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Tassa di redenzione

Livello: serie

Estremi cronologici: 1776 - 1808

Consistenza: 32 unità

Come si è già detto nell'introduzione, la riforma comunitativa del 1776 introdusse importanti novità anche in campo fiscale con l'abolizione del dazio sull'estimo e l'introduzione della tassa di redenzione. Tale tassa, fissata per la nuova comunità di Poppi in scudi millecentodieci di lire sette per scudo all'anno, andava a sostituire le spese universali e tutte le altre tassazioni, minutamente elencate, oltre gli emolumenti per il giusdicente e il cancelliere e vari rimborsi dovuti al Fisco o alla Camera delle comunità1. Per pagare questa tassa di redenzione la comunità era autorizzata a ricorrere annualmente all'imposizione "a titolo di dazio sopra i soli possessori di beni stabili di qualunque grado (...) purché i beni stabili sieno situati nel territorio"2.

Il nuovo sistema impositivo non è visibile nei dazzaioli fino al 1780, solo da quella data, infatti, l'articolazione su base territoriale dei dazzaioli è sostituita dalla divisione in possidenti, case e botteghe, beni ecclesiastici, livellari della comunità, proventi vari, contribuenti. All'esterno rimane sempre l'intestazione di dazzaioli del dazio.