Livello: serie
Estremi cronologici: 1583 - 1766Consistenza: 8 unità
I registri dei saldi dei camarlinghi, o libri delle
				ragioni dei saldi, recavano le registrazioni delle entrate ed uscite della comunità
				e venivano annualmente sottoposti a giudizio e sottoscritti dal cancelliere
				comunitativo. Le entrate erano suddivise nelle voci "a grano", "a castagne" e "a
				denari". Tra le entrate vi sono principalmente le corresponsioni dei tagli di
				boschi, l'incanto dei castagneti e gli affitti della gabella, dei due mulini e dei
				frantoi. Tra le uscite: l'acquisto di sale, la tenuta dei libri e la provvisione
				degli ambasciatori da versare al camarlingo generale del Capitanato, i salari per le
				varie cariche comunitative e le spese per la riparazione degli edifici della
				Comunità.
La carica del camarlingo veniva posta all'incanto dalla comunità ogni
				anno, "alla minor offerta", e durava dall'ultimo di febbraio fino al febbraio
				dell'anno successivo. Questo fino al 1766 quando i termini vengono fissati per il
				periodo marzo-dicembre dello stesso anno. La carica poteva essere assunta per più
				anni di seguito solo con dispensa del magistrato. Venivano eletti annualmente anche
				due ragionieri, deputati a sindacare sull'operato del camarlingo, e a risponderne
				con esso in solido quali mallevadori.
Per quanto riguarda la datazione viene
				seguito lo stile fiorentino della Incarnazione che, rispetto allo stile moderno,
				posticipa l'inizio dell'anno al 25 marzo. Il Granducato di Toscana introdusse lo
				stile moderno nel 1749, e questo potrebbe essere all'origine dell'incongruenza delle
				date nella successione dei camarlinghi tra il 1749 e il 1750.

 
     
     
