Sede: Cutigliano (Pistoia)
Date di esistenza: sec. XIV - 1775Intestazioni: Comune di Cutigliano, Cutigliano (Pistoia), sec. XIV - 1775
Storia amministrativa:
Dopo aver definito il ruolo di Cutigliano nell'ambito del Capitanato,
non bisogna dimenticare che, oltre ad essere stato per quattro secoli una delle capitali
del territorio montano, il paese ha svolto, per quanto riguarda il periodo preunitario,
un'ancora più lunga funzione di Comune autonomo, prima sotto l'egemonia di Pistoia, poi
sotto quella della repubblica fiorentina, ed infine sotto l'egida del granducato mediceo
e lorenese. L'origine di Cutigliano viene generalmente attribuita dal suo cronista
settecentesco, in mancanza di illuminanti reperti archeologici, e collegandosi quindi
soltanto a fonti antiche, tradizioni ed assonanze etimologiche, ora a genti provenienti
da Cutilia, ora alle vicende legate a Catilina
1
. Probabilmente si può soltanto
ipotizzare una discendenza del nome da un possibile praedium romano, come Acutilianus,
dal momento che anche i paesi vicini sembrerebbero attestare una simile origine
classica
2
. Ma,
se vogliamo limitarci a fonti certe, bisogna attenersi, almeno fino alla fine del secolo
XIV, agli scarsi documenti che emergono dalle fonti pistoiesi e fiorentine. Poche tracce
di Cutigliano restano nei primi secoli del Basso Medioevo, in quanto il paese era allora
una frazione di Lizzano, centro che si stava affermando invece, per la sua collocazione
geografica
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, come uno dei più importanti comuni della Montagna. Nei primi decenni
del Duecento, sia nelle fonti fiscali che nei registri dei confini comunali relativi a
Lizzano, stabiliti dai pistoiesi, sono attestati soltanto alcuni suoi abitanti
4
. Nei primi anni del Trecento è
segnalato un rettore della chiesa di San Bartolomeo, che però soltanto nel 1373 sarà
oggetto di una visita pastorale e nel 1419 verrà elevata a pieve
5
. L'ascesa della chiesa è contemporanea a quella del paese
che, in precedenza frazione di Lizzano, nella seconda metà del secolo XIV si afferma
come uno dei comuni costituenti il Capitanato della Montagna di Pistoia
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, per diventare poi una delle sedi del giusdicente
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. Insieme a quella istituzionale, cresce
l'importanza demografica di Cutigliano, che nel 1401 è il Comune più popoloso della
Montagna e nel 1427 uno dei più importanti dell'intero contado pistoiese
8
. Dallo statuto consegnato all'Archivio di Stato di Firenze
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, che è in realtà un
insieme di statuti e aggiornamenti succedutisi dal 1469 al 1644, emergono i tratti
politici e amministrativi del Comune, con la presenza di quelli che sono i più
importanti funzionari, come il vicario, i consiglieri, il camarlingo del dazio ed il
campaio. Ma è soprattutto dalla riforma del 30 aprile 1643
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, firmata dall'illustre cutiglianese Vincenzo di ser Iacopo Pacioni,
di lì a poco primo cancelliere generale del Capitanato, che veniamo a conoscenza più
approfonditamente della struttura del Comune e delle prerogative richieste ai maggiori
funzionari: essendo questi ultimi sorteggiati si dispone infatti "... che nelle borse
de' vicari o rectori del popolo, come nelle borse delli operarii della pieve di
Cutigliano, priori di Compagnia, si mettino persone habili, di buona condizione et fama,
originarii di nostra terra, che sappino leggere et scrivere, che non siano di minori età
di anni 30, che non siano figliuoli di famiglia...", cioè che non appartengano allo
stesso ceppo di chi è già al governo. "Persone dotte et scientiate" devono essere anche
quelle destinate alla borsa dei cancellieri comunali (che spariranno proprio dopo
l'avvento del Pacioni alla Cancelleria generale), così come alfabetizzati dovranno
essere anche i futuri sindaci e gli stimatori, diversamente dai consiglieri, ai quali
non sarà invece necessario saper leggere e scrivere per rivestire tale carica. Tutte le
borse, una volta riempite di cedole con i nomi, venivano poi custodite in una cassetta a
doppia chiave nel monastero delle monache di San Bonaventura. Oltre ai vicari e ai
consiglieri, che stabilivano le provvisioni, ai cancellieri, che le redigevano, e ai
camarlinghi, che amministravano le entrate e le uscite, altri ufficiali comunali, i cui
registri troveremo nell'inventario, erano rappresentati da: il camarlingo dei viveri,
che doveva riscuotere i pagamenti da coloro ai quali, negli anni di carestia, erano
state distribuite le derrate a prezzo politico; il camarlingo del sale, che doveva
conservare, distribuire e riscuotere il sale imposto alla comunità dal governo centrale,
secondo le sue necessità presunte; il depositario dei pegni, che doveva conservare ed
eventualmente vendere i pegni sequestrati ai debitori del Comune.
Soggetti produttori collegati:
Comunità della Montagna di Pistoia, San Marcello
Pistoiese (Pistoia), 1775 - 1808
(successore)
Complessi archivistici prodotti:
Comune di Cutigliano, 1555 -
1775
(fondo, conservato in Comune di Cutigliano. Archivio storico)