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Cancelleria comunitativa di Fiesole

Sede: Fiesole (Firenze)

Date di esistenza: 1569 - 1808

Intestazioni: Cancelleria comunitativa di Fiesole, Fiesole (Firenze), 1569 - 1808

Storia amministrativa:

Con la riforma dello statuto della lega di Fiesole del 1569 si introduce l'obbligo della presenza di un cancelliere per permettere all'organo di autogoverno locale di deliberare1. Nel Libro delle cancellerie del Contado et Distretto di Firenze è attestata la nomina di otto cancellieri, designati dal Magistrato dei Nove conservatori, che svolgono la loro attività durante il ventennio 1570-1591 nella circoscrizione costituita da Fiesole, Lastra, Montughi, Brozzi, Sesto, Calenzano, Signa, Campi, Montemurlo2.

Dall'esame dei registri delle deliberazioni del consiglio della lega, risulta che successivamente a questo periodo e fino al 1634 è il cavaliere del podestà in carica a svolgere anche la funzione di cancelliere3. A partire dal marzo di quell’anno è invece, Bartolo Baccini, "uno de ministri della Cancelleria de' Signori Nove", che inizia ad operare come estensore degli atti, revisore dei conti, tramite degli ordini emessi dall'amministrazione centrale e garante dell'applicazione delle leggi locali e statali, nella circoscrizione territoriale corrispondente alla podesteria di Sesto e Fiesole4. La sua presenza e attività a Fiesole inducono le autorità locali a costruire una stanza apposita per uso di cancelleria5, ricavandola dalla chiusura della "cantonata della loggia" del palazzo podestarile. Nel 1661, iniziandosi un nuovo registro delle deliberazioni, il cancelliere in carica sostituirà anche negli aspetti formali il podestà e il suo cavaliere subentrando ad essi nell'intitolazione del volume6.

Il processo di affermazione della figura del cancelliere è legato, a Fiesole come nel resto del territorio sottoposto al dominio fiorentino, alla necessità di garantire un controllo efficiente, continuo e diretto, sulla vita economica delle comunità, in funzione di un proficuo prelievo fiscale a vantaggio dello Stato. La presenza delle cancellerie del Magistrato dei Nove a partire dal 1570 si estende, senza che uno specifico progetto o atto legislativo ne stabilisca la nascita, fino a coprire lo Stato di Firenze come una rete, le cui maglie si diradano nelle vicinanze della città dominante. Qui, come osserva la Fasano Guarini, "l'ormai accentuato prevalere della proprietà privata su quella comunitativa facevano sentire soltanto blandamente l'esigenza di un controllo economico amministrativo" rispetto alle zone periferiche, in particolare di quelle dove le comunità detenevano ancora consistenti patrimoni comunitativi7. Ma nel 1635, attraverso istruzioni a loro dirette8, viene formalizzata l'acquisizione di maggiori responsabilità amministrative da parte dei cancellieri. Questo funzionario periferico dello Stato assume così, a livello generale, un ruolo e un peso istituzionale di maggiore consistenza, come rappresentante dell'autorità centrale in periferia, a spese del progressivo esautoramento dei giusdicenti dalle competenze di natura amministrativa che avevano detenuto fino a quel momento; la sua presenza è ormai definitivamente acquisita come fondamentale per la gestione dell'amministrazione a livello di governo locale. <...>

L'estensione territoriale alla quale fanno riferimento [le] scritture si mantiene pressoché costante nel corso dei secoli. Dalla risposta del cancelliere Gaetano Canini ad una circolare inviata dal magistrato dei Nove conservatori il 13 giugno 1759, con la quale si chiedono informazioni sul servizio dei messi e cavallari nelle comunità della cancelleria, risulta che in quel momento la circoscrizione a lui sottoposta comprende due giusdicenze: la podesteria di Sesto e Fiesole composta dalla lega di Fiesole (28 popoli), dalla lega di Sesto (18 popoli), dalla lega di Brozzi (6 popoli); la podesteria di Campi (35 popoli) composta dalla lega di Campi, dalla lega di Calenzano, dal comune di Signa e dal comune di Montemurlo9.

La riforma comunitativa ridisegnando le circoscrizioni amministrative locali aggrega una parte dei popoli che componevano la soppressa cancelleria dei Sobborghi di Firenze10 alla comunità di Fiesole, che con quelle di Sesto e di Campi11 costituisce da ora in poi la cancelleria di Sesto e Fiesole; nel regolamento locale per la comunità di Fiesole si prevede inoltre il trasferimento dell'ufficio del cancelliere da Firenze, dove si trovava in quel periodo, ad una sede posta nel territorio comunitativo12. I rappresentanti della comunità di Fiesole contestano quest'ultima decisione adducendo sia la tarda età del cancelliere in carica, Giuseppe Gaetano Spigliati, già settantaduenne, che la comodità dei possidenti, la maggior parte dei quali viveva abitualmente a Firenze. Ma a niente valgono queste obbiezioni: le autorità centrali sollecitano l'adempimento di quanto stabilito. Un anno dopo l'entrata in vigore del regolamento comunitativo, si minaccia addirittura di trasferire il cancelliere se la sede non sarà traslocata entro un mese.

Dopo aver esaminato vari immobili, la scelta cade sulla villa Coresi d'Archevous, nel popolo di S. Marco vecchio, e durante il mese di novembre del 1775 si effettua il trasloco13. Questa soluzione, scelta affrettatamente sotto l'incalzare delle pressioni ricevute da Firenze, non è di piena soddisfazione del cancelliere in carica al momento né del suo successore. Nel corso degli anni successivi si continuano a cercare attivamente altre alternative14, che offrano maggiori comodità e più garanzie di stabilità di una casa in affitto, perché come dichiara il cancelliere al magistrato comunitativo di Fiesole, “sembrava cosa buona il trovare un luogo atto da potervi stabilmente fissare la cancelleria loro senza tener così un archivio per così dire ambulante da dover essere spesso remosso da un luogo ad un altro con pregiudizio del medesimo”15. Il 19 giugno 1784 una risoluzione di Pietro Leopoldo autorizza finalmente il trasferimento della cancelleria nello stabile situato in via Bolognese, al Pellegrino, che aveva in precedenza ospitato la soppressa compagnia della Nunziatina16. Questo edificio costituirà la sede definitiva dei cancellieri di Fiesole fino all’abolizione dell’ufficio.