Livello: serie
Estremi cronologici: 1815 - 1865Consistenza: 20 unità
Fra le innovazioni più importanti introdotte dalla dominazione francese
nell'amministrazione dei comuni c'era stata quella della creazione del servizio di
stato civile. Con la restaurazione, pur sopprimendo tutti gli uffici e la
legislazione napoleonica, in Toscana si avvertì il valore che aveva avuto l'ufficio
di stato civile. Perciò senza istituzionalizzare tale ufficio, si cercò di creare
una diversa struttura capace di mantenerne i benefici. Con biglietto della
Segreteria di stato del 28 maggio 1814 si ingiunse ai parroci di trasmettere
mensilmente ai gonfalonieri una nota ben precisa e dettagliata dei nati, dei morti e
dei matrimoni
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. L'invito del
1814 non ebbe risultati sperati, visto che numerosi parroci non ritennero di
sottostare a queste disposizioni, pertanto con motuproprio del 4 maggio 1816 si
autorizzarono i cancellieri comunitativi a controllare che i parroci espletassero
quanto loro richiesto e fu disposto che le note mensili fossero inviate a un
apposito ufficio centrale: la Segreteria del Regio Diritto
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. Il motuproprio 18 giugno
1817
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obbligò i parroci
anche per legge statale, a quanto già da secoli facevano per disposizioni curiali:
tenere tre distinti registri per i battezzati (con l'indicazione dell'ora, del
giorno e del luogo di nascita), per i morti e per i matrimoni. La novità fu che "i
parochi dovranno tenere un duplicato dei registri di sopra mentovati. Questo
duplicato, da essi sottoscritto e certificato, verrà rimesso alla fine di ciascun
anno e precisamente nei primi otto giorni dell'anno successivo, alla Segreteria del
Regio Diritto, per il canale dei cancellieri comunitativi"
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.
Fu mantenuto l'obbligo per i parroci di rimettere ai cancellieri la nota mensile con
gli estratti dei nati, morti e matrimoni, che poi sarebbero stati inviati
all'Ufficio delle Gabelle e quindi alla Segreteria del Regio Diritto. Infine "gli
individui di culto non cattolico saranno obbligati di denunziar personalmente nel
termine di tre giorni al cancelliere comunitativo nel cui compartimento dimorano,
tutti gli atti di nascite, morti e matrimoni che li riguardano. [...] I cancellieri
terranno per ciascuna comunità da essi servita tre registri"
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, su cui annotare le dichiarazioni di stato civile per i non
cattolici. Altre disposizioni ai parroci furono emanate il 12 novembre 1840
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con cui si chiese
loro la compilazione degli stati d'anime in previsione del censimento generale della
popolazione del Granducato programmato per il 1841.