Tassa di famiglia, tassa prediale e dazio comunitativo

Livello: serie

Estremi cronologici: 1815 - 1863

Consistenza: 69 unità

Nel 1815 fu abolita la tassa di macine e sostituita con la legge dell' 11 febbraio di quell'anno da una nuova imposta personale: la Tassa di famiglia, riscossa in tutto il Granducato secondo una "tangente assegnata a ciascheduna comunità" ¹ Il Magistrato comunitativo doveva formare una apposita deputazione i cui membri, "da prescegliersi tra le persone più istruite del logo", avevano l'incarico di preparare i reparti per la distribuzione della tassa in base a classi di reddito tra tutte le famiglie e le persone della comunità esclusi gli indigenti, ed i miserabili. I cancellieri comunitativi ricevettero precise istruzioni per controllare la compilazione dei reparti e dei dazzaioli; il camarlingo della comunità si occupava della riscossione, e provvedeva a versare l'importo della tassa alla Camera di Soprintendenza Comunitativa, egli doveva inoltre tenere appositi saldi dell'entrata e dell'uscita dei proventi della tassa. I contribuenti pagavano nel corso dell'anno l'importo dovuto suddiviso in quattro rate trimestrali e le comunità erano autorizzate ad aumentare il reparto del dieci per cento incamerando l'eventuale maggiore incasso, "a benefizio della comunità". Il 16 settembre 1816 ² fu abolita la tassa di redenzione e sostituita da una nuova tassa prediale che doveva essere versata alla Regia Depositeria; a questa poteva essere aggiunta un'altra imposizione, il dazio comunitativo, che veniva incamerato dalle comunità per le proprie occorrenze. Inizialmente la quota di imposizione assegnata ad ogni comunità rimase in via provvisoria uguale a quella della precedente tassa di redenzione, l'anno successivo ³ venne introdotto un nuovo reparto da ritenersi anch'esso provvisorio, fino alla formazione del nuovo catasto. Il cancelliere, secondo le Istruzioni del 21 dicembre 1816 ⁴ doveva redigere il dazzaiolo e l'esazione, suddivisa in rate bimestrali, era affidata al camarlingo comunitativo. Si è ritenuto opportuno comprendere i dazzaioli della tassa di famiglia e della tassa prediale in una unica serie archivistica dal momento che, nella maggior parte degli anni, i due registri sono stati legati insieme, spesso in questi casi anche la numerazione delle pagine risulta doppia evidenziando la suddivisione interna dei pezzi.