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Comunità di Bagnone

Sede: Bagnone (Massa Carrara)

Date di esistenza: sec. XIV - 1777

Intestazioni: Comunità di Bagnone, Bagnone (Massa Carrara), sec. XIV - 1777

Storia amministrativa:
In seguito alla divisione del feudo del marchese di Filattiera, Alberto Malaspina, Bagnone, con le terre annesse, toccò al nipote Antonio, che fu il primo feudatario del nuovo marchesato ed elesse la sua residenza in Bagnone. I tre figli di Antonio ressero insieme le sorti del feudo e dal 1404 stipularono patti di accomandigia con la Repubblica fiorentina di durata decennale. Nel 1471 il marchese Cristiano e i suoi fratelli vendettero il feudo di Bagnone alla Repubblica fiorentina e stipularono i capitoli di sottomissione che comportarono l'inclusione di Bagnone e delle ville dell'ex feudo malaspiniano, ad eccezione di Pastina, nella circoscrizione territoriale del Capitanato di Castiglione del Terziere. Si costituì la podesteria di Bagnone, comprendente i popoli di Bagnone, Nezzana, Mochignano, Collesino, Compione.

La podesteria di Bagnone si resse secondo i capitoli statutari di Castiglione del Terziere fino al 1491, quando si diede un proprio testo normativo1. Le funzioni giurisdizionali furono assegnate al capitano di Castiglione, mentre ad un consiglio di podesteria, in qualità di organo amministrativo, fu affidato l'ufficio di provvedere ogni anno all'assegnazione della gabella di podesteria e all'incanto dei beni comuni. Come si è detto per la podesteria di Castiglione del Terziere, anche gli atti delle sedute del consiglio podestarile di Bagnone vennero verbalizzati dal cancelliere di Castiglione nei registri di deliberazioni del Capitanato2. Lo statuto della podesteria prevedeva che ogni anno i consoli e i consiglieri di ciascun comunello procedessero all'elezione di un ufficiale denominato il quinto di podesteria. I comunelli di Compione e Nezzana nominavano il quinto ad anni alterni. I cinque buoni uomini, estratti dalle rispettive borse locali, nel mese di luglio si riunivano a Bagnone nella casa dove ogni settimana, fino al 1753 quando si deliberò di trasferire la sede del tribunale e della cancelleria da Castiglione a Bagnone, il giusdicente e il cancelliere si recavano per rendere ragione e alla presenza dei due ufficiali procedevano in una prima seduta all'imborsazione delle polizze contenenti i nomi degli individui ritenuti idonei a ricoprire l'incarico di sindaci del capitano et suo cavalliere et corte. La borsa, che doveva avere durata biennale, conteneva nove polizze, quattro per Bagnone, in quanto due sarebbero stati i sindaci estratti per questa comunità, due per Mochignano e Collesino e una per Compione e Nezzana in quanto partecipavano ad anni alterni. In una seconda seduta, dopo circa dieci giorni, i cinque portavano la borsa così formata nella sede della cancelleria e, insieme ai cinque della podesteria di Castiglione, procedevano alla tratta dei sindacatori. Le riforme amministrative del 1777 determinarono la soppressione della podestria e la costituzione della nuova comunità di Bagnone, in cui furono inclusi i popoli già facenti parte della circoscrizione podestarile.

Nell'ambito del capitanato Bagnone si connotò come secondo centro giurisdizionale-amministrativo dopo Castiglione, dotato di un proprio statuto, a partire dal 1491. Ogni settimana tanto il giusdicente quanto il cancelliere erano tenuti a spostarsi a Bagnone per "rendere ragione". Bagnone, posto a valle rispetto a Castiglione, conobbe nei secoli successivi uno sviluppo economico e sociale tale che nella seconda metà del secolo XVIII (1753) il governo granducale ritenne opportuno trasferirvi gli uffici della cancelleria e del tribunale. Il borgo di Bagnone si costituì come unico centro amministrativo e giudiziario del capitanato, a scapito di Castiglione, definitivamente abbandonato3. Con la riforma comunitativa del 1777 divenne sede di un'ampia comunità.



Complessi archivistici prodotti:
Comunità di Bagnone, 1566 - 1777 (fondo, conservato in Comune di Bagnone. Archivio storico)