Sede: Capannori (Lucca)
Date di esistenza: 1848 - 1865Intestazioni: Granducato di Toscana, Capannori (Lucca), 1848 - 1865
Storia amministrativa:
Con l'atto firmato da Carlo Lodovico il 4 ottobre 1847 si decretò la
fine dell'autonomia della città e dello Stato di Lucca e il passaggio sotto il
Granducato di Toscana che dette vita ad inevitabili trasformazioni, con particolare
riguardo alla struttura organizzativa e burocratica.
Il nuovo Governo a Lucca
suscitò reazioni contrastanti: si manifestarono in particolare avversità per i Borbone,
ma non vi furono entusiasmi per il nuovo sovrano. «L'unione alla Toscana fu provvida
anche nella sua anticipazione perché lo stato lucchese era ormai senza avvenire e in
disfacimento, e Lucca, sospettata senza ragione di liberalismo, correva il rischio di
una occupazione austriaca»
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. Il primo atto si ebbe con il Motuproprio dell'11
ottobre di pari anno, attraverso il quale il Granduca nominò il Consigliere di Stato il
Marchese Pier Francesco Rinuccini, con Tattribuzione di Commissario Straordinario e con
l'incarico di prendere il possesso e il totale controllo sullo Stato lucchese
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.
Questa disposizione, oltre che a
dichiarare decaduti il Ministero ed il Consiglio di Stato
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mirò principalmente a abolire la pena
di morte e a concedere un indulto a chi aveva commesso alcuni tipi di reati
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. Coloro i quali volevano usufruire dell'indulto dovevano, nel
termine perentorio di sei mesi dal momento della pubblicazione della disposizione,
presentarsi al Tribunale per accettare la grazia e esisibire le quietanze delle parti in
causa
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. Tutti gli affari dovevano essere presentati alla Commissione
Provvisoria di Governo che era composta dal Marchese Antonio Mazzarosa, dal Cavaliere
Nicolao Giorgini e dal Marchese Lelio Guinigi. I lavori della Commissione venivano
assistiti da un Auditore Consultore, che provvisoriamente era stato individuato nella
persona dell'Avvocato Generale Antonio Bicchierai. Una successiva legge del 9 marzo
1848
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fu mirata alla riorganizzazione del
territorio; alcune istituzioni vennero soppresse
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e furono creati in Toscana sette Compartimenti o
Prefetture: uno a Firenze, uno a Lucca, uno a Pisa, uno a Pistoia, uno a Arezzo, uno a
Grosseto e uno a Siena (art. 4). I Compartimenti venivano poi suddivisi in Circondari e
Preture o in Distretti e Comunità
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(art. 8). A Lucca, a Arezzo, a Pistoia e a Grosseto, fu assegnato
un unico Circondario Compartimentale (art. 9). Il Circondario di Lucca risultò composto
dalle Preture del Bagno, Barga, Borgo a Mozzano, Camaiore, Capannori, Compito, Coreglia,
Lucca Città e Campagna, Pescaglia, Pietrasanta, Seravezza, Viareggio, Villa Basilica,
mentre per il Distretto si rilevarono le Comunità corrispondenti alle suddette Preture,
con alcune variazioni e precisazioni: la Comunità di Capannori ebbe delimitato il
proprio territorio dalla strada che conduce al Turchetto, stabilendosi in tale modo il
confine con la Comunità di Compito (art. 13)
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. In ogni Circondario si formava la Giurisdizione
di un Tribunale di Prima Istanza
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, in ogni Pretura doveva esservi un Pretore, in ogni Distretto doveva
agire un Ministro del Censo e in ogni Comunità doveva essere presente un Gonfaloniere
(art. 15). Nelle città di Firenze, Livorno, Lucca, Pisa, Siena, Arezzo, Pistoia, Prato,
Cortona e Pescia vennero insediate le Delegazioni di Governo con il compito di svolgere
attività in materia di ordine pubblico e di polizia (art. 17).
Le Delegazioni di
Governo erano divise in tre classi
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, le Preture in cinque classi
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e gli Uffizi del Censo in tre
classi
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(art. 20).
Il Prefetto era a
capo del proprio Compartimento (art. 28), ma era alle dipendenze del Ministro
dell'Interno e degli altri Ministri (art. 29).
Il Prefetto svolgeva anche attività
politiche: disponeva della Guardia Civica Nazionale, delle Truppe e della Polizia,
notificava le leggi e sovrintendeva sul tranquillo e buon andamento del suo
Compartimento (art. 30); a livello amministrativo assisteva il Consiglio Compartimentale
e ne seguiva le deliberazioni, sovrintendeva sopra l'attività economica delle Comunità
attraverso un continuo rapporto con i Gonfalonieri, vidimava le Deliberazioni Magistrali
di sua competenza (art. 31) e svolgeva attività di sorveglianza nei confronti dei beni
ecclesiastici, sui Conventi, sui Monasteri e sulle Pie Fondazioni (art. 32). In ogni
Pretura, come abbiamo già accennato, vi era un Pretore che svolgeva le funzioni di
Giudice Ordinario Minore, sia per il civile che per criminale, ricopriva funzioni di
Ufficiale di Polizia Giudiziaria e, nei casi in cui non vi fosse un Delegato di Governo,
anche di Ufficiale di Polizia Amministrativa (art 42). I Delegati di Governo a loro
volta portavano avanti le mansioni di Ufficiali di Polizia Giudiziaria, di Pubblico
Ministero nelle cause criminali di competenza del Pretore e di Ufficiale di Polizia
Amministrativa (art. 46).
Il Ministro del Censo era responsabile dei registri e dei
documenti da lui prodotti (art. 48), eseguiva tutte le operazioni inerenti ai passaggi
di proprietà (art. 49), compilava i dazzaioli sulla tassa Regia imposta sui beni stabili
di tutte le Comunità (art. 52), compilava la lista dei possessori che avevano diritto a
far parte del Collegio elettorale, in collaborazione con il Gonfaloniere della Comunità
(art. 53), partecipava alle operazioni elettorali e ne redigeva i verbali (art. 54);
inoltre rimetteva all'Ufficio del Catasto le relazioni atte a verificare le esatte
confinazioni e terminazioni (art. 57). I Gonfalonieri, in qualità di capi delle
amministrazioni, verificavano il buon andamento della Comunità (art. 59), disponevano
dei Pompieri e delle Guardie Municipali (art. 61) e informavano il Prefetto di tutti gli
affari municipali e elettorali (art. 60).
Questa struttura, posta in essere con
specifico riferimento alla attribuzioni assegnate alla Prefettura di Lucca, non subì in
seguito, fino alla introduzione della legge amministrativa del 20 marzo 1865,
significative trasformazioni; risultarono infatti nella sostanza di non incidente
rilievo, agli effetti della organizzazione amministrativa, sia l'istituzione del Governo
Provvisorio del 27 aprile 1859, quando Leopoldo II lasciò il territorio toscano, sia
l'annessione al nuovo Regno d'Italia, avvenuta il 23 marzo 1860.
Per tali motivi
abbiamo inserito in questa sede archivistica le carte fino al 1865, senza realizzare una
frattura alla organicità amministrativa, che pure sarebbe stata giustificata in
relazione alla mera evoluzione nel rispetto della cronologia e della storia. In tal modo
si è considerato il periodo 1859-1865 una naturale continuazione amministrativa e
burocratica, sia pure sotto diverse prospettive politiche e storiche, della precedente
gestione, con una dilatazione cronologica che trova la propria ragione di essere nella
menzionata legge del 20 marzo 1865, con la quale si ebbe una decisa e sensibile
trasformazione dell'ordinamento istituzionale e burocratico dello Stato
italiano.
Soggetti produttori collegati:
Ducato di Lucca, Capannori (Lucca), 1817 -
1847
(predecessore)
Complessi archivistici prodotti:
Granducato di Toscana. Archivio storico del Comune di Capannori, 1841 -
1865
(fondo, conservato in Comune di Capannori. Archivio storico)