Livello: fondo
Estremi cronologici: 1781 - 1808Consistenza: 5 unità
Ben poco si conserva nell'Archivio comunale di Vicchio per quanto
riguarda gli atti della nuova Comunità di Vicchio, istituita con Regolamento particolare
del 23 Maggio 1774.
In base a tale regolamento la comunità viene retta da un
Magistrato formato dal Gonfaloniere e da 6 Rappresentanti. Il Consiglio generale, che
affiancava il Magistrato per talune materie, era composto, oltre che dai membri del
Magistrato stesso, da 20 deputati scelti a rotazione dai 35 popoli.
Per la
circoscrizione della nuova comunità rimando a quanto verrà detto successivamente circa
la composizione della podesteria la cui circoscrizione costituisce il modello cui si
ispira anche quella della comunità nella riforma Leopoldina.
Col medesimo
regolamento si stabiliva che la quota di imposizione da ricavare dal gettito della Tassa
sui contadini e artigiani o testanti doveva essere di 150 scudi. L'eccedente era posto a
carico dei proprietari fino al raggiungimento dei 360 scudi, ossia all'ammontare della
Tassa di Redenzione, la nuova e generale imposizione comunicativa.
In base poi al
Regolamento generale sulle comunità del Contado, dello stesso 1774, tutti i componenti
degli uffici erano eletti per tratta. I residenti nel Magistrato dovevano essere
possessori di beni stabili sufficienti a contribuire con la loro rendita ad un fiorino
di decima.
Per la tratta del Consiglio generale, invece, erano compresi tutti i
capofamiglia, sia possessori di terre che lavoratori o artigiani. I possessori venivano
"rimborsati" per un popolo quando vi possedevano sufficienti beni immobili, anche se non
vi risiedevano stabilmente.
Il Magistrato, che doveva riunirsi sempre per almeno
due terzi degli aventi diritto, aveva il compito di compiere tutti gli atti
amministrativi della comunità, eccetto che per quelle limitate materie nelle quali
doveva riunirsi assieme ai membri del Consiglio generale.
Altre importanti cariche
della comunità erano i Revisori delle imposizioni e il Camarlingo (tesoriere) della
comunità.
Il Regolamento citato fissa anche in 8 titoli (o suddivisioni) le spese
ordinarie delle quali fanno parte: provvisioni, salari ed emolumenti non compresi nella
tassa di redenzione o stabiliti dalla comunità; spese per obblighi fissi; spese per
"offerte" e "limosine": spese di restauro e manutenzione degli edifici pubblici e delle
vie sia di campagna che dei centri; imposizioni di decima per i beni della Comunità e
dei luoghi pii; spese "diverse" però necessaria alla nuova amministrazione.
Dopo
l'elencazione degli atti presenti a Vicchio si elencano in appendice quelli relativi a
Vicchio e conservati presso l'Archivio comunale di Borgo S. Lorenzo ed ivi pervenuti
assieme all'archivio della Cancelleria, ricordando però, se ve ne fosse bisogno, che la
loro sede naturale rimane quell'archivio comunale.
Con questa indicazione si
intende solo fare cosa gradita a quei fruitori dell'archivio che possono non essere
pratici di storia istituzionale e non certo rivendicare all'Archivio di Vicchio i
documenti conservati a Borgo S. Lorenzo. Infatti, dopo la soppressione delle Cancellerie
del Censo (che come le precedenti cancellerie comunicative conservavano tutti gli
archivi locali)tutti i documenti avrebbero dovuto rimanere presso gli archivi dei comuni
sedi di Cancelleria.
Nella quasi totalità dei casi, però, il criterio seguito
consisté nello spezzettamento degli archivi di cancelleria e nell'attribuzione degli
atti (quando non consistevano in unità miscellanee di affari di comuni diversi e talora
anche in quel caso) gli archivi dei comuni cui si riferivano gli atti. Quel sistema,
tuttavia, ancorché archivisticamente erroneo, in questo caso non è stato neppure del
tutto seguito.
Soggetti produttori:
Comunità di Vicchio, Vicchio (Firenze), 1781 -
1808