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Complessi archivistici

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Comune di Prato

Sede: Prato (Prato)

Date di esistenza: 1865 -

Intestazioni: Comune di Prato, Prato (Prato), 1865 -

Storia amministrativa:
1. Il territorio

È noto che la legislazione del 1865 recepì le circoscrizioni comunali storicamente esistenti1. Nel caso di Prato ciò avvenne con piena soddisfazione, come testimonia la risposta del consiglio comunale alla circolare prefettizia del 24 febbraio 1866, la quale invitava i comuni a manifestare i loro intendimenti «sulle attuali loro circoscrizioni territoriali». La commissione consiliare a ciò deputata, presieduta dall'avv. Giuseppe Mazzoni, già triunviro della Toscana nel '49, espresse il parere che il territorio comunale non offrisse «alcun motivo di cambiamento e variazione», «sia per la estensione sia per la sua conformazione regolare e ben determinata»2.
Sui confini del comune di Prato così come si erano venuti configurando dal Quattrocento in avanti e sulle interne partizioni in «terra», «sobborghi» e «contado», merita riprodurre una lettera di Cesare Guasti al sindaco del comune di Prato del 9 gennaio 1885.
«Il contado di Prato... era in antico formato da quarantotto ville le quali ai primi del secolo XV s'erano ridotte a quarantadue, divise in sei pivieri, come si può vedere dagli ordinamenti «De villis Prati», approvati dalla Repubblica Fiorentina il 28 di febbraio 1419 ab Incarnatione, cioè 1420 allo stile comune. I quali ordinamenti (lo dirò così passando) furono conseguenza della separazione della terra dal contando rispetto alle gravezze, come ebbi occasione di mostrare illustrando due sigilli del contado di Prato.
Le variazioni avvenute nei nomi delle ville dal 1419 in poi non portarono cambiamenti nel territorio; dacché, se mal non mi appongo, le ritroviamo tutte (anche con Montalbiolo, che poi fu smembrato) nella costituzione o, per dir meglio, ricostituzione dell'unico comune di Prato, fatta da Pietro Leopoldo col motuproprio speciale del 29 settembre 1774, che porta la stessa data del Regolamento generale per le comunità di Toscana (sic. In quel motuproprio si trovano descritte 45 ville del contado di Prato con tre popoli dei Sobborghi di Prato, che sono la Chiesa Nuova, Narnali e il Soccorso.
Nessuno potrebbe escludere dai sobborghi dell'antica terra poi città di Prato questi tre popoli, i quali stando di mezzo tra le mura urbane e le ville limitrofe, segnano da tre lati il confine di quell'insieme che nel 1449, nel 1543 [in una «provvisione» di Cosimo I del 13 luglio, citata dal Guasti precedentemente] e nel 1774 si chiamava terra e sobborghi di Prato. Dal quarto lato poi, cioè fuori della Porta Mercatale, il sobborgo trovava presto un limite nel popolo di Filettole, perché questa fu sempre una delle ville che ne costituivano il contado»3.
Come avverte il Guasti, l'unica modifica territoriale intervenuta dall'età tardo medievale al comune postunitario riguardava il «popolo» di Montalbiolo che nel 1843 fu ceduto alla comunità di Carmignano in cambio dei terreni sotto Seano situati sulla sinistra dell'Ombrone4.
Nella pubblicazione riassuntiva del II censimento generale della popolazione (il primo in epoca postunitaria), il territorio del comune veniva così definito:
«La Comunità di Prato in Toscana è compresa nella Provincia di Firenze, ed è situata nella parte del suo territorio che si appella Valle del Bisenzio. Ha una superficie di chilometri quadrati 132,23; dei quali 6,59 sono occupati da strade e fiumi. Confina con otto comuni, cioè: Barberino di Mugello, Calenzano, Campi, Carmignano, Tizzana, Montale, Montemurlo e Cantagallo»5.
I confini amministrativi del comune rimasero intatti anche in seguito al R.D.L. 17 marzo 1927 n. 387, che dette facoltà al governo di procedere ad una revisione generale della circoscrizione dei comuni6. Col R.D. 15 novembre 1925 n. 2013, venne istituito il Circondario di Prato, aggregando a questo comune capoluogo i comuni di Calenzano, Cantagallo, Carmignano, Montemurlo e Vernio, già del circondario di Firenze, ed il comune di Tizzana (poi smembrato), facente parte del circondario di Pistoia7.
La rottura dell'«unità secolare» del comune di Prato avvenne nel 1949 quando, con D.P.R. dell'8 luglio n. 538, venne eretta in comune la frazione di Vaiano, a cui furono aggregate altre frazioni della media Val di Bisenzio8.
Fino al giorno in cui il nuovo comune iniziò a funzionare (13 settembre 1949), la documentazione dell'archivio comunale postunitario di Prato riguarda, dunque, non solo il territorio di quest'ultimo ma anche le frazioni attualmente comprese nel comune di Vaiano.

2. La popolazione

Poiché l'aumento o diminuzione della popolazione ha comportato variazioni nella composizione degli organi municipali e in altri ambiti amministrativi, è opportuno riportare, in modo riassuntivo, i dati relativi ai diversi censimenti9.

Censimento Popolazione stabile o legale
I 31 dicembre 1861 35.298
II 31 dicembre 1871 39.845
III 31 dicembre 1881 42.070
IV 10 febbraio 1901 53.580
V 10 giugno 1911 56.715
VI 1° dicembre 1921 60.319
VII 21 aprile 1931 67.303
VIII 21 aprile 1936 70.206

3. Il nome

La denominazione ricevuta dal comune al momento dell'unificazione amministrativa del 1865 fu quella di «Prato in Toscana», che in questa forma risaliva al 1863 (R.D. 29 marzo n. 1260). Con decreto del 31 dicembre 1931, n. 1775, il comune fu autorizzato a cambiare il suo nome in quello di «Prato»10. Tale modifica non ebbe un carattere eccezionale perché altri comuni (come «Bari delle Puglie» e «Aquila degli Abruzzi») ricevettero l'attuale denominazione in quello torno di anni.

4. Lo stemma e il gonfalone

Con decreto 11 luglio 1933, il capo del governo italiano concesse al comune di Prato di fare uso dello stemma così descritto: «Di rosso seminato di gigli d'oro al capo d'Angiò, d'azzurro a tre gigli d'oro fra i denti d'un rastrello di rosso». E, quale ornamento esteriore, del gonfalone così rappresentato: «Della forma regolamentare, consistente in un drappo bianco, ricamato di rosso e d'azzurro, caricato dello stemma sopradescritto e con l'iscrizione "COMUNE DI PRATO". L'asta ricoperta di velluto azzurro con bullette d'argento poste a spirale, nella freccia lo stemma del Comune e sul gambo inciso il nome. Nastri e cravatta ricolorati dai colori nazionali frangiati d'argento»11.


Soggetti produttori collegati:
Comunità di Prato, Prato (Prato), 1814 - 1865 (predecessore)


Complessi archivistici prodotti:
Comune di Prato, 1860 - 1944 (fondo, conservato in Comune di Prato. Archivio storico)