Livello: fondo
Estremi cronologici: 1550 lug. 1 - 1775Consistenza: 80 unità
Posto su uno dei più antichi itinerari stradali fra Pistoia e Modena, nei
pressi del crinale appenninico, Lizzano è stato nel Medioevo, per questa sua posizione
strategica
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, uno dei comuni più importanti della Montagna pistoiese. Già nel
998, la pieve di Santa Maria Assunta ed una curtis de
Lizano erano ricordate in un diploma dell'imperatore Ottone III,
concesso a favore del vescovo di Pistoia
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. Verso la metà del secolo XIII, mentre si confermava come tappa
fondamentale dell'itinerario che collegava il Pistoiese a Modena
3
, Lizzano emerse come il comune rurale dipendente da
Pistoia più popoloso della Montagna, con i suoi 202 fuochi suddivisi fra il quartiere
della pieve e la cappella di sant'Andrea a Pratale
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; il suo territorio confinava con quelli dei comuni di Popiglio e di San
Marcello.
Tra la fine del secolo XIII e l'inizio del XIV due sue prestigiose
famiglie nobiliari, quelle dei Bargesi e dei Tedeschi, alla testa degli opposti
schieramenti dei guelfi bianchi e dei guelfi neri, che già avevano infiammato Pistoia,
scatenarono anche nalla Montagna pistoiese violenti scontri fra i comuni e fra le loro
fazioni interne. Altri scontri si ripeterono qualche decennio più tardi, al tempo della
guerra fra Castruccio Castracani, signore di Lucca, e i Fiorentini, in seguito
all'iniziativa della famiglia Tedici, che aveva capisaldi a Lizzano e a San
Marcello
5
.
Lizzano, che per un breve periodo, dopo la metà del Trecento, aveva ospitato la
residenza del capitano della Montagna, a partire dai decenni finali del secolo costituì
uno dei tre capoluoghi, con San Marcello e Cutigliano, del giusdicente, che risiedeva
con la sua corte per quattro mesi in ciascuna località; la pratica dell'alternanza,
continuata anche nel secolo XV
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, si concluse nel 1512 con l'esclusione di Lizzano;
ciò sembra dovuto ad un fatto di sangue che aveva coinvolto il capitano
7
. Il Comune di Lizzano terminò le sue
funzioni nel 1775, quando entrò a far parte della Comunità della Montagna di Pistoia. Il
26 gennaio del 1814 il paese, compreso il palazzo pretorio, la pieve e la vicina
frazione di Pratale, furono travolti da una gigantesca frana staccatasi dalla montagna,
che costrinse gli abitanti a ricostruirlo interamente non lontano dal sito
originale
8
.
Nello statuto del 1413, ma soprattutto nella successiva redazione del 1568, ambedue
conservati presso l'Archivio di Stato di Firenze
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, emergono le strutture dell'amministrazione locale:
un vicario, otto consiglieri (due per ciascun quartiere) e un cancelliere, estratti da
tre borse diverse e in carica per un anno a partire dal 1 di maggio; due stimatori dei
beni e due grasceri, eletti dal vicario e dai consiglieri; un camarlingo dei dazi e sali
e un camarlingo dei pegni, le cui cariche, della durata di sei mesi, erano poste
all'incanto. Gli statuti del 1614, ricopiati nel 1749, confermano in gran parte, con
modificazioni minime, tale struttura amministrativa: un vicario, un consiglio composto
da quattro consiglieri (uno per ciascun quartiere) e un cancelliere; la loro elezione si
faceva per tratta, da tre borse distinte valide cinque anni, per complessivi trenta
imborsabili (cinque per il vicario, venti per i consiglieri, cinque per il cancelliere).
Gli uffici entravano in carica il 28 aprile ed avevano la durata di un anno. Gli
incaricati non potevano più essere tratti per la durata delle borse. Il vicario e il
consiglio eleggevano ogni anno, il primo maggio: il camarlingo del dazio e del sale, il
quale era incaricato di registrare le entrate e le uscite del comune e di prelevare
presso la canova di Pistoia il sale destinato al comune di Lizzano, che assommava
mediamente a diecimila libbre; il camarlingo dei pegni gravati vivi e morti; due
grasceri, incaricati di controllare il giusto prezzo dei viveri di prima necessità; due
stimatori di beni.
Soggetti produttori:
Comune di Lizzano, San Marcello Pistoiese
(Pistoia), 1550 - 1775