Sede: San Marcello Pistoiese (Pistoia)
Date di esistenza: 1775 - 1808Intestazioni: Comunità della Montagna di Pistoia, San Marcello Pistoiese (Pistoia), 1775 - 1808
Storia amministrativa:
Con la Legge del 24 aprile 1775 la Montagna pistoiese fu sottoposta alla riforma
comunitativa granducale. Nacque così la Comunità della Montagna di Pistoia,
comprendente i dodici comuni già compresi nel Vicariato della Montagna: Cutigliano,
Gavinana, Lizzano, Lancisa e Spignana, San Marcello, Mammiano, Popiglio, Piteglio,
Lanciole, Crespole, Calamecca e i cosiddetti "cinque quartieri della Sambuca"
(Sambuca, Campeda, Frassignone, Pavana, San Pellegrino).
In base alle nuove
disposizioni, che dovevano entrare in vigore a partire dal 1 maggio, furono aboliti
gli statuti e le leggi comunali e vennero soppressi il Consiglio generale del
Vicariato, i vicari e i consigli generali di tutti i comuni entrati a far parte
della Comunità. Così come l'intero territorio pistoiese, anche la Comunità della
Montagna venne sottratta alla giurisdizione della Pratica Segreta e sottoposta alla
Camera delle Comunità, istituita nel 1769.
Il governo della nuova comunità
venne affidato al Magistrato, organo di durata annuale, che ereditava gran parte
delle competenze dei precedenti governi comunali. Era composto da un gonfaloniere e
da cinque priori, estratti in successione da una borsa di possidenti che avessero
più di trenta anni e con massa maggiore d'estimo superiore agli ottocento scudi. Il
Magistrato, affiancato da sedici consiglieri (uno per popolo), estratti ciascuno da
una borsa locale di possidenti la cui massa maggiore d'estimo era inferiore agli
ottocento scudi, formavano il Consiglio generale. Il divieto di una nuova estrazione
per i componenti del Magistrato era di un anno, per i componenti del Consiglio
generale di tre. Oltre ai possidenti potevano essere imborsati anche gli enti laici
ed ecclesiastici che detenessero proprietà nel territorio comunitativo, che potevano
comunque nominare in loro vece candidati in regola con la legge vigente.
Il
sistema fiscale venne riformato e razionalizzato grazie all'abolizione delle
precedenti imposizioni e di tutte le imposte locali su persone, animali e usi
civici, sostituite da un'unica tassa annuale fissa, detta " di redenzione", da
versarsi in tre rate alla cassa della Camera delle Comunità. Alla Comunità della
Montagna venne assegnata una somma di 3338 scudi da ripartire proporzionalmente fra
i sedici popoli e relativi possidenti. Se non riusciva a pagare la tassa di
redenzione con le sole rendite patrimoniali, ogni comunità era autorizzata a
distribuire un'imposta sui possidenti, chiamata "dazio", al cui contingente poteva
aggiungere un eventuale supplemento per sopperire alle necessità locali di spesa. La
responsabilità delle entrate e delle uscite della comunità spettava al camarlingo, o
depositario, estratto dalle borse approntate per il Magistrato e in carica da uno a
tre anni consecutivi, con un successivo divieto di sei.
Un altro importante
ufficio, da porsi all'incanto, era quello del "Provveditore di strade e fabriche",
di durata triennale, incaricato di controllare lo stato delle strade, dei fiumi e
degli edifici di tutto il territorio comunale, proporre i lavori urgenti e vigilare
sulla loro corretta esecuzione. Per circoscrivere la propria area di competenza il
Provveditore era tenuto ad approntare, con l'aiuto del Magistrato e del Cancelliere,
un apposito Campione di strade. Con motuproprio del 22 febbraio 1798 vennero
assegnati in accollo ai proprietari frontisti i lavori di manutenzione e di restauro
delle strade comunitative: gli accollatari erano obbligati a far eseguire i lavori,
i cui costi sarebbero stati poi ripagati dalla comunità.
Nella prima adunanza
della nuova Comunità, tenutasi il 28 di maggio del 1775 e presieduta dal
gonfaloniere Lorenzo Pacini, ci si occupò della preparazione delle borse per
l'estrazione del Magistrato e del Consiglio, e dell'elezione e della messa
all'incanto degli altri uffici.
Soggetti produttori collegati:
Comune di San Marcello, San Marcello Pistoiese
(Pistoia), 1551 - 1775
(predecessore)
Comune di Lizzano, San Marcello Pistoiese
(Pistoia), 1550 - 1775
(predecessore)
Comune di Gavinana, San Marcello Pistoiese
(Pistoia), 1470 - 1775
(predecessore)
Comune di Mammiano, San Marcello Pistoiese
(Pistoia), 1579 - 1775
(predecessore)
Comune di Lancisa e Spignana, San Marcello
Pistoiese (Pistoia), 1568 - 1775
(predecessore)
Comune di Calamecca, Piteglio (Pistoia), sec. XIII
- 1775
(predecessore)
Comune di Crespole, Piteglio (Pistoia), sec. XIII -
1775
(predecessore)
Comune di Cutigliano, Cutigliano (Pistoia), sec.
XIII - 1775
(predecessore)
Comune di Lanciole, Piteglio (Pistoia), sec. XIII -
1775
(predecessore)
Comune di Piteglio, Piteglio (Pistoia), sec. XIII -
1775
(predecessore)
Comune di Sambuca, Sambuca Pistoiese (Pistoia),
sec. XIII - 1775
(predecessore)
Mairie di San Marcello, San Marcello Pistoiese
(Pistoia), 1808 - 1814
(successore)
Mairie di Cutigliano, Cutigliano (Pistoia), 1808 -
1814
(successore)
Mairie di Piteglio, Piteglio (Pistoia), 1808 -
1814
(successore)
Complessi archivistici prodotti:
Comunità della Montagna di Pistoia, 1775 - 1818
(fondo, conservato in Comune di San Marcello Pistoiese. Archivio storico)