Livello: serie
Estremi cronologici: 1805 - 1809Consistenza: 10 unità
Le imposizioni dirette sotto l'amministrazione del Regno d'Italia furono
inizialmente tre: la tassa prediale o fondiaria, la tassa personale e la tassa di
porte e finestre. Alla tassa prediale erano assoggettati tutti i possessori di beni
immobili e terreni, a quella personale tutti gli abitanti che avessero compiuto
sette anni, mentre la tassa di porte e finestre variava in relazione al numero e
alla posizione delle porte e delle finestre. A queste imposte nel 1809 si aggiunse
la tassa sulle patenti delle professioni che gravava su chi esercitasse una
professione o detenesse un'attività commerciale. Annualmente il Sottoprefetto del
dipartimento ripartiva tra le mairies
l'ammontare complessivo della tassazione stabilita dal Prefetto, a sua volta il
maire redigeva i ruoli delle
imposte, aggiungendovi i centesimi addizionali. Centesimi addizionali e sovrimposta
comunale erano infatti gli strumenti fiscali con i quali l'amministrazione reperiva
le risorse necessarie per far fronte alle spese ordinarie. Incaricato della
riscossione delle imposte era il percettore comunale.