Livello: serie
Estremi cronologici: 1546 marzo - 1776 settembreConsistenza: 9 unità
È da rilevare come, anche nel caso dell'Arte della lana, si riscontri
l'utilizzo delle stesse prassi amministrative e documentarie in uso presso gli altri
camerlengati del Comune o delle istituzioni da esso controllate: al pari di tutti
gli altri "administratori del Comune", il camerlengo dell'Arte era infatti tenuto
alla confezione del libro di entrata e uscita (sottoserie Libretti dell'entrata e uscita dei camerlenghi dell'Arte della
lana) che, trascritto come di consueto in registri riassuntivi
abbraccianti più anni (sottoserie Libri 'grossi'
dell'entrata e uscita e saldi dei camerlenghi dell'Arte della
lana), veniva consegnato poi alla fine del mandato al
cancelliere per la consueta revisione
1
. Questa, a partire dal 1549, sarà autonomamente affidata ai "ragionieri e
sindaci" estratti dalla borse dell'Arte'
2
. Il ricorso a strutture autonome, distinte
formalmente da quelle comunitative per le operazioni di sindacato, giustifica così
la collocazione dei Libretti del l'entrata e uscita degli ufficiali dell'Arte in
questa sezione, invece che all'interno della serie Contabilità compresa nella
sezione'Comunità di Colle fino al 1776'.
I capitoli emanati nel 1520 prevedevano l'estrazione di un camerlengo
incaricato della liquidazione materiale delle spese stanziate dai governatori e
della riscossione dei cespiti, derivanti all'Arte in larga parte dalle
immatricolazioni, dagli incanti della gabella degli scampoli, dagli affitti degli
edifici, delle case e dei campi di proprietà
3
. I debitori insolventi invece secondo un meccanismo consolidato
venivano 'specchiati' negli specifici spogli dell'Arte conservati in Gabella e di lì
annotati nei Libri dei debitori del Comune dal provveditore, per poter procedere al
recupero del credito.
4
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