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Cancelleria comunitativa di Uzzano

Sede: Uzzano (Pistoia)

Date di esistenza: 1565 - 1808

Intestazioni: Cancelleria comunitativa di Uzzano, Uzzano (Pistoia), 1565 - 1808

Storia amministrativa:
I cancellieri delle comunità avevano ereditato le funzioni dei notai comunali riguardo alla conservazione e al rilascio di copie di atti pubblici, finendo per essere i depositari anche degli atti non più di uso corrente dei giusdicenti. Questa tendenza si sviluppò soprattutto a partire dalla seconda metà del Cinquecento, quando i cancellieri eletti dalle comunità cominciarono ad essere sostituiti dai cancellieri "fermi" designati dalla magistratura centrale dei Nove conservatori della giurisdizione e del dominio fiorentino e le cancellerie finirono per trasformarsi in uffici periferici dello stato, con la duplice conseguenza, da un lato, di aumentare il controllo amministrativo e fiscale sull'operato delle comunità e, dall'altro, di organizzare in senso più moderno la funzione di conservazione della documentazione prodotta nel territorio di competenza. A questo scopo vennero nel tempo emanate precise istruzioni per i cancellieri, tra le quali vale ricordare quelle del 1575 che prescrivono, tra l'altro, la scrittura e la registrazione degli atti e dei contratti, nonché delle deliberazioni dei consigli dei comuni e delle opere pie; la vigilanza sul rispetto degli statuti locali e della legislazione generale; il controllo sull'amministrazione economica e la revisione dei conti dei camarlinghi; la predisposizione dei dazzaioli delle imposizioni; la conservazione delle scritture relative agli estimi e ai catasti.
La nomina dei cancellieri fermi appare motivata soprattutto dalla volontà del principe e degli organi di governo centrali di accrescere il controllo sui gruppi dirigenti locali, sostituendo a quella di semplice interprete delle istanze comunitative la figura di un funzionario che fosse al tempo stesso al servizio delle comunità ma anche loro superiore e in grado di ricomprenderne l'autonomia entro i limiti stabiliti dal centro. La sostituzione dei cancellieri scelti dai comuni con quelli nominati dai Nove conservatori avvenne senza l'emanazione di una legge specifica bensì attraverso rescritti, passando spesso attraverso la iniziale conferma di quelli in carica. È questo anche il caso di Uzzano, dove la nomina del cancelliere da parte dei Nove avvenne nell'ottobre 1565, attraverso proprio la conferma del cancelliere Giovanni Benvenuti di Portico di Romagna, già al servizio della comunità dall'aprile 1561.
Uzzano fu anche uno di quei casi in cui il cancelliere del comune ereditò dal preesistente notaio competenze giurisdizionali e funzioni di attuario degli atti civili che saranno mantenute fino alle riforme leopoldine.
Nel 1772 venne infatti soppresso l'ufficialato di Uzzano, le cui funzioni furono trasferite al vicario di Pescia. Come compensazione per la perdita delle entrate derivanti da tale funzione, il cancelliere di Uzzano ricevette l'anno successivo una gratificazione straordinaria e, a seguito della soppressione del cancelliere di Vellano, nel maggio del 1773, ne assunse i compiti e venne incaricato di recarsi a Vellano un giorno alla settimana, ovvero di risiedere a Pescia, località ritenuta di sufficiente comodo per entrambe le comunità. Il 25 agosto il cancelliere Michele Del Corso andò ad abitare nella cancelleria di Pescia, avendo trovato la disponibilità di quel cancelliere ad accogliere sia lui che gli archivi di Uzzano e di Vellano. In ottobre il soprassindaco della Camera delle comunità ordinò che anche le adunanze dei rappresentanti della comunità fossero tenute a Pescia. Continuarono invece a tenersi a Uzzano le sedute dei Consigli e gli incanti per l'appalto dei beni e delle entrate comunali.