Livello: serie
Estremi cronologici: 1814 - 1865Consistenza: 20 unità
Il servizio di stato civile, introdotto dall'amministrazione francese,
				venne proseguito dal restaurato governo granducale; in seguito ad una maggiore
				razionalizzazione dell'attività comunitativa e ad una maggiore diversificazione dei
				compiti all'interno degli uffici, si cominciò a raggruppare gli atti in base al loro
				specifico contenuto.
 Spettò al Gonfaloniere, a seguito delle disposizioni del
				28 maggio 1814
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,
				esigere dai parroci, ogni primo del mese, una nota dei nati morti e matrimoni
				avvenuti nelle rispettive parrocchie, trascriverle nel libro del già Stato Civile e
				provvedere a mandarne un duplicato, tutti i mesi, alla Reale Segreteria di Stato.
				
Nel 1817, con le istruzioni e notificazioni del 28 giugno
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, il servizio di stato civile venne sottratto
				alle singole comunità ed affidato ad un apposito ufficio fiorentino, la Segreteria
				del Regio Diritto cui sotto l'ispezione e la vigilanza di un ministro di stato
				civile dovevano pervenire le copie dei registri annuali delle nascite, morti e
				matrimoni tenuti e trasmessi direttamente dai parroci. Questi ultimi erano tenuti
				anche ad inviare a Firenze, per tramite dei cancellieri comunitativi, un estratto
				degli atti di stato civile celebrati nel corso di ogni mese al fine di assicurare
				l'esattezza e la certezza delle registrazioni.
 Nelle istruzioni del 1817 si
				richiedeva inoltre ai parroci di trasmettere le «note numeriche dello stato d'anime
				delle loro cure» ai cancellieri comunitativi onde provvedere alla compilazione degli
				«stati d'anime riepilogativi» e pervenire alla ricostruzione del movimento
				«progressivo o retrogrado» della popolazione. Successivamente la Segreteria di Stato
				dispose la redazione di veri e propri censimenti enumerativi
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.
 Nel 1861
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				infine fu promulgato un regolamento per il censimento generale della popolazione del
				regno e, a tal fine, furono distribuite ai capi famiglia schede nominative su cui
				dovevano essere annotati nome, sesso, stato civile, grado d'istruzione, residenza,
				lingua parlata e religione di tutte le persone presenti in casa nella notte fra il
				31 dicembre 1861 ed il gennaio 1862.