La riforma delle comunità, iniziata nel 1774 ed estesa alla Montagna
pistoiese nel 1775, aveva apportato modifiche sostanziali anche nel campo finanziario.
L'introduzione dell'unica tassa, denominata "tassa di redenzione""tassa", aboliva il
precedente denominata "chiesto dei Nove Conservatori""chiesto" e nello stesso tempo
veniva a rendere più razionale il sistema del prelievo fiscale. Nel caso in cui le
entrate provenienti dalla tassa di redenzione non fossero state sufficienti a coprire le
spese della comunità, si ricorreva al dazio detto "dei possidenti", in quanto gravava su
coloro che possedevano beni immobili. La riscossione delle rate quadrimestrali era
affidata ai camarlinghi che registravano le entrate su appositi registri, i "dazzaioli",
preparati dal cancelliere. Tutti i registri sono privi di coperta e contenuti in due
cartelle originali. La prima, che comprende i registri 39-53, è titolata: "Dazzaioli di
dazio, e altre imposizioni dall'anno 1760 all'anno 1800. Piteglio", con antica segnatura
[G7]. La seconda, che comprende i Registri 54-62, è titolata "Dazzaioli di dazio, e
altre imposizioni dall'anno 1760 all'anno 1800. Piteglio", con antica segnatura [G8].