Sede: Lizzano, comune di San Marcello Pistoiese (Pistoia)
Date di esistenza: sec. XIII - 1775Intestazioni: Comune di Lizzano, San Marcello Pistoiese (Pistoia), 1550 - 1775
Storia amministrativa:
Per la sua posizione strategica, lungo uno dei più antichi itinerari stradali fra
Pistoia e Modena, nei pressi del crinale appenninico, nel Medioevo Lizzano è stato
uno dei più importanti comuni della Montagna Pistoiese. La pieve, dedicata a S.
Maria Assunta, e la curtis di Lizzano vengono citate in un diploma dell'imperatore
Ottone III del 998. Alla metà del XIII secolo Lizzano, con i suoi 202 fuochi, è il
comune rurale più popoloso della montagna con un territorio confinante con quello
dei comuni di Popiglio e di San Marcello. Tra la fine del XIII secolo e gli inizi
del XIV Lizzano venne coinvolta nelle lotte di fazione tra guelfi bianchi e neri e
vide gli scontri tra le famiglie nobiliari dei Bargesi e dei Tedeschi. Altri scontri
si ebbero qualche decennio più tardi, all'epoca della guerra fra Castruccio
Castracani, signore di Lucca, e Firenze, in seguito all'iniziativa della famiglia
Tedici, che aveva i propri capisaldi a Lizzano e a San Marcello. Sarà proprio in
questo periodo che Lizzano, che già per alcuni anni, alla metà del XIII secolo,
aveva ospitato il Capitano della Montagna, divenne uno dei tre luoghi di residenza,
assieme a Cutigliano e San Marcello, di questo giusdicente. Tale pratica si concluse
nel 1512 quando, forse a seguito di un fatto di sangue, Lizzano venne esclusa dalle
sedi del Capitanato.
Riguardo l'organizzazione amministrativa del Comune
sappiamo, dai due più antichi esemplari di statuti rimasti, datati rispettivamente
1413 e 1568 e attualmente conservati presso l'Archivio di Stato di Firenze, che a
Lizzano erano presenti un vicario, otto consiglieri (due per ciascun quartiere) e un
cancelliere; estratti da tre borse diverse e in carica per un anno a partire dal
primo di maggio. Vi erano poi due stimatori dei beni e due grascieri, eletti dal
vicario e dai consiglieri; un camarlingo dei dazi e sali e un camarlingo dei pegni,
le cui cariche, della durata di sei mesi, erano poste all'incanto. Lo statuto
successivo, del 1614, ricopiato nel 1749, conferma in buona sostanza tale struttura
amministrativa: un vicario, un consiglio composto da quattro consiglieri (uno per
ciascun quartiere) e un cancelliere. I loro nomi venivano tratti da tre borse
distinte, valide cinque anni, per complessivi trenta imborsabili (cinque per il
vicario, venti per i consiglieri e cinque per il cancelliere). Gli uffici entravano
in carica il 28 aprile ed avevano durata annuale. Il vicario e il consiglio
eleggevano, il primo maggio di ogni anno, il camarlingo del dazio e del sale,
incaricato di registrare le entrate e le uscite del Comune e di prelevare, presso la
Canova di Pistoia, il sale destinato alla comunità, ammontante mediamente a
diecimila libbre; il camarlingo dei pegni gravati vivi e morti; due grascieri,
incaricati di controllare il giusto prezzo dei viveri di prima necessità; e due
stimatori di beni.
L'autonomia amministrativa di Lizzano terminò, come per gli
altri comuni della Montagna Pistoiese, nel 1775, quando venne compreso nella
Comunità della Montagna.
Soggetti produttori collegati:
Comunità della Montagna di Pistoia, San Marcello
Pistoiese (Pistoia), 1775 - 1808
(successore)
Complessi archivistici prodotti:
Comune di Lizzano, 1550 lug. 1 - 1775
(fondo, conservato in Comune di San Marcello Pistoiese. Archivio storico)