Livello: serie
Estremi cronologici: 1787 mag. 1 - 1808Consistenza: 4 unità
In seguito alla riforma comunitativa del 1774, anche il sistema del
prelievo fiscale sul distretto si modificò. Il precedente contributo finanziario del
dominio, noto come "chiesto universale dei Nove Conservatori", venne abolito e fu
introdotta la "tassa di redenzione"
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con la quale si cercò di razionalizzare e di incanalare il gettito
fiscale proveniente dalle comunità, che si frammentava e disperdeva nei meandri di
numerosi uffici e magistrature. Le entrate comunali, comprese quelle derivate da
eventuali imposte dirette, presero il nome di "dazio". Se la comunità non fosse
riuscita a raggiungere la quota di "tassa di redenzione" assegnata dalla Camera
delle Comunità con le entrate ordinarie, avrebbe potuto distribuire un'imposizione
fra i possidenti, basata sulla "massa minore" dell'estimo, prevedendo un'eventuale
addizionale da riservare all'espletamento delle esigenze finanziarie locali. La
riscossione delle rate dei pagamenti, a scadenza quadrimestrale, sarebbe stata a
carico dei camarlinghi, che le avrebbero registrate su appositi "dazzaioli",
preparati dal cancelliere.
La comunità della Montagna ripartiva il "dazio"
necessario al completamento della "tassa di redenzione" fra i comuni, o comunelli,
che la componevano.