Archivio della podesteria di Valdambra: I

Livello: fondo

Estremi cronologici: sec. XVI - 1808

Consistenza: 426 unità

L'archivio è costituito dai consueti «atti civili» dei podestà, comprendenti le solite componenti documentarie: atti processuali, quaderni delle attività amministrative e del danno dato e lettere missive; il tutto cucito in un'unica filza per ciascun podestà fino al 1772 e, successivamente, in più filze alla cui descrizione in inventario si è proceduto con gli stessi criteri usati per le altre podesterie di cui si conservano congiuntamente gli archivi. A partire dalla metà del XIV secolo i territori di Valdambra - sia quelli dell'antico viscontado feudale di Bucine (con i popoli di Torri, Rendola, Galatrona, S. Reparata, etc.) che quelli della cosidetta Valdambra fiorentina (Capannoli, Castiglion Alberti, Cacciano, Presciano, etc.) - furono organizzati in una podesteria, retta da un podestà inviato dal Comune di Firenze, comprendente poi anche il comune di Civitella, divenuto, dopo il 1385, capoluogo di una podesteria autonoma ¹ .
Per successive aggregazioni fra i vari popoli e comuni della podesteria, tutti i territori dell'antico viscontado dei Tarlati (poi dei Guidi) e della Valdambra fiorentina costituirono la comunità di Bucine, mentre i comuni di Montozzi, S. Pancrazio e Pergine, entrati nella podesteria nel 1385, costituirono, assieme a quelli di Agnano e Migliari, la comunità dei Cinque comuni distrettuali di Valdambra.
Sulle due comunità il podestà esercitava la propria competenza che, in materia giudiziaria, si estese, a partire dal XV secolo, alla cognizione di tutte le questioni civili e alla repressione dei piccoli reati, delle contravvenzioni e dei danni dati alle proprietà. La giurisdizione criminale sulla podesteria, esercitata in precedenza dai magistrati di Firenze, passò al vicario di S. Giovanni allorché, nel 1409, si istituì il vicariato di Valdarno Superiore nella cui circoscrizione fu compresa anche la podesteria di Valdambra. Ma a partire dal 1645 il territorio della comunità del Bucine venne costituito in marchesato e infeudato alla famiglia Vitelli. L'amministrazione generale e quella della giustizia passarono pertanto al feudatario, dimodoché la podesteria di Valdambra - da tale anno fino all'abolizione dei feudi in periodo francese - comprese praticamente soltanto i territori dei Cinque comuni distrettuali.
Il podestà fu coadiuvato, nell'amministrazione della giustizia dal solito notaio civile finché la riforma giudiziaria del 1772 non riservò la presenza di quest'ufficiale alle sole podesterie di maggiore importanza.