Livello: sottoserie
Estremi cronologici: 1817 - 1863Consistenza: 6
All'abolizione delle imposizioni istituite durante la dominazione
francese, seguì la riorganizzazione dell'intero sistema impositivo, con il
ripristino di tasse già applicate prima del 1808 o la loro sostituzione con
nuove imposte dirette. In particolare nelle comunità del contado fu reintrodotto
il "dazio dei coloni e testanti", che gravava su mezzadri e artigiani, mentre
quello sui possidenti venne sostituito, dal 1816, con una nuova imposizione
denominata "tassa prediale e dazio comunitativo", la cui introduzione coincise
con la decisione di non ripristinare la "tassa di redenzione" a carico delle
comunità, istituita con le riforme leopoldine
1
. L'esazione della nuova tassa prediale a vantaggio
dell'amministrazione finanziaria centrale fu delegata alle comunità, in ragione
di un contingente stabilito annualmente che doveva essere distribuito tra i
contribuenti e sul quale le comunità le cui entrate ordinarie, costituite da
rendite, pigioni, canoni di livelli e frutti di censi, non consentivano il
pareggio di bilancio, potevano applicare una quota aggiuntiva (dazio
comunitativo) a proprio beneficio. Anche la tassa di macine non fu ripristinata
e venne sostituita, nel 1815, da una nuova imposta personale, la "tassa di
famiglia", da distribuirsi anche questa, secondo quote prestabilite, tra tutte
le comunità del granducato, che dovevano rimetterne gli introiti alla Camera di
sovrintendenza comunitativa
2
. In ogni
comunità si procedette alla costituzione di apposite deputazioni, incaricate, di
concerto con il cancelliere comunitativo, di procedere alla ripartizione della
tassa tra le famiglie, secondo aliquote proporzionali al reddito, mentre la
riscossione venne affidata al camarlingo comunitativo. La serie comprende la
documentazione (reparti e dazzaioli) relativa alle attività di ripartizione ed
esazione del dazio dei coloni e testanti, della tassa prediale e dazio
comunitativo, della tassa di famiglia e dei proventi comunitativi nella comunità
San Giovanni, che non è stato possibile articolare in serie distinte per
ciascuna imposizione, in quanto le singole unità archivistiche, e in particolare
i dazzaioli, risultano spesso cucite insieme, successivamente alla loro
produzione, e costituiscono delle unità composite all'interno delle quali sono
stati individuati e descritti, con riferimento all'anno di applicazione delle
imposte, i registri originali, indicando il numero progressivo corrispondente
all'ordine di successione nell'unità attuale.