Dal 1820 le comunità del Granducato furono chiamate a partecipare al
reclutamento militare, fornendo un contingente prefissato di soldati, individuato in
proporzione alla popolazione residente. Allo scopo fu attivata presso ciascun comune
una deputazione, di cui facevano parte il giusdicente locale, il gonfaloniere, il
cancelliere comunitativo e uno dei priori, che provvedeva al reclutamento dei
giovani su base volontaria e, qualora non fosse stato raggiunto il numero di reclute
necessario, procedeva al completamento del contingente tramite estrazione a sorte
dei giovani abili di età compresa tra i diciotto e i venticinque anni1. Nel
1826 l'arruolamento divenne obbligatorio per tutti i giovani che avessero compiuto i
ventuno anni di età e le deputazioni si trasformarono in organismi permanenti2. Il sistema dell'arruolamento subì una sostanziale modifica dal
18533, quando le deputazioni comunali furono sostituite da Consigli
operanti nell'ambito di circondari di reclutamento corrispondenti alle
circoscrizioni delle Delegazioni di governo. In particolare San Giovanni divenne
capoluogo di un circondario di arruolamento che comprese anche le comunità di
Castelfranco, Terranuova, Loro, Cavriglia, Pian di Scò, Bucine, Montevarchi e
Figline4. La serie comprende la documentazione attinente all'espletamento
delle funzioni della Deputazione attiva nella comunità di San Giovanni fino al 1853
ed è costituita, oltre che dai protocolli delle deliberazioni, dai materiali
preparatori delle liste di leva e dalla corrispondenza con la Direzione
dell'arruolamento ed altri uffici centrali5.