comuni di Artimino e Bacchereto
versavano una quota comprensiva del pagamento delle spese del vicariato di Scarperia
e di quelle ordinarie di podesteria.
A queste si aggiungono le quote spettanti
alla podesteria per le condanne di danno dato dei tre comuni ed una cifra fissa
proveniente dai Capitani del Bigallo di Firenze.
Entrate occasionali erano
costituite dalle restituzioni dei camarlinghi precedenti o dalle rimesse di vari
debitori.
Mentre ad entrata troviamo registrate le rimesse effettuate dai
camarlinghi che operavano su tutto il territorio della podesteria
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, ad uscita si riscontra il sistematico versamento al
vicariato di Scarperia «per imposte corse», che viene a costituire la voce di gran
lunga di maggiore entità tra quelle di spesa di podesteria.
Queste ultime erano
costituite, in sintesi, dalle spese per il giuramento e rendimento di conti del
camarlingo, oltre che dal suo stipendio percepito in base al riscosso
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, da quelle per
festeggiamenti o ricorrenze annauali o straordinarie, dalle spese per acconcimi del
palazzo pretorio e della prigione
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, ed infine da rimborsi di vario genere al podestà.
Nel registro
sono riportati anche saldi delle ragioni di camarlinghi particolari, tra cui si
segnalano quelli dei camarlinghi e depositari sopra il grano distribuito
dall'Ufficio dell'Abbondanza ed i saldi di camarlinghi nominati dai Capitani di
Parte per riscuotere denari necessari alla costruzione di ponti e al mantenimento di
fossi e torrenti.
L'uso di occasionali consegne di grano, biade o grasce alle
comunità da parte degli ufficiali e deputati dell'Abbondanza è attestata anche in
istruzioni risalenti alla istituzione dell'Ufficio dei Nove Conservatori
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. I camarlinghi sopra il grano
rendevano conto non soltanto delle staia di grano ritirate presso i porti di Pisa e
di Signa o direttamente a Firenze, e successivamente distribuite a fornai, mugnai e
particolari dei tre comuni della podesteria, ma anche dei denari riscossi in
pagamento del grano, nonché delle spese sostenute per la gestione dell'ufficio. Tra
queste ultime si ricordano le spese per il trasporto del grano tramite barche e
carri, per le misurazioni, per l'immagazzinaggio, per quelle contrattuali di
compra-vendita del cereale, oltre ad eventuali spese affrontate per viaggi
all'Ufficio dell'Abbondanza.
I camarlinghi nominati dai Capitani di Parte, a
loro volta, rendevano i conti registrando ad entrata le rimesse dei «vicinanti» dei
fiumi e, ad uscita, le spese di manodopera o dei matariali impiegati per i
lavori.