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Mairie di Casellina e Torri

Sede: Casellina (Firenze)

Date di esistenza: 1812 - 1814

Intestazioni: Mairie di Casellina e Torri, Casellina (Firenze), 1812 - 1814

Storia amministrativa:

Si trattò tuttavia di una divisione di breve durata: il 31 dicembre 1811 il sottoprefetto del circondario di Firenze informava i due maires che, per decreto imperiale del 9 maggio 1811, le due comunità sarebbero state nuovamente riunite in una sola, a far capo dal 1º gennaio 1812. La mairie di Torri veniva pertanto soppressa ed al maire di Casellina veniva affidata l'amministrazione dei due territori. «Vi invito - scriveva il sottoprefetto a quest'ultimo - a concertare con il signor maire di Torri relativamente alla riunione degli interessi delle due comuni, a farsi consegnare tutti i documenti che hanno formato finora l'archivio della mairie che va a sopprimersi».1

Il sottoprefetto ricordava poi al maire che la nuova comune, superando i seimila abitanti, avrebbe dovuto essere amministrata da due aggiunti e da due consiglieri e chiedeva pertanto che gli venisse sottoposta una lista di tre nominativi per coprire i posti vacanti, dando la preferenza ai membri del soppresso consiglio municipale di Torri.

L'organizzazione municipale prevedeva infatti la nomina, da parte del prefetto, del maire e l'elezione di un consiglio municipale dotato di ristretti poteri decisionali. Il maire restava in carica cinque anni ed era coadiuvato dagli aggiunti. A lui spettavano l'amministrazione dei beni, delle entrate e delle uscite comunitative, la direzione dei lavori pubblici, le funzioni di polizia in ambito locale nonché la pubblicazione di regolamenti e provvedimenti su queste materie. A lui era inoltre attribuita la funzione di ufficiale dello stato civile, che egli esercitava tramite uno dei suoi aggiunti.

Profondi mutamenti furono apportati anche in materia finanziaria ove, a fronte dell'abolizione di tutte le imposte precedenti, vennero introdotte la tassa fondiaria, la tassa personale, quella sulle porte e finestre e quella sulle patenti: le entrate comunitative erano fondate sulla imposizione di centesimi addizionali a queste imposte statali.

Della riscossione delle entrate e delle uscite era responsabile il percettore municipale, che aveva sede al Galluzzo.