Livello: serie
Estremi cronologici: 1675 - 1761Consistenza: 20 unità
Per far fronte alle frequenti carestie che colpivano gli abitanti della
Montagna, i rettori ricorrevano alla Pratica Segreta (magistratura incaricata di
sovrintendere sia giuridicamente che amministrativamente a Pistoia e al suo territorio),
la quale provvedeva a concedere ai richiedenti un prestito agevolato da prelevare presso
il Monte di Pietà di Firenze, di Pistoia o, nel caso in cui i due istituti non fossero
stati in grado di provvedere agli aiuti, da privati. I rettori provvedevano all'acquisto
delle derrate presso l'Abbondanza di Firenze o di Pistoia e quindi distribuivano quanto
necessario alla popolazione per sopravvivere. Coloro che erano stati assistiti erano
tenuti a restituire quanto ricevuto o sotto forma di viveri o versando il corrispettivo
valore in denaro. Il controllo di tale operazione richiedeva la compilazione di una
tipologia alquanto varia di registri, che andavano dai quaderni di acquisti delle
derrate, a quelli della distribuzione di viveri, della registrazione dei debitori e del
versamento dei pagamenti. A queste operazioni presiedeva il camarlingo detto "dei
viveri". In Piteglio si dovette costituire un Monte delle farine proprio per facilitare
il soccorso ai bisognosi di viveri. Non si è però trovata documentazione attestante
l'attività di questo Monte, soppresso nel 1775, quando venne istituita la Comunità della
Montagna
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. Nell'archivio del
Comune di Piteglio si conservano i registri relativi anche a Popiglio, Crespole,
Calamecca, Lanciole.