Livello: fondo
Estremi cronologici: 1388 ago. 19 - 1809Consistenza: 16 unità
Com'è generalmente noto, i cancellieri delle comunità avevano ereditato le
funzioni dei notai comunali riguardo alla conservazione e al rilascio di copie di atti
pubblici, finendo per essere i depositari anche degli atti non più di uso corrente dei
giusdicenti. Questa tendenza si sviluppa soprattutto a partire dalla seconda metà del
Cinquecento, quando i cancellieri eletti dalle comunità cominciano ad essere sostituiti
dai cancellieri 'fermi' designati dalla magistratura centrale dei Nove conservatori
della giurisdizione e del dominio fiorentino e le cancellerie finiscono per trasformarsi
in uffici periferici dello stato, con la duplice conseguenza, da un lato, di aumentare
il controllo amministrativo e fiscale sull'operato delle comunità e, dall'altro, di
organizzare in senso più moderno la funzione di conservazione della documentazione
prodotta nel territorio di competenza, riconducendola a criteri uniformi e affidandola a
personale specificatamente preparato. A questo scopo vengono nel tempo emanate sempre
più precise istruzioni per i cancellieri, tra le quali vale ricordare quelle del
1575
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che prescrivono,
tra l'altro, la scrittura e la registrazione degli atti e dei contratti, nonché delle
deliberazioni dei consigli dei comuni e delle opere pie; la vigilanza sul rispetto degli
statuti locali e della legislazione generale; il controllo sull'amministrazione
economica e la revisione dei conti dei camarlinghi; la predisposizione dei dazzaioli
delle imposizioni; la conservazione delle scritture relative agli estimi e ai
catasti
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. Successive istruzioni del 1635
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ampliano ulteriormente le funzioni dei cancellieri,
che vengono ancor più dettagliate nel 1779
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, con un testo particolarmente
importante, anche se non contiene specifiche novità circa la tenuta degli archivi e
l'accesso alla documentazione, perché ci dà un quadro pressoché completo dei gruppi di
documenti che costituiscono l'archivio di una cancelleria comunitativa, elencando,
all'interno di una suddivisione delle competenze del cancelliere in nove sezioni, tutti
i singoli compiti cui essi sono preposti.
La nomina dei cancellieri 'fermi' appare
motivata soprattutto dalla volontà del principe e degli organi di governo centrali di
accrescere il controllo sui gruppi dirigenti locali, sostituendo a quella di semplice
interprete delle istanze comunitative la figura di un funzionario che sia al tempo
stesso al servizio delle comunità ma anche loro superiore e in grado di ricomprenderne
l'autonomia entro i limiti che emanano dal centro.
La sostituzione dei cancellieri
scelti dai comuni con quelli nominati dai Nove conservatori avviene senza l'emanazione
di una legge specifica bensì attraverso rescritti che intervengono su casi specifici,
passando spesso attraverso la iniziale conferma di quelli in carica. È questo anche il
caso di Uzzano, che pure risulta cronologicamente tra quelli più precoci, dove la nomina
del cancelliere da parte dei Nove avviene nell'ottobre 1565, attraverso proprio la
conferma del cancelliere Giovanni Benvenuti di Portico di Romagna, già al servizio della
comunità dall'aprile 1561.
Uzzano è anche uno di quei casi in cui il cancelliere
del comune ha ereditato dal preesistente notaio di nomina comunale competenze
giurisdizionali e svolge funzioni di attuario degli atti civili, competenze e funzioni
che saranno mantenute fino alle riforme leopoldine della seconda metà del Settecento,
dando origine a serie documentarie specifiche, di cui si è già detto nell'introduzione
alla parte relativa alla giurisdizione, nella sezione dell'inventario riguardante il
comune e la comunità prefrancesi.
Come già detto nell'introduzione generale alla
medesima sezione, tra i provvedimenti specifici riguardanti i tribunali della
Valdinievole contenuti nel Nuovo compartimento dei tribunali di giustizia dello Stato
fiorentino del 30 settembre 1772
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- che introduce diverse novità circa
l'organizzazione e il funzionamento dei tribunali civili, ma soprattutto riunisce ai
tribunali pretori tutte le banche attuarie e i tribunali del danno dato che sino ad
allora avevano attuari e giudici propri, o competenze delegate al cancelliere, come
quello di Uzzano - c'è proprio la soppressione dell'ufficialato di Uzzano, le cui
funzioni vengono trasferite al vicario di Pescia. Come compensazione per la perdita
delle entrate derivanti da tale funzione, il cancelliere di Uzzano riceve l'anno
successivo una gratificazione straordinaria dal 1° novembre 1772 - giorno dell'entrata
in vigore della nuova compartimentazione - fino al 24 maggio 1773, cioè fino al momento
in cui inizia a percepire nuove entrate derivanti dall'assunzione dei compiti di
cancelliere anche per la comunità di Vellano, in virtù del motuproprio di soppressione
di quell'ufficio
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. In quell'occasione al cancelliere di Uzzano viene assegnato l'incarico
di recarsi a Vellano un giorno alla settimana, ovvero di risiedere a Pescia, quale
località ritenuta di sufficiente comodo per entrambe le comunità. In effetti, da parte
degli uzzanesi la soluzione di trasferire la cancelleria a Pescia viene accolta di buon
grado
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, segno inequivocabile che già allora la
maggior parte delle loro attività economiche e sociali si svolgeva nella zona di
pianura. Il 25 agosto il cancelliere Michele Del Corso va ad abitare nella cancelleria
di Pescia, avendo trovato la disponibilità di quel cancelliere ad accogliere sia lui che
gli archivi di Uzzano e di Vellano, mentre in ottobre un'altra lettera da parte del
soprassindaco della Camera delle comunità prescrive che anche le adunanze dei
rappresentanti la comunità si facciano a Pescia, continuando invece a tenersi a Uzzano
le sedute dei Consigli e gli incanti per l'appalto dei beni e delle entrate
comunali
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. In
conseguenza di questo trasferimento i mobili vengono venduti e la ex cancelleria
affittata
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, ma negli anni successivi la comunità di
Uzzano si trova costretta a penare non poco per reperire una sede stabile per il proprio
archivio e per il proprio cancelliere, finché il 4 novembre 1782 le competenze del
cancelliere di Uzzano e Vellano vengono trasferite definitivamente a quello di Pescia
che prende in custodia anche l'archivio
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.
Nel considerare le caratteristiche della documentazione
prodotta dalla cancelleria comunitativa di Uzzano, appare importante mettere in risalto
una peculiarità della stessa nel panorama toscano, vale a dire il fatto che, negli oltre
due secoli in cui essa è stata attiva, il suo ambito territoriale ha sempre coinciso con
quello della sola comunità di Uzzano, arrivando a comprendere anche la comunità di
Vellano solamente negli ultimi dieci anni di esistenza - ma di questa attività ampliata
non è rimasta traccia nell'archivio di Uzzano -. In questa situazione, la distinzione
tra il due ruoli del cancelliere in quanto, da un lato, notaio e attuario della comunità
incaricato della registrazione e conservazione delle scritture e, dall'altro,
funzionario governativo preposto al controllo sulla comunità stessa e al raccordo con
gli uffici centrali, già di sovente labile a livello di pratica documentaria, scompare
quasi del tutto; conseguentemente, l'individuazione di alcune serie archivistiche
attribuibili all'ufficio della cancelleria piuttosto che alla comunità è stata fatta
principalmente sulla base della consuetudine inventariale, preferendo comunque far
prevalere la continuità all'interno delle tipologie documentarie sulle suddivisioni
indotte dalla cronologia istituzionale.
L'esiguità della documentazione attribuita
alla cancelleria è anche da mettere in relazione, come già detto nell'introduzione alla
sezione dell'inventario riguardante il comune e la comunità prefrancesi relativamente
alla documentazione giurisdizionale, al fatto che la serie delle filze con gli atti e la
corrispondenza dei cancellieri di Uzzano dal 1585 al 1772, che prosegue fino al 1782 con
la documentazione relativa al nuovo ruolo di cancelliere anche per Vellano, si trova
attualmente all'Archivio di stato di Pescia, in conseguenza degli smembramenti degli
archivi delle soppresse cancellerie e uffici del censo operati dopo l'Unità d'Italia.
Soggetti produttori:
Cancelleria comunitativa di Uzzano, Uzzano
(Pistoia), 1565 - 1808