Livello: fondo
Estremi cronologici: 1816 - 1866Consistenza: 228 unità
La Restaurazione delle magistrature ed uffici granducali, avvenuta nel
1814, comportò anche il ripristino delle cancellerie comunitative
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e dei loro archivi. Rosignano tuttavia
mantenne presso di sé il proprio patrimonio documentario grazie all'istituzione di un
ufficio di aiuto-residenza e il 28 settembre 1815 il magistrato comunitativo incaricava
Giuseppe Tozzi ad eseguire la separazione dei fogli e libri esistenti nella cancelleria
di Lari ed appartenenti a questa comunità committendo al loro Aiuto Residente di
sorvegliare tale operazione. Con medesimo partito, in previsione dell'aumento delle
carte dell'archivio, venne incaricato Giovanni Bombardieri di ritrovare un locale per
l'alloggio del nuovo aiuto residente e per lo stabilimento dell'archivio
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fu scelta quella del cavaliere e conte Mastiani Brunacci, in via San
Martino, composta da tredici stanze per l'annua pigione di scudi cinquanta
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. Il 20
marzo 1816 il libraio Luigi Landini veniva incaricato di sistemare l'archivio, di
classare i libri e le filze ... formando di tutto un esatto inventario
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. L'aiuto residente Giovanni Gugliantini, il 18 dicembre
1819 riceveva, dalla cancelleria di Lari, anche tutto il materiale documentario relativo
alle comunità servite dall'aiuto cancelliere di Rosignano, a sua volta corredato da un
inventario
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. In questa occasione la comunità ritornava
inoltre in possesso anche delle proprie filze di atti civili, spedite al tribunale di
prima istanza di Livorno durante il periodo francese
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.
Da un inventario
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, senza data ma aggiornato fino al 1824, si rileva come i documenti
fossero stati suddivisi, a seconda della loro riservatezza, rispettivamente nei locali
della cancelleria e nella stanza adibita ad archivio; tale suddivisione nasceva anche
dall'uso più o meno frequente di tali documenti, creando così una sorta di distinzione
tra archivio corrente ed archivio di deposito. Nella stanza della cancelleria venivano
conservate, ad esempio, le raccolte delle leggi, le istruzioni per i cancellieri e le
filze degli affari comunitativi
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, mentre nella
seconda si depositavano le sentenze del danno dato, gli atti civili, i criminali ed i
dazzaioli antichi.
Nel gennaio 1825 fu stipulato con il Mastiani Brunacci un nuovo
contratto per mantenere in uso i locali dell'aiuto residenza: oltre all'aumento del
canone annuo d'affitto, si stabilivano i doveri di entrambe le parti per una buona
conservazione dell'immobile. La residenza era composta da un piano primo, da adibire
agli uffici, un secondo ad abitazione per l'aiuto residente e la sua famiglia, ed un
terzo lasciato come soffitta
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. Quest'ultimo, in realtà, organizzato
in cinque stanze, costituì, a partire dal 1827, la nuova sede dell'archivio per la
conservazione dei documenti delle otto comunità soggette alla nuova cancelleria di
Rosignano. Di seguito venne anche predisposto un nuovo inventario che fu approvato con
partito magistrale del 14 novembre 1829 e che per ogni comunità enumerava e suddivideva
i documenti identificandone l'esatta ubicazione
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.
La cura con la quale il
magistrato comunitativo si era adoperato per l'allestimento di una sede idonea per la
cancelleria e l'archivio non produsse evidentemente gli effetti sperati; nell'ispezione
triennale agli archivi effettuata dal Provveditore della Camera di Soprintendenza
Comunitativa del Compartimento Pisano, il 24 aprile 1831, tra le molte inadempienze fu
rilevato l'eccessivo disordine e confusione in cui versavano i locali dell'archivio ed
il mancato ritiro dei dazzaioli dai camarlinghi uscenti
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. La comunità riuscì a sanare a breve termine tutte le
irregolarità riscontrate ad eccezione del riordino dell'archivio: per questo chiese alla
Camera di Soprintendenza l'aiuto di un collaboratore temporaneo, concesso a partire dal
mese di luglio. Tra l'altro, a seguito dell'ispezione del 1831, il 26 agosto la comunità
delibero di istituire un posto di archivista
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.
Il lavoro di riordino risultò tuttavia essere molto lungo per il
numero straordinario delle otto comunità e per questo non venne completato nei tempi
stabiliti; si convenne di classificare tutto il materiale nelle seguenti categorie:
Imposizioni, Contabilità, Amministrazione, Estimo vecchio, Nuovo catasto, Livelli e
censi ed altre rendite, Atti della cessata Mairia, filze di Atti Civili e Criminali.
Tutta la documentazione fu collocata in tanti scaffali quante erano le comunità. Nella
stanza del cancelliere trovarono posto i documenti relativi all'amministrazione corrente
e le raccolte delle leggi; in quella dell'aiuto cancelliere invece tutto ciò che
riguardava i cancellieri precedenti, lo stato civile, le domande di volture e
l'arruolamento militare. La stanza dell'archivio vero e proprio era riservato per le
filze di atti civili e criminali. Si ricorda che nel 1833 si aggiunsero al patrimonio
documentario della cancelleria di Rosignano anche gli atti civili e criminali delle
comunità di Orciano, Castellina e Riparbella già sotto la giurisdizione dei tribunali di
Chianni e di Lari, annesse da quell'anno al tribunale di Rosignano
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. Il lavoro di riordino fu completato nel dicembre del 1835 e
l'inventario, a firma del cancelliere Carlo Tavanti, risultò essere completo ed
esaustivo
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.
Un successivo intervento di riordino
risale al 1859, quando la comunità di Rosignano, nell'adunanza magistrale del 12 luglio
1859, deliberò di rimontare e riordinare il proprio archivio: tale intervento,
economicamente ripartito tra le comunità della cancelleria, prevedeva il ritiro dei
documenti dal tribunale di Rosignano, dalla cancelleria di Lari e dall'Ufficio di Fiumi
e Fossi, la loro ricollocazione fisica nei locali dell'archivio di Rosignano e
l'aggiornamento dell'inventario del 1836
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.
Infine nell'adunanza magistrale del 23 maggio 1865, la comunità di
Rosignano discusse la richiesta, avanzata dal consiglio generale della comunità di Pisa,
di versare i documenti più antichi, o almeno gli atti civili dell'archivio, nel
costituendo Archivio di Stato; con voto unanime venne deliberato di non aderire a tale
richiesta per essere tali documenti troppo necessari agli interessi della comunità
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.
Con l'Unita d'Italia e la
soppressione delle cancellerie comunitative
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i complessi documentari che si erano accumulati presso queste ultime
furono smembrati con diverse destinazioni: tutta la documentazione catastale, della
quale gli archivi si erano arricchiti a seguito dell'istituzione del nuovo catasto
particellare nel 1834, fu depositata nelle nuove Agenzie delle Imposte Dirette dello
stato unitario
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, mentre a seguito del
R.D. del 1° settembre 1870, tutti gli atti giudiziari fino ad allora conservati negli
archivi delle cancellerie vennero inviati presso la sede di pretura territorialmente
competente.
Se la ricerca ha fin qui consentito di seguire, attraverso precise
testimonianze documentarie, il lungo ed articolato processo di formazione dell'archivio
della cancelleria di Rosignano, non altrettanto può dirsi per il processo di
smembramento di quest'ultimo. In questa fase dello studio non siamo infatti in grado di
ricostruire i momenti e le modalità della consegna delle carte loro spettanti alle
comunità di Castellina Marittima, Bibbona, Riparbella, Montescudaio, Casale e
Guardistallo: l'unica eccezione è costituita dalla comunità di Orciano che, il 10
gennaio 1866, richiese al Sindaco di Rosignano di consegnare, nelle mani di Luigi
Bientinesi, i documenti a lei spettanti
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. Mentre per la documentazione catastale si ricorda che essa e
attualmente conservata presso l'Archivio di Stato di Livorno
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, non è rimasta traccia, come si e segnalato
sopra dei documenti del tribunale di Rosignano.
Per quanto riguarda le vicende
postunitarie dell'archivio si segnala che non sono emersi interventi di riordino nel
periodo che va dal 1860 al 1969, anno in cui fu redatto dall'archivista Piero Frediani,
responsabile dell'Ufficio Demografico, un inventario dei documenti allora conservati
nell'archivio storico, censiti a seconda della loro tipologia.
Dopo circa
trent'anni, si è sentita la necessità di sottoporre ad un nuovo riordino il patrimonio
documentario per valorizzarne le potenzialità. i criteri adottati nel presente lavoro
hanno voluto sottolineare non solo le caratteristiche delle singole unità documentarie
già identificate nell'inventario del 1969, quanto piuttosto evidenziare gli aspetti di
deposito documentario dell'attività di uffici e magistrature che si sono succedute
nell'amministrazione di questo territorio; deposito che consente oggi di ricostruire
storia, vicende ed aspetti della vita di quanti hanno fatto parte di questa
comunità.
Soggetti produttori:
Comunità di Rosignano, Rosignano Marittimo
(Livorno), 1816 - 1866