Livello: sezione
Estremi cronologici: [1693] - 1801Consistenza: 38 unità
In sostituzione di balzelli, accatti,
prestanze e donativi con i quali il governo centrale sopperiva
alle spese straordinarie dello stato, nel giugno del 1692 fu introdotta una colletta
universale ed annuale del mezzo per cento
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i cui introiti, insieme a quelli della
tassa delle bestie dal piè tondo e della gabella per la contrattazione delle stesse,
furono devoluti alla creazione del Monte Sussidio Vacabile
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. In tal modo la colletta, nata come imposta straordinaria,
divenne una sorta di gravezza ordinaria, e pertanto nel 1693 ne venne fissato il
regolamento.
La colletta colpiva, in misura diversa, i lavoratori mezzaioli e
gli altri produttori di reddito. I primi furono iscritti in sei classi in base alle
quali erano tenuti al pagamento di una somma fissa. Poichè si era riscontrato che
l'imposizione del decimino colpiva i lavoratori mezzaioli in misura maggiore
rispetto al reddito reale, per la colletta universale, che doveva colpire
esclusivamente i redditi, venne adottato un sistema diverso.
Questo prevedeva
la redazione di «libri contenenti popolo per popolo la descrizione generale di tutti
i capi di famiglia che lavoravano i poderi e beni d'altri, ..., coll'entrate annue
ridotte a denari contanti dei medesimi poderi e beni per la parte colonica
solamente»
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. Sulla base di tali libri, detti
collette, che erano redatti dai deputati della comunità, rivisti dai cancellieri e
riscontrati sui decimini, venivano compilati i dazzaioli.
Gli altri produttori
di reddito avevano invece l'obbligo di fare annualmente le «portate» che, dopo un
esame dei deputati, erano trascritte su appositi registri. Sulla base delle
informazioni in esse contenute, il governo centrale stabiliva la quota da imporre.
Contemporaneamente vennero istituite la tassa sopra le parrucche
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, la tassa delle
bestie dal piè tondo
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e quella sui cocchieri e servitori
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.
Nel corso
degli anni la colletta universale subì dei ritocchi del mezzo, dell'uno fino anche
del sette per cento, che venivano di volta in volta stabiliti mediante
circolari
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. Sulla base della colletta vennero
inoltre stabilite delle sovrimposte, sempre con carattere straordinario, in
relazione alle necessità contingenti dello stato, e precisamente la tassa del venti
per cento
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, quella del dieci per cento
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e quella del tre
per cento
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.
Al tempo di Gian Gastone vennero prese alcune
misure volte al risanamento delle finanze statali, e tra queste l'estinzione dei
«monti vecchi» e l'erezione dei Monti Redimibili primo e secondo
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. Ciò portò nel 1726 all'abolizione definitiva della colletta
universale
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, che fu riportata alle proporzioni di tassa straordinaria, mentre
contemporaneamente venne soppresso, a livello centrale, il Magistrato e Tribunale
delle Collette.
In previsione della necessità di ricorrere ad una nuova
imposizione della colletta, furono conservati presso ciascuna cancelleria i
dazzaioli originali degli ultimi cinque anni (1722-1726), da utilizzare per la
compilazione di nuovi eventuali dazzaioli
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.
A Carmignano si conservano unicamente i reparti della
colletta, con poche lacune, oltre ai dazzaioli e spogli di debitori delle
sovrimposte del venti, del dieci e del tre per cento.