Livello: fondo
Estremi cronologici: 1633 - 1784Consistenza: 2 unità
In un consiglio congiunto del 10 aprile 1757, cui presero parte i "capi di
casa" della comunità di Lucignano d'Asso ed i fratelli della venerabile Compagnia del
sacro Rosario, venne stabilito che la comunità e la Compagnia dovevano proseguire
nell'usanza di celebrare sia la festa di s. Giacomo apostolo, patrono della comunità,
sia quella di s. Caterina da Siena, in ossequio ad un voto antico
1
; in base a quanto deliberato i capi di casa di ogni
podere dovevano pagare annualmente per "ciascheduna" festa soldi dieci, e soldi cinque
per "ciaschedun" luogo. Tali soldi venivano riscossi dal capo priore della comunità in
occasione della festa del santo patrono, e dal camerlengo della Compagnia durante la
festa di s. Caterina da Siena.
La chiesa di S. Lorenzo di Monterongriffoli fu
chiesa curata di libera collazione fin dal 1466; nell'aprile del 1598 il vescovo di
Pienza Francesco Maria Piccolomini dette il suo assenso al trasferimento del fonte
battesimale, precedentemente posto nell'antica pieve di S. Maria delle Nevi (Pieve a
Pava) di Monterongriffoli, nella chiesa di S. Lorenzo di Monterongriffoli, vale a dire
nel luogo che la comunità aveva indicato in una supplica "per fuggire le gravi
incommodità"
2
. Nello statuto della comunità era tra
l'altro previsto che un uomo per casa andasse alla messa nel giorno di s. Lorenzo del
mese d'agosto, e che nessuno facesse "sozura" nella chiesa di s. Lorenzo, ovvero nel
"suo circuito el suo cimitero"
3
. Nel luglio del 1760 l'ingegnere Giuseppe
Montucci effettuò un sopralluogo nella chiesa di S. Lorenzo per conto del magistrato dei
Quattro conservatori, rilevando alcuni problemi strutturali alla "crociata
sinistra"
4
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