1
Frammento di un passionario con la vita della beata Barbara e
l'Incipit prologus Iohannis [diaco]ni in vita
sancii Nicholai Pergamena originale mm. 350x335, di
cc. 2
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sec.
XII
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2
Ildebrando, vescovo di Pistoia, concede a Gerardo, proposto di Prato, la
chiesa di S. Giovanni evangelista di Pistoia. Copia del primo quindicennio
della seconda metà del XII secolo, redatta da «Anualdus notarius et sacri palatii
iudex», e autenticata da «Domitianus notarius et iudex sacri palatii, Rubertus
notarius et iudex sacri palatii, Miraniosus causidicus, Galligus iudex et notarius».
Edita in Le carte della propositura di S. Stefano di
Prato, I, 1006-1200, a cura di R. Fantappiè, Firenze 1977, p. 217 n. 111. Pergamena mm. 475x400, di
cc. 1
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Pistoia, 1119 marzo 4
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3
Il papa Innocenzo II prende sotto la protezione della Sede apostolica la
chiesa di S. Stefano di Prato; proibisce di edificare chiese nel territorio
parrocchiale di essa senza il consenso del proposto e dei suoi canonici; ne conferma
le decime, le sepolture e gli altri diritti; stabilisce infine che nessuno possa
colpirla di scomunica o d'interdetto senza giusto motivo. Altra copia cartacea,
del XVII secolo, in «Bolle e indulti», c. 2 n. 3. Edita in Le carte della propositura, cit., p. 258 n. 133. Copia
cartacea del XIV secolo in «Concessioni giurisdizionali», c. 2 n. 2,
mutila
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Laterano, 1133 maggio
21
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4
Il papa Innocenzo II, sull'esempio dei suoi predecessori Urbano II e Pasquale
II, conferma ad Atto, eletto vescovo di Pistoia, le possessioni e i confini
dell'episcopato; stabilisce che la chiesa di Prato debba essere soggetta al
vescovo di Pistoia e non debba recar danno alle pievi di S. Paolo, di S. Ippolito,
di Iolo, di S. Giusto e di Colonica. Edita da R. Fantappiè, Documenti papali del XII secolo, «Archivio storico pratese»,
XLIII (1967), p. 76 n. 3 dell'appendice. Copia
cartacea del XVI secolo in «Bolle e indulti», c. 1 n. 1, in
estratto.
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Pisa, 1133 dicembre
21
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5
Il papa Celestino II invita nuovamente il clero e il popolo di Prato ad
obbedire e rispettare il proprio pastore e vescovo Atto. Edita in
Le carte della propositura, cit.,
p. 297 n. 156. Copia
cartacea del XVII secolo in «Bolle e indulti», c. 1 n. 2.
|
Laterano, (1144) febbraio
17
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6
Il papa Adriano IV prende sotto la sua protezione il proposto di Prato
Uberto; in caso di molestia potrà liberamente ricorrere alla sede apostolica.
Edita in Le carte della propositura,
cit., p. 315 n. 168. Copia
caitacea del XVII secolo in «Bolle e indulti», c. 5 n. 5
|
Roma S. Pietro, (1155) marzo
10
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7
Il papa Alessandro III proibisce di edificare chiese o oratori nel territorio
parrocchiale della pieve di S. Stefano senza il consenso del proposto e dei canonici
di Prato. Edita in Le carte della
propositura, cit., p. 343 n. 186. Copia
cartacea del XVII secolo in «Bolle e indulti», c. 11 n. 11
|
Benevento, (1168-1169) febbraio 25
|
8
Il papa Alessandro III conferma la sentenza promulgata dai suoi predecessori
Innocenzo II e Eugenio III nella causa vertente fra i canonici di Prato e il pievano
di S. Giusto in ordine alla cappella di S. Iacopo. Edita in Le carte della propositura, cit., p. 359 n.
195. Copia
cartacea del XIV in «Concessioni giurisdizionali», c. 5v n. 5
|
Tuscolano, 1171 ottobre
22
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9
Il papa Alessandro III dichiara invalidi gli istrumenti con i quali i
parrocchiani della chiesa di S. Stefano di Prato, in occasione di locazioni di
terre, venivano obbligati a farsi seppellire presso i vicini monasteri. Edita
in Le carte della propositura, cit.,
p. 391 n. 212. Copia
cartacea del XVII secolo in «Bolle e indulti», c. 5 n. 6
|
Tuscolano, (1166-1179) marzo 17
|
10
Il papa Alessandro III concede alla chiesa di Prato la facoltà di esigere da
tutti gli abitanti nel territorio della pieve i diritti parrocchiali, le decime e le
oblazioni; ne conferma le cappelle ad essa soggette e le antiche consuetudini.
Edita in Le carte della propositura,
cit., p. 396 n. 216. Copia
cartacea del XIV secolo in «Concessioni giurisdizionali», c. 2 n. 1,
acefala.
|
Tuscolano, (1171-1180) ottobre 1
|
11
Il papa Lucio III, sull'esempio di Adriano IV, conferma la proibizione di
edificare chiese o oratori nel castello di Prato senza il consenso del vescovo
diocesano, del proposto e dei canonici di Prato. Copia cartacea del XVII secolo
in «Bolle e indulti», c. 5v n. 8. Edita in Le
carte della propositura, cit., p. 411 n. 224. Originale con sigillo in piombo pendente, mm. 170x184
|
Velletri, (1182) novembre 26
|
12
Il papa Lucio III riceve sotto la protezione apostolica la chiesa di Prato,
ne conferma i beni, i diritti e le cappelle ad essa soggette. Copie cartacee in
«Bolle e indulti»: del XV secolo, c. 7 n. 9; del XVII secolo, c. 9 n. 10; del 1696,
c. 19 n. 17. Edita in Le carte della
propositura, cit., p. 414 n. 226. Copia
cartacea del XIV secolo in «Concessioni giurisdizionali», c. 3 n. 3,
acefala.
|
Velletri, 1183 febbraio
12
|
13
Il papa Lucio III conferma la sentenza di Alessandro III sulla causa fra i
canonici di Prato e il pievano di S. Giusto in ordine alla cappella di S.
Iacopo. Edita in Le carte della
propositura, cit., p. 423 n. 229. Copia
cartacea del XIV secolo in «Concessioni giurisdizionali», c. 6v n. 6
|
Verona, 1184 luglio
25
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14
Il papa Urbano III conferma la sentenza pronunziata da Alessandro III sulla
causa fra i canonici di Prato e il pievano di S. Giusto in ordine alla cappella di
S. Iacopo. In «Bolle e indulti», c. 3 n. 4. Edita in Le carte della propositura, cit., p. 430 n. 233. Copia
cartacea del XVII secolo
|
Verona, 1187 febbraio
26
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15
Il papa Urbano III conferma una transazione convenuta fra i canonici di Prato
e il monastero di S. Maria di Grigliano riguardo alla costruzione di una
chiesa. In «Bolle e indulti», c. 5 n. 7. Edita in Le carte della propositura, cit., p. 433 n. 234. Copia
cartacea del XVII secolo
|
Verona, (1186-1187) maggio 21
|
16
Il papa Urbano III rilascia alla chiesa di Prato una conferma dei suoi beni e
diritti. In «Bolle e indulti», c. 15 n. 15 (6° calendas iunii 1218); c. 17 n.
16, inserta nella bolla di Gregorio IX del 1229 marzo 8. Edita in
Le carte della propositura, cit.,
p. 434 n. 235. Copie
cartacee del XVII secolo
|
Verona, (1186-1187) maggio 26
|
17
Il prete Schiatta, canonico di Prato, e il maestro Rolando, chierico della
canonica di Fiesole, compongono la controversia che Lanfranco, vescovo di Fiesole, e
Giovanni, abate del monastero di S. Bartolomeo della stessa città, avevano con
Pievano proposto di Prato, a riguardo della ordinazione della chiesa di S.
Salvatore, posta in Prato presso il fiume Bisenzio. Edita in Le carte della propositura, cit., p. 437 n.
236. Copia
semplice del XIII secolo, mm. 743x270
|
Firenze, 1188 giugno
27
|
18
Il papa Celestino III prende la chiesa di Prato, sull'esempio di Innocenzo II
e di Lucio III, sotto la protezione apostolica, ne conferma particolarmente i beni,
le decime e i diritti. In «Concessioni giurisdizionali», c. 4 n. 4; del XVII secolo
in «Bolle e indulti», c. 11 n. 13. Edita in Le
carte della propositura, cit., p. 443 n. 238. Copia
cartacea del XIV secolo
|
Roma S. Pietro, 1191 agosto
31
|
19
Il papa Innocenzo III riceve sotto la protezione apostolica la chiesa di
Prato e i suoi beni. Edita in Le carte della
propositura, cit., p. 488 n. 258. Copia
cartacea del XVII secolo in «Bolle e indulti», c. 11 n. 12
|
Laterano, 1199 luglio
7
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20
Il papa Onorio III rinnova al vescovo di Pistoia Soffredo i privilegi largiti
alla chiesa di Pistoia dai suoi predecessori. Copia
cartacea del XIV secolo in «Bolle e indulti», c. 13 n. 14
|
Laterano, 1218 luglio
7
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21
Il papa Gregorio IX rinnova al proposto Zonghello di Prato il privilegio di
Urbano III del 26 maggio 1186-1187. Copia
cartacea del XVII secolo in «Bolle e indulti», c. 17 n. 16
|
Perugia, 1229 marzo 8
|
22
Il papa Gregorio IX scrive all'arcivescovo di Pisa, all'abate di S. Paolo di
Ripa d'Arno e a G. de Curte canonico di Pisa in ordine all'esame dei testimoni nella
causa fra il vescovo di Pistoia e il proposto di Prato. Originale; nella plica i fori dell'attacco del piombo ora perduto, mm. 350x378
|
Laterano, 1233 giugno
25
|
23
Il papa Innocenzo IV conferma al proposto di Prato le cappelle ad esso
soggette. Copia
cartacea del XV secolo in «Bolle e indulti», c. 21 n. 18.
|
Lione, 1245 agosto
21
|
24
Frammento di imbreviature di ser Torello. I. Marzo 7, Prato. Angiorino
di Benincasa dalla Costa confessa di aver ricevuto die votorum da donna Iacopa sua
moglie la dote di 115 libbre di piccioli. II. Marzo 8, Prato nella chiesa di S.
Donato. Gualfreduccio di Boce dichiara di aver ricevuto da Niccolao di Pratese e da
Bello del fu Bonodito, curatori dei beni del q. Tenduccio, 20 soldi per prezzo di
alcune imbreviature e 5 soldi per il patrocinio e la consulenza prestata ai detti
curatori. III. Marzo 8, Prato nella chiesa di S. Maria Novella. Guido nappaio
dona nomine mete aTuttadonna sua sposa e futura moglie 10 libbre e a titolo di
morgincap la quarta parte di tutti i suoi beni; riceve in dote due prese di
terra, una nella villa di Casale e l'altra sopra la via Tobbianese, stimate 186
libbre. Quindi per verba de presenti celebrano il matrimonio con il consenso di
Guglielmo di Adatto mundualdo della donna. IV. Marzo 8, Prato. Bonaiuto del fu
Guido da Iolo si riconosce debitore verso Guido del fu Atto di 55 soldi per guadagno
di vacche e vitelli tenute in soccita. V. Marzo 8, Prato. Bellincione del fu
Ventura, camerario del Comune, dichiara di aver ricevuto da Paolo e Angiorino,
incaricati sulla vigilanza della vendita del pane e del vino, certe somme. VI.
Aprile 27, Prato. Martino di Bondone da Vico prende a soccita da Giovanni del fu
Giunta un'asina di pelo bianco, stimata 50 soldi, con patto di rendere ogni mese una
soma di legna. VII. Aprile 27, Prato presso il Petriccio. Monna Buona presta il
consenso alla vendita di metà prò indiviso di una pezza di terra posta a S.
Ippolito, fatta a Ubertino detto Nachius da suo marito Rischiarato di Rozzo da
Galciana. VIII. Aprile 27, Prato nella chiesa di S. Maria in Castello. Messer
Pipino di messer Rinaldo capitano della Parte guelfa libera messer Bonaguida di
Prando dai danni e ingiurie fatte alla Parte; assolve Cantante di Gentile dalle
ruberie in grano e biade perpetrate sui beni dei ghibellini ribelli quand'era
rettore e custode dei guelfi forusciti. Fra i testimoni d. Arrigo medico
girurgico. IX. Maggio 1, Prato in porta Fuia. Bertelino e Benintendi del fu
Accompagnato ricevono a mutuo da Ricevuto di Bellochio 48 soldi da restituirsi entro
2 mesi. X. Maggio 1, Prato. Inghilesco del fu Albertino da Arbore riceve a
mutuo da Bonaccorso di Compagno 6 libbre di piccioli da restituirsi entro un anno. Originale, mm. 316x265
|
Prato, 1270 marzo 7
- 1270 maggio 1
|
25
Causa fra Iacopo rettore della chiesa di S. Andrea di Tontoli e Giovanni del
fu Francesco riguardo all'investitura della detta chiesa, celebrata avanti Orlando
abate di S. Miniato al Monte di Firenze, sottodelegato papale. Originale mm. 390x268,
con lacerature e tagli.
|
1286
novembre 20 - 1286 novembre 22
|
26
Il cardinale Matteo d'Acquasparta, legato papale, concede 100 giorni
d'indulgenza ai visitatori della chiesa di Prato, dove si conserva il prezioso
cingolo della Vergine, durante le feste della Madonna e dei santi Stefano, Giovanni
battista e Lorenzo, e a Pasqua allorché si mostra solennemente il cingolo ai
fedeli. Originale; nella plica i fori dell'attacco del sigillo, mm. 203x275
|
Pistoia, 1298 febbraio
14
|
27
Frammento di una posta d'estimo con l'elenco delle terre, dei crediti e delle
case. Originale, mm. 430x390
|
sec.
XIII
|
28
Frammento di imbreviature di ser Bonaccolto di Niccolò, giudice ordinario e
notaio. I. Settembre 3, Prato. Monna Stellachiara, vedova di Falcuccio, e sua
figlia Ciava vendono a Guidiccio e Pieraccio suo nipote dei beni posti in Iolo per
il prezzo di 15 libbre di piccioli a staioro. Le stesse prendono in affitto i
predetti beni per il fitto annuo di 3 staia di grano a staioro. II. Settembre
17, Prato. Bettino del fu Ubertino da Palazzolo vende a monna Dolce di Davanzino,
moglie di Piero di Donato, una presa di terra in due pezze di 8 staiora nei confini
di Capodiponte per prezzo di 27 libbre di piccioli a staioro. III. Settembre
21, Prato. Tura cappellaio del fu Odarrigo vende a ser Dino medico cerusico un
credito di 43 libbre e 14 soldi di piccioli dovuto da Martino e Piglio. IV.
Settembre 21, Prato. Fino del fu Nuto del borgo di porta Tiezi vende a Pagnino del
fu Albertino una pezza di terra di 5 staiora 6 panora e 3 pugnora, posta nei confini
di porta Capodiponte luogo detto Porcile, per il prezzo di 103 libbre soldi 10 e 3
denari di piccioli. Monna Gina, moglie di Fino, presta il consenso alla
vendita. V. Settembre 23, Prato nel borgo di porta Tiezi. Monna Bianda del fu
ser Guidingo medico, vedova di Tracca Strozzafichi, fa testamento; lascia alcuni
legati al prete Arrigo di S. Giorgio di Prato e ai conventi dei Frati minori, dei
Predicatori, di S. Agostino, di S. Maria del Carmine e di S. Anna nonché all'Opera
delle mura del comune di Firenze e di S. Reparata; istituisce eredi sua figlia
Ghinga, il nipote Giovanni di ser Geri e il figlio Conte. VI. Febbraio 25,
Prato. Pratesino del fu Danese da Figline vende a Vanni del fu Bindo, che acquista
per donna Buona del fu Schiatta, la metà per indiviso di una casa con corte posta in
Figline per prezzo di 28 libbre di piccioli. VII. Marzo 6, Prato. Donato, ser
Bianco e Andrea, fratelli e figli di Ammannato Bianchi, rinunciano alle loro pretese
nei confronti di Banco di ser Manetto di messer Ugo. VIII. Marzo 11, Prato
nella chiesa di S. Giorgio. Monna Giovanna vedova di Giovanni da Montebuiano, con il
consenso di Fede suo figlio e mundualdo, vende a Fede del fu Fede da S. Giusto una
pezza di terra di 3 staiora e 3 panora, posta in S. Giusto luogo detto Arsicciole,
per il prezzo di libbre 22 e soldi 5 di piccioli a staioro. Originale, mm. 400x290
|
1313
settembre 3 - 1314 marzo 11
|
28
Frammento di imbreviature di ser Bonaccolto di Niccolò, giudice ordinario e
notaio. Originale, mm. 400x290
|
1313
settembre 3 - 1314 marzo 11
|
29
Il canonico Bartolomeo della pieve di S. Stefano in una coi cappellani della
pieve e i preti del distretto procede alla elezione del proposto. Originale, mm. 800x275,
mutila.
|
Prato, 1338 luglio
24
|
30
Frammento di sentenza del potestà del comune di Firenze. Originale, mm. 123x203
|
Firenze, 1357 gennaio
21
|
31
Andrea Franchi vescovo di Pistoia consacra l'altare dedicato alla Vergine
nella chiesa di Prato. Originale in quadro sotto vetro nella sala dei canonici, mm. 43x170
|
Prato, 1357 gennaio
21
|
32
Pergamena, mm. 260x190,
mutila.
|
1399 - 1400 ca.
|
33
Il papa Giovanni XXIII revoca e cassa la sentenza di scomunica e d'interdetto
fulminata dal vescovo di Pistoia Matteo contro il proposto e i canonici di Prato,
perché, in contrasto con l'ordine del vescovo del 7 settembre 1408, avevano
celebrato i vespri, i divini uffici e l'ostensione del sacro Cingolo per la festa
del giorno seguente. Contro la sentenza aveva interposto appello il proposto Andrea
presso la curia di Angelo Correr già papa Gregorio XII, il quale aveva delegato
all'esame della controversia il pievano di S. Martino a Brozzi di
Firenze. Originale, sigillo deperdito; mm. 470x600
|
di fuori Firenze, 1414 novemnbre
6
|
34
Il cardinale Giordano vescovo di Albano, secondo l'ordine avuto a viva voce
dal papa Martino V, assolve dalla scomunica il prete Stefano Cucci che aveva
percosso il prete Lorenzo di Domenico da Prato. Originale con i fori del sigillo perduto; mm. 240x320
|
Tivoli, 1424 luglio
17
|
35
Costituzioni della chiesa collegiata di Prato, fatte al tempo del proposto
Niccolò Milanesi. Rogò ser Amelio di Lapo Migliorati giudice e notaio. Originale a
quaderno, mm. 290x210,
di cc.
10.
|
Prato, 1430 gennaio
27
|
36
Ermanno
de Greben
notaio apostolico e imperiale
Copia di
mano di ser Niccolò di Leonardo di Giovanni Saccagnini; mm. 560X400
|
Ferrara, 1438 ottobre
11
|
37
Processo celebrato avanti Antonio di Bartolomeo Moroni da Borgo Sansepolcro,
vicario del vescovo di Pistoia Donato de Medici, in ordine a una lettera di papa
Eugenio IV data in Roma il 19 gennaio 1446, fra i canonici di Prato e il proposto
Niccolò di Neri Milanesi a riguardo delle distribuzioni quotidiane, dei redditi e
dei proventi dei canonicati e prebende nonché a riguardo delle nomine
beneficiali. Originale a
quaderno mm. 335x230,
di cc.
15.
|
Pistoia, 1447 gennaio
14
|
38
Il papa Pio II, ad istanza di Carlo de' Medici proposto della collegiata di
Prato, concede ai proposti di Prato il privilegio di protonotari apostolici e
dichiara la chiesa di Prato libera dal potere ordinario e immediatamente soggetta
alla sede apostolica. Copia autenticata dal cardinale Agostino Spinola in data
7 febbraio 1536 e tratta dall'archivio della Camera apostolica al libro XI delle
bolle di Pio II foglio 155, con sigillo a mandorla in cera rossa entro teca di
latta. Della copia esiste altro esemplare, per mano di Laudadeo di messer
Mariano Guazzalotri, del 1° aprile 1540; mm. 305x430. Copia
mm. 392X520
|
Siena, 1460 settembre
3
|
39
Frammento di un codice giuridico coi seguenti paragrafi: a) De voto et
voti redemptione. b) De slatu et [vita] canomcorum regularium. Quidam plebanus
S. Gavini infimitate gravatus fecit votum intrandi canonicam S. Vitoris
Bononiensis... c) De religiosis clomibus: ut episcopo sint subiectae. d)
De desponsatione. e) De clandestina desponsatione. f) De condictionibus
appositis in desponsatione et aliis contractibus. g) Qui clerici et voventes
matrimonium agere possint. Originale mm. 375x425
|
sec.
XV
|
40
Frammento di una grammatica latina sui modi e sui tempi del verbo con
riferimenti alla lingua greca. Originale mm. 265x350,
con lacerature.
|
sec.
XV
|
41
Il papa Alessandro VI assegna la chiesa parrocchiale di Ugnano in diocesi di
Firenze, vacante per resignazione di maestro Ainolfo de' Bardi notaio, a Galeazzo di
Iacopo de' Bardi, chierico fiorentino, ancora in età puerile. Originale mancante del piombo; mm. 409x509
|
Corneto, 1502 marzo 8
|
42
Il papa Giulio II concede al chierico Baldo Magini di Prato, familiare e
commensale del papa e castellano della rocca di Ostia, la commenda del priorato di
S. Fabiano di Prato. Originale con piombo pendente; mm. 521x210
|
Roma S. Pietro, 1505 aprile
4
|
43
Copia
mm. 405x310
|
Prato, 1510 novembre
26
|
44
Antonio Verteti, rettore di S. Maria a Capezzana diocesi di Firenze, nomina
suo procuratore maestro Giovanni de Vignoso a riscuotere le rendite della predetta
chiesa dagli affittuari Gualterotto Maria Bardi prete e Iacopo Baroncelli mercante
di Firenze. Originale, mm. 230x395
|
Tullo, 1513 novembre
5
|
45
Giovanni da Prato, arcivescovo di Tebe, in ordine al mandato del papa Leone X
ricevuto per mezzo del cardinale Lorenzo dal titolo dei santi 4 Coronati in data 26
novembre 1515, conferisce nella chiesa di S. Francesco in Prato la tonsura e i 4
ordini minoria Bartolomeo di Giovanni Turini da Prato. Sottoscrisse Tegeda, chierico
di Magdeburgo, notaio apostolico. Originale con sigillo in cera rossa; mm. 230x290
|
Prato, 1515 dicembre
12
|
46
Il papa Leone X unisce e incorpora alla mensa del Capitolo della propositura
di Prato il priorato di S. Fabiano di Prato, resignato nelle mani del papa dal
commendatario ser Baldo Magini. Originale con piombo pendente; mm. 590x770
|
Firenze, 1516 gennaio
26
|
47
Avendo ser Baldo Magini concesso in affitto perpetuo a Antonio Pucci di
Firenze, vescovo di Pistoia, due poderi della prioria di S. Fabiano di Prato per il
fitto annuo di 27 fiorini d'oro larghi e libbre 10 di cera bianca, con patto che
alla morte di ser Baldo i beni passassero in proprietà di un certo Domenico, previo
pagamento ai canonici di Prato del prezzo infrascritto, gli stessi canonici con il
presente atto ricevono la somma di fiorini 200 larghi d'oro e la proprietà di 60
staiora di terra. Dopo di che i canonici concedono in affitto i detti beni per 140
staia di grano all'anno. Pubblicò, dalle imbreviature di ser Lorenzo,
Giovanfrancesco di Cambio di Dino Pilli. Originale mm. 335x405
|
Prato, 1519 novembre
13
|
48
II vescovo Girolamo Ghinuzzi uditore generale delle cause apostoliche esamina
la vertenza fra messer Alessandro Pucci di Firenze e messer Baldo Magmi di Prato in
ordine all'enfiteusi di una possessione, detta il podere del Poggio, appartenente
alla commenda di S. Fabiano di Prato. Originale con sigillo pendente ora perduto; mm. 605x370
|
Roma, 1524 luglio
20
|
49
Il cardinale Silvio Passerini dal titolo di S. Lorenzo in Lucina, legato a
latere della sede apostolica in Toscana e Umbria, concede al chierico Filippo di
Iacopo Modesti di Prato una pensione annua di un terzo su tutte le rendite della
cappellania di S. Bartolomeo eretta all'altare del Crocifisso nella chiesa di Prato,
e nomina rettore della medesima cappellania Bartolomeo di Michele Modesti di
Prato. Originale, sigillo pendente perduto; mm. 408x495
|
Firenze, 1526 ottobre
31
|
50
II papa Clemente VII concede a Filippo di Iacopo Modesti, canonico di Prato,
una pensione annua di 10 scudi di camera sopra le rendite della chiesa parrocchiale
di S. Marco di Prato, concessa in commenda al fanciullo Bartolomeo Modesti d'anni
13. Originale con piombo pendente e cordicella di seta rossa e gialla; mm. 375X490
|
Orvieto, 1528 gennaio
10
|
51
Il papa Clemente VII, avendo assegnata una pensione annua di 10 scudi di
camera sulle rendite della chiesa di S. Marco di Prato al canonico pratese Filippo
di Iacopo Modesti, commette ai vescovi di Castellammare e di Caserta nonché al
vicario generale del vescovo di Pistoia Pesecuzione dell'affare. Originale; sigillo plumbeo pendente; mm. 330x472
|
Orvieto, 1528 gennaio
10
|
52
Il papa Clemente VII conferisce il canonicato nella chiesa di S. Stefano di
Prato di patronato degli eredi di ser Lapo Spighi, vacante per resignazione di
Bartolomeo di Vincenzo Barzaloni, a Filippo, figlio di Tommaso da Prato, datario e
commensale del papa. Originale con bolla pendente; mm. 310x445
|
Roma S. Pietro, 1530 ottobre
12
|
53
Il papa Clemente VII ordina al vescovo di Caserta e al proposto della chiesa
di Cortona di ingiungere a chi ritenesse indebitamente beni mobili e immobili e
scritture della chiesa di Prato di restituirli entro certi termini sotto pena di
scomunica. Originale con bolla pendente; mm. 235x330
|
Roma S. Pietro, 1532 marzo 4
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54
Giovanni Battista vescovo e delegato apostolico, in ordine alle lettere del
papa Clemente VII date da Orvieto il 10 gennaio 1528, istituisce rettore e
commendatario della chiesa parrocchiale di S. Marco di Prato Andrea di Bartolomeo
Modesti, salva la pensione di 10 ducati di camera a Filippo di Iacopo Modesti. Rogò
Nicolao Pollian chierico di Bruges scrittore dell'archivio della Curia romana. Originale con sigillo pendente perduto; mm. 480x320
|
Roma, 1532 marzo
13
|
55
Marco di Francesco del Bo da Prato nomina suoi procuratori Andrea Alessandri
di Prato e suor Laura sua sorella per l'amministrazione dei suoi beni in Prato e
fuori. Originale, mm. 425x315
|
Collesano, 1537 ottobre
12
|
56
Il papa Paolo III conferma al cardinale Niccolò Ridolfi proposto di Prato e
suoi successori la giurisdizione sopra i canonici e i beneficiati della terra di
Prato, come avevano ab antiquo per documenti perduti nel Sacco di Prato. Originale; sigillo perduto; mm. 195x495
|
Roma S. Pietro, 1543 febbraio
12
|
57
Il cardinale Antonio vescovo di Sabina commette all'arcivescovo di Firenze di
poter dispensare dalla illegittimità dei natali Scipione di Galeazzo Maria di Iacopo
Bardi perché fosse promosso ai sacri ordini. Originale; sigillo pendente perduto; mm. 240x335
|
Roma, 1554 maggio
5
|
58
Francesco del fu Vittorio Turini di Prato ratifica la vendita di una casa
posta in Prato nel popolo della propositura, fatta a Pietro di Giovanni Turini da
monna Vagia sua madre e da Raffaele suo fratello. Autenticò la firma notarile
Alfonso d'Aragona Piccolomini maestro giustiziere del regno di Sicilia, reggente e
vicario regio. Originale; sigillo in cera rossa della Curia regia deperdito; mm. 565x390
|
Napoli, 1546 settembre
6
|
59
Il cardinale Ranuccio dal titolo di S. Angelo concede al chierico Raffaele di
Vittorio Turini di Prato, in ordine al mandato avuto a viva voce dal papa Paolo III,
la facoltà di potersi far ordinare prete da qualsiasi vescovo appena raggiunta l'età
dei ventitré anni. Originale; sigillo in cera rossa (perduto) entro teca di lamina di ferro
pendente; mm. 242x340
|
Roma, 1549 luglio
12
|
60
Il cardinale Ranuccio dal titolo di S. Angelo, in ordine al mandato avuto a
viva voce dal papa Paolo IV, concede la facoltà di disporre dei suoi beni per
testamento a Galeazzo di Iacopo Bardi, chierico fiorentino. Originale; perduto il sigillo pendente in cera rossa entro teca; mm. 265x355
|
Roma, 1555 agosto
1
|
61
Il papa Paolo IV concede a Raffaele di Vittorio Turini la collazione
dell'oratorio di S. Antonio e S. Iacopo sul Mercatale, vacante per resignazione di
Simone di Matteo Caprini. Originale con piombo pendente e filo di seta; mm. 400x560
|
Roma S. Pietro, 1558 giugno
23
|
62
Ludovico Simonetti vescovo di Pesaro, delegato apostolico, in ordine alla
bolla di papa Paolo IV del 23 giugno 1558, immette Raffaele di Vittorio Turini di
Prato nel possesso dell'oratorio dei santi Antonio e Iacopo sul Mercatale. Rogò
Gregorio Epifani scrittore dell'archivio della Curia romana. Originale con sigillo pendente in cera rossa in cassella di legno; mm. 450x295
|
Roma, 1558 settembre
6
|
63
Giovanni Ronconcelli proposto della collegiata d'Empoli, vicario generale di
messer Pierfrancesco Ricci proposto di Prato, nomina il chierico Raffaele di
Vittorio Turini rettore della cappellania dell'Annunciazione, posta nella chiesa di
S. Tommaso alla Cannuccia. Originale con sigillo pendente, perduto (resta il cordoncino); mm. 360x515
|
Prato, 1559 marzo
13
|
64
Il papa Pio IV concede al canonico pratese Michele di Giovanni Ciapini la
facoltà di disporre con testamento dei suoi effetti. Originale con sigillo in cera perduto; mm. 370x510
|
Roma S. Marco, 1561 giugno
12
|
65
Il papa Pio IV unisce e incorpora con certi patti al Capitolo di Prato la
pieve di S. Leonardo di Cerreto Guidi della diocesi di Lucca a seguito di rinuncia
del suo pievano e rettore Pierfrancesco Ricci proposto di Prato. Originale con piombo pendente; mm. 490x645
|
Roma S. Pietro, 1563 novembre
5
|
66
Il chierico Raffaele Turini di Prato, avendo resignato in favore del chierico
Francesco di Tommaso Coppini di Prato la chiesa dei santi Iacopo e Antonio sul
Mercatale, supplica il papa di poter avere un pensione annua di 10 ducati d'oro di
camera sulle rendite di detta chiesa. Segue la formula Concessum in
presentia. Originale cartaceo, mm. 260x210
|
Roma S. Pietro, 1564 aprile
4
|
67
Il chierico Raffaele di Vittorio Turini di Prato, per mezzo di un motuproprio
del papa Pio IV, ottiene un canonicato nella collegiata di Prato. Sottoscrive
con la formula Concessum in presenta il cardinale Carlo Borromeo. Originale cartaceo in cornice sotto vetro con medaglione del ritratto di san
Carlo Borromeo, mm. 315x220
|
Roma S. Pietro, 1564 maggio
9
|
68
Il papa Pio IV concede al chierico Raffaele di Vittorio Turini di Prato un
canonicato e prebenda nella collegiata di S. Stefano di Prato, vacante per morte di
Tommaso Buonconti. Originale con bolla pendente a cordicella rossa e gialla; mm. 395x520
|
Roma S. Pietro, 1564 maggio
9
|
69
Il papa Pio IV ordina di immettere nel possesso di un canonicato della chiesa
di Prato il chierico Raffaele di Vittorio Turini di Prato. Originale con piombo pendente; mm. 300x425
|
Roma S. Pietro, 1564 maggio
9
|
70
Flavio Orsini vescovo di Murano e uditore della Camera apostolica, in ordine
alle bolle del papa Pio IV del 9 maggio 1564, immette nel possesso di un canonicato
della chiesa collegiata di Prato Raffaele di Vittorio Turini. Rogò Eufrosino
Epifani scrittore della Curia romana. Originale con piombo pendente; mm. 300x425
|
Roma, 1564 agosto
28
|
71
Ercole del fu Iacopo vende a Francesco di Marco di Rizzardo del Bontà da
Creda una pezza di terra castagnata di 2 tornature, posta in Mogne luogo detto alla
Crose, per prezzo di 100 libbre di bolognini. Originale mm. 180x230,
di cc.
4.
|
Castiglione dei Gatti, 1564 giugno
20
|
72
Michele di Seraso di Bernardo Serasi vende a Francesco di Marco del Bontà da
Creda una pezza di terra castagnata, posta in Mogne luogo detto la Taiada, per
prezzo di 31 libbre di bolognini. Originale mm. 180x230,
cc.
4.
|
Castiglione dei Gatti, 1564 agosto
22
|
73
Sebastiano Gualfreducci, vicario generale del vescovo di Pistoia
Giovambattista Ricasoli, nomina rettore della cappella dell'Assunzione e di S.
Pietro martire, eretta nella prioria di S. Paolo di Pistoia, il chierico pratese
Pietro di Lapo Spighi. Originale con cordicella rossa e sigillo di cera rossa entro scatola di latta;
mm. 310x525
|
Pistoia, 1566 agosto
21
|
74
Bernardino Boninsegni protonotario apostolico e nunzio papale in Toscana,
sotto pena di scomunica, ingiunge la restituzione di tutti i beni del prete
Lucantonio Magini, già rettore della chiesa di S. Pietro a Buggiano, a ser
Baldassarre Magini di Prato, fratello del defunto rettore. Originale con sigillo pendente perduto; mm. 395x345
|
Firenze, 1567 aprile
10
|
75
Transazione fra la Camera apostolica e il Capitolo dei canonici di Prato in
ordine alla riscossione delle spoglie sugli ecclesiastici, poiché i collettori
papali aggravavano eccessivamente, finanche con la carcerazione, i chierici di
Prato. Originale a quaderno, mm. 225x175, con sigillo in cera rossa
di cc.
10
|
Roma, 1570 agosto
11
|
76
Il papa Pio V approva con motuproprio la transazione intervenuta fra la
Camera apostolica e i canonici di Prato in ordine alla riscossione sulle spoglie
degli ecclesiastici. Originale cartaceo; mm. 410x280
|
Roma, 1570 agosto
13
|
77
Camillo di maestro Battista del Bontà da Creda riceve 70 libbre di bolognini
da Donato di Colo dei Donati da Sparvo per parte della dote di Maria di Colo sua
sorella e moglie di Camillo. Originale mm. 220x315,
di cc.
2
|
Castiglione dei Gatti, 1571 dicembre
11
|
78
Camillo del fu Battista del Bontà da Creda confessa di aver ricevuto 150
libbre di bolognini per dote di Maria di Colo de' Donati sua moglie. Rogò Guido
d'Antonio de' Predieri alias de' Nanni di commissione di Saccino Dondi de' Pinelli. Originale mm. 220x300,
di cc.
4
|
Sparvo, 1572 aprile
10
|
79
Il papa Gregorio XIII, a istanza del cardinale Ferdinando dei Medici
commendatario della propositura di Prato, concede all'altare del Crocifisso grande
il privilegio dell'indulgenza plenaria applicabile alle anime del Purgatorio, nei
modi di cui al privilegio concesso all'altare del monastero di S. Gregorio di
Roma. Originale con sigillo perduto; mm. 190x480
|
Roma S. Pietro, 1577 febbraio
26
|
80
Alessandro Cospi, vicario generale del vescovo di Pistoia, nomina rettore
della chiesa di S. Martino a Vergaio o Sorgnana, vacante per morte di ser Filippo
Bonristori, il diacono pratese ser Gaspero di ser Pietro Bonristori. Originale con sigillo in cera rossa entro teca di latta; mm. 370x440
|
Pistoia, 1580 febbraio
1
|
81
Battista del fu Olivante Corselli da Creda vende a Maria di Colo de' Donati
una pezza di terra posta a Creda, luogo detto il Bardo, per prezzo di 100 libbre di
bolognini. Originale mim. 185x270,
di cc.
4.
|
Castiglione dei Gatti, 1588 settembre
24
|
82
Matteo di Battista del Bontà da Creda vende a Maria de' Donati la quarta
parte per indiviso di una casa posta a Creda, luogo detto alla Collina, per prezzo
di 100 libbre di bolognini. Originale mm. 185x265,
di cc.
4.
|
Castiglione dei Gatti, 1589 agosto
16
|
83
Giovanni Benamati, dottore in legge e vicario generale del cardinale
Alessandro de' Aledici proposto di Prato, nomina Tiberio del fu Giovanni Alascagni
di Prato rettore di una prebenda e canonicato, vacante per morte di Raffaele
Turini, nella collegiata di Prato. Originale con sigillo in cera rossa, entro cassella di legno, con lo stemma dei
Medici sormontato dal cappello cardinalizio e all'intorno la leggenda: ALEX
MEDICES TIT. S. PRAXED. S.R.E. PRESB. CARD. FLORENT.; mm. 305x420
|
Prato, 1595 luglio
21
|
84
Protesto di una scritta di cambio del 29 novembre 1597 dell'importo di scudi
805 soldi 16 e 9 denari a firma di Claudio Borghesi in testa a Francesco Domenico
Baccelli in Firenze. Rogò Tobia Campanile notaio. Originale; mm. 140x110
|
Napoli, 1597 dicembre
24
|
85
Protesto di una scrittura di cambio del 12 dicembre 1598 per l'importo di
scudi 938 e denari 8 a firma di Claudio Borghesi in favore di Francesco Domenico
Baccelli in Firenze. Rogò Tobia Campanile notaio. Originale; mm. 340x96.
|
Napoli, 1599 gennaio
7
|
86
Cosimo dell'Antella, vicario generale del cardinale Alessandro dei Medici
arcivescovo di Firenze, in ordine alla lettera di Clemente Vili del 23 gennaio 1601,
immette nel possesso di un canonicato nella chiesa di Prato il chierico pratese
Vincenzo Villani. Originale con sigillo in cera rossa pendente entro teca di legno; mm. 270x350
|
Firenze, 1601 maggio
29
|
87
Francesco del fu Marco del Bontà vende a Battista del fu Camillo del Bontà
una pezza di terra di 6 quartarole, posta a Creda luogo detto alla Colina, per
prezzo di 18 libbre di bolognini. Rogò ser Guido d'Antonio de' Nanni alias de
Predieri notaio pubblico per autorità apostolica e imperiale e del comune di
Bologna. Originale mm. 205x300,
di cc.
4.
|
Creda, 1602 febbraio
4
|
88
Giovanni di Paolo Rocchi da Creda vende a Battista del fu Camillo del Bontà
una pezza di terra posta a Creda, luogo detto la Malefre, per prezzo di 30 libbre di
bolognini. Rogò Guido d'Antonio de' Nanni alias de' Predieri. Originale mm. 230x330,
di cc.
4.
|
Creda, 1602 marzo
26
|
89
Lorenzo del fu Domenico de Puteo da Sparvo paga a Battista q. Camillo del
Bontà libbre 200 di bolognini a saldo delle libbre 525 della dote di Maria sua
figlia e moglie di Battista. Rogò Alessandro d'Antonio de' Nanni alias de'
Predieri. Originale mm. 205x300,
di cc.
4.
|
Creda, 1602 settembre
18
|
90
Il papa Clemente VIII concede a Giusto di Iacopo, rettore della cappella
della Purificazione nella collegiata di Prato, di allivellare a terza generazione
due campi di terra di 10 staiora, posti nei sobborghi di porta
Gualdimare. Originale con bolla pendente; mm. 410x555
|
Roma S. Maria Maggiore, 1604 ottobre
21
|
91
Bartolo del fu Sandro de' Fabbri da Creda vende a Lorenzo del fu Marco del
Bontà una pezza di terra posta a Creda, luogo detto i n Gamba rato, per prezzo di 18
libbre di bolognini. Rogò Saccino Dondi de' Pinelli. Originale mm. 180x230,
di cc.
4.
|
Creda, 1605 novembre
7
|
92
Il papa Paolo V conferma a Filippo Salviati, proposto di Prato, e ai suoi
successori il privilegio, perduto nel sacco del 1512, di portare nei giorni festivi
e solenni la mitria, l'anello, il pastorale, le tunicelle sotto la casula, i
sandali, i guanti e le altre insegne pontificali; di impartire al popolo nella
chiesa di S. Stefano la benedizione solenne dopo la messa, i vespri e gli altri
uffici solenni; di consacrare il calice, la patena e il corporale; di benedire le
immagini, le vesti sacerdotali, le campane, i tabernacoli; di riconsacrare la
chiesa di S. Stefano in caso di necessità. Originale con piombo pendente legato a filo di seta; mm. 540x730
|
Roma S. Pietro, 1605 dicembre
9
|
93
Giovanni di Simone di Marco da Sparvo vende a Battista del fu Camillo del
Bontà da Creda una pezza di terra posta a Sparvo, luogo detto in Calabrina, per
prezzo di 115 libbre di bolognini. Rogò Iacopo d'Andrea de Arictis. Originale mm. 210x310,
di cc.
4.
|
Castiglione dei Gatti, 1606 agosto
23
|
94
Il papa Paolo V concede al proposto di Prato Filippo Salviati e ai suoi
successori di poter usare delle facoltà, concesse con il privilegio del 9 dicembre
1605, in tutte le chiese della sua giurisdizione. Originale con piombo appeso a filo di seta; mm. 490x675.
|
Roma S. Pietro, 1608 giugno
4
|
95
Giovanni del fu Marco del Bontà da Creda vende a Battista del fu Camillo del
Bontà una pezza di terra posta in Creda, luogo detto il prato di Gilio, per prezzo
di libbre 200 di bolognini. Rogò Alessandro de' Nanni alias de' Predieri. Originale mm. 118x275,
di cc.
2.
|
Creda, 1610 aprile
8
|
96
Francesco del fu Sebastiano vende a Maria di Colo de' Donati vedova di
Camillo del Bontà una pezza di terra posta in Ripoli, luogo detto sopra Selva, per
prezzo di 220 libbre di bolognini. Rogò Alessandro de' Nanni alias de'
Predieri. Originale mm. 175x235,
di cc.
4.
|
Sparvo, 1612 luglio
11
|
97
Il papa Gregorio XV assegna al chierico fiorentino Giovanni Salvini una
pensione annua di 20 scudi di moneta fiorentina sulle rendite della cappellania del
Crocifisso nella collegiata di Prato, di cui investe Iacopo Crocetti, rettore della
chiesa di S. Pier Forelli. Originale con piombo pendente; mm. 260x345
|
Roma S. Maria Maggiore, 1621 settembre
15
|
98
Il papa Urbano VIII conferisce la cappellania dei santi Iacopo maggiore e
minore, eretta all'altare del Cingolo nella collegiata di Prato, vacante per morte
di Iacopo Benamati, al prete Francesco Novellucci. Originale con piombo pendente; mm. 345x460
|
Roma S. Maria Maggiore, 1624 giugno
11
|
99
Il papa Urbano VIII conferisce un canonicato nella chiesa di Prato a Lapo
d'Anton Francesco Spighi e respinge le opposizioni presentate dal chierico Filippo
Bocchineri. Originale con bolla pendente; mm. 380x515
|
Castelgandolfo, 1630 aprile
24
|
100
Il papa Urbano VIII conferisce un canonicato nella collegiata di Prato,
vacante per morte di Lattanzio Vai, a Domenico di Pierfrancesco Bartolozzi. Originale con bolla pendente; mm. 390x515
|
Roma S. Maria Maggiore, 1631 giugno
3
|
101
Patente rilasciata a Giovanni Bartolozzi di rinconterio delle liste del sale
della città di Roma. Originale con sigillo in cera; mm. 220x370
|
Roma, 1637
settembre
|
102
Il papa Urbano VIII nomina maestro Giovanni di Pierfrancesco Bartolozzi di
Prato all'ufficio di scrittore delle lettere apostoliche. Originale con bolla pendente; mm. 330x440
|
Roma S. Maria Maggiore, 1637 ottobre
1
|
103
Il papa Urbano VIII scrive al maestro Vincenzo Costaguto, referendario della
Segnatura apostolica, perché immetta maestro Giovanni di Pierfrancesco Bartolozzi di
Prato nel possesso dell'ufficio di scrittore delle lettere apostoliche. Originale con piombo pendente; mm. 280x380
|
Roma S. Maria Maggiore, 1637 ottobre
1
|
104
Vincenzo Costaguto, referendario della Segnatura apostolica, in ordine alle
lettere di Urbano VIII del 10 ottobre, immette nel possesso dell'ufficio di
scrittore delle lettere apostoliche il maestro Giovanni di Pierfrancesco Bartolozzi.
Rogò Francesco Rosolini notaio della cancelleria apostolica. Originale con sigillo in cera rossa del notaio e altro sigillo pendente entro
una scatola ovale del referendario; mm. 340x230
|
Roma, 1637 ottobre
3
|
105
Vincenzo Rabatta, protonotario apostolico e vicario generale della diocesi di
Firenze, delegato dal papa Urbano VIII, conferisce un canonicato nella collegiata di
Prato, vacante per morte di Niccolò Verzoni, al chierico Michele di Filippo
Meucci. Originale con sigillo perduto; mm. 295x420
|
Firenze, 1642 novembre
14
|
106
Visita pastorale nella chiesa di Prato del cardinale proposto Carlo de'
Medici, effettuata dai canonici fiorentini Alessandro Venturi arcidiacono e
Filippo Arrighetti penitenziere, con l'approvazione da parte del cardinale in data
29 novembre 1645. Originale cartaceo a quaderno mm. 305x215, di
cc.
34
|
Prato, 1645
settembre 30 - 1645 ottobre 6
|
107
Cristoforo Widmann, protonotario apostolico e referendario della Segnatura,
in esecuzione della bolla di Urbano VIII del 2 aprile 1634, assegna a Giovanni di
Pierfrancesco Bartolozzi una pensione annua di 20 scudi sulle rendite della pieve di
S. Maria a Colonica, vacante per morte del pievano Bartolomeo Verzoni. Originale con sigillo in cera rossa; mm. 280x370
|
Roma, 1646 ottobre
8
|
108
Vincenzo Bardi dei conti di Vernio, vicario generale dell'arcivescovo di
Firenze, delegato dal papa Alessandro VII con lettera data in Castelgandolfo l'11
maggio 1656, conferisce la cappellania di S. Alessio all'altare della Cintola nella
cattedrale di Prato al prete Giovanni Domenico di Alessandro Cini. Originale con sigillo pendente ora perduto; mm. 285x410
|
Firenze, 1656 luglio
18
|
109
Il papa Alessandro VII assegna la pieve di S. Maria a Colonica al prete
Antonio Franchi con riserva di una pensione annua di 52 ducati e mezzo d'oro di
camera a favore di Alessandro Cini che l'aveva resignata nelle mani del papa. Originale con piombo pendente; mm. 415x545
|
Roma S. Maria Maggiore, 1657 novembre
6
|
110
Andrea Bonvicini, vicario generale del vescovo di Pistoia Francesco
Rinuccini, conferisce la chiesa di S. Martino a Vergaio al prete Silvestro
Badiani. Il sigillo reca lo stemma nobiliare, il cappello vescovile e la
leggenda: FRANC. RINUCCINUS. EPISC. PISTORIEN. ET. PRATEN. Originale con sigillo in cera del vescovo Rinuccini entro scatola di latta; mm.
270x395
|
Pistoia, 1658 aprile
25
|
111
Giovambattista Forteguerri, vicario generale del vescovo di Pistoia Francesco
Rinuccini, nomina rettore della chiesa prioria di S. Pietro a Figline il prete
Agostino Mencagli. Originale con sigillo in cera rossa (perduto) contenuto in una scatola di latta
appesa a cordicelle; mm. 280x395
|
Pistoia, 1659 settembre
11
|
112
Il papa Clemente IX scrive al vicario generale del vescovo di Prato perché,
in ordine alla bolla del papa Paolo II data in Roma l'11 maggio 1465, autorizzi i
canonici della cattedrale di Prato ad allivellare a terza generazione alcuni beni
del valore di 10000 scudi. Originale con piombo pendente; mm. 625x830
|
Roma S. Pietro, 1669 marzo
23
|
113
Il papa Clemente X conferma la nomina del prete Giuseppe Camesecchi a rettore
della chiesa di S. Giorgio di Prato, vacante per resignazione di Benedetto Becchi,
nonostante siano trascorsi i sei mesi previsti dai sacri canoni per prenderne
possesso. Originale con bolla pendente e filo di seta; mm. 320x460
|
Roma S. Maria Maggiore, 1671 luglio
31
|
114
Luigi d'Aquino, protonotario apostolico e referendario della Segnatura
apostolica, in seguito a querela presentata dal Capitolo della cattedrale di Prato,
intima a Lorenzo Casini, che aveva permutato con Benintendo Benintendi la cappella
fondata da monna Piera di ser Landò con altro beneficio, l'osservanza delle
disposizioni di cui all'atto di fondazione del 25 febbraio 1357. Originale con sigillo in cera rossa; mm. 245x350
|
Roma, 1677 marzo 8
|
115
Antonio Albergati, referendario della Segnatura apostolica, uditore e decano
della Sacra Rota, in ordine ad un mandato del papa in calce alla supplica presentata
dai canonici di Prato, avoca a sé la causa che i suddetti canonici avevano
intrapreso contro Benintendo Benintendi e Lorenzo Casini a riguardo di una
irregolare permuta di un canonicato con una cappellania della chiesa cattedrale di
Prato. Rogò Sebastiano Francesconi notaio della Sacra Rota. Originale con sigillo a inchiostro del notaio e con altro sigillo in cera rossa
del referendario; mm. 470x205
|
Roma, 1677 maggio
22
|
116
Antonio Paolucci, giudice delegato dalla sede apostolica, revoca l'inibitoria
estortagli dai cappellani della chiesa di Prato in ordine all'elezione del vicario
capitolare senza l'intervento degli stessi cappellani. Rogò Filippo Cesarmi notaio
del Palazzo apostolico e della Sacra Rota. Originale con sigillo in cera rossa; mm. 450x205
|
Roma, 1678 marzo
30
|
118
Laurea di dottore in utroque rilasciata a Raffaello Luzi da Rassina, alunno
del Collegio pisano. Originale mm. 430x530,
bruttato da lacerature e macchie.
|
Pisa, 1687 gennaio
23
|
119
Ludovico Rotati, vicario generale del vescovo di Pistoia Gherardo Gherardi,
nomina rettore della chiesa prioria di S. Pietro a Figline contado di Prato, vacante
per morte di Agostino Mencagli, il prete pratese Pierfrancesco di Lorenzo
Monari. Originale con sigillo perduto; mm. 300x480
|
Pistoia, 1687 novembre
20
|
120
Antonio Buonamici, vicario generale del Capitolo di Prato, nomina il chierico
Giovambattista di Pasquino Chiti rettore della chiesa parrocchiale di S. Maria in
Castello vacante per morte del prete Santi Bizzochi. Originale; sigillo pendente perduto; mm. 360x495
|
Prato, 1689 febbraio
9
|
121
Il papa Clemente XI concede l'indulgenza plenaria, in occasione del sinodo
diocesano, ai fedeli che visiteranno le chiese cattedrali di Prato e di Pistoia. Originale mm. 130x410,
con lacerature.
|
Roma S. Pietro, 1707 gennaio
24
|
122
Il papa Clemente XI concede, sotto certe condizioni, l'indulgenza plenaria
per la quaresima avvenire ai fedeli che visiteranno la chiesa cattedrale di Prato. Originale; sigillo perduto; mm. 392x127
|
Roma S. Pietro, 1710 febbraio
18
|
123
Il papa Clemente XI concede, con certe condizioni, l'indulgenza plenaria,
applicabile anche ai defunti, ai fedeli di Prato per la domenica di Passione
avvenire. Originale, sigillo perduto; mm. 129x391
|
Roma S. Pietro, 1710 febbraio
26
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124
Ranuccio Pallavicini, cardinale dal titolo di S. Agnese, dona a donna Maria
Candida Rosa Rospigliosi una reliquia del protomartire Stefano racchiusa in un
reliquiario d'argento munito del sigillo cardinalizio in cera rossa. La nobildonna
dona a sua volta la reliquia al rev. Giovambattista Malvisti e questi alla chiesa
cattedrale di Prato. Originale con sigillo in cera rossa; mm. 335x445
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Roma, 1710 settembre
11
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125
Il papa Clemente XI concede ai canonici di Prato il privilegio di portare la
cappa magna nell'inverno e la cotta con roccetto d'estate. Originale con piombo pendente e cordicella serica rossa e gialla; mm. 535x735
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Roma S. Maria Maggiore, 1714 agosto
9
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126
Camillo Cybo patriarca di Costantinopoli proferisce una sentenza sulla
controversia, insorta fra i canonici della Cattedrale e i frati agostiniani di
Prato, in ordine alle sepolture. Originale cartaceo con sigillo in cera del vescovo Colombino Bassi; mm. 440x580
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Roma, 1719 gennaio
28
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127
Il papa Benedetto XIII concede l'indulgenza plenaria applicabile ai defunti
ogni volta che sarà celebrata la messa all'altare del SS. Sacramento, purché nel
medesimo giorno siano state celebrate 30 messe. Originale; mm. 190x390
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Roma S. Pietro, 1728 dicembre
17
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128
Il papa Clemente XII concede ai fratelli e sorelle della confraternita sotto
il titolo dell'esaltazione della santa Croce, eretta nella cattedrale di Prato,
l'indulgenza plenaria nel giorno del loro ingresso nella compagnia, nella festa
dell'esaltazione della santa Croce e in articulo mortis. Originale con sigillo in cera rossa; mm. 310x460
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Roma S. Maria Maggiore, 1735 maggio
20
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129
Il papa Clemente XII concede all'altare del Crocifisso nella cattedrale di
Prato il privilegio dell'indulgenza plenaria applicabile ai defunti per le messe
celebratevi durante l'ottavario dei morti e in un giorno della settimana. Originale; mm. 145x430
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Roma S. Maria Maggiore, 1735 maggio
21
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130
Il papa Clemente XII concede ai canonici di Prato il privilegio di vestire la
cappa magna ornata di ermellino in vece della seta rossa sopra il roccetto
nell'inverno, e la mozzetta viola con suo cappuccio di seta sopra il roccetto
nell'estate, sia nella chiesa cattedrale che nelle altre chiese. Originale con bolla pendente e cordicella a treccia di seta rossa e gialla; mm.
660x670;
roso dai topi dalla parte sinistra.
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Roma S. Maria Maggiore, 1735
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131
Ricevute dei pagamenti effettuati dal Capitolo e dal clero di Prato per la
composizione delle spoglie alla Camera apostolica: 1543 agosto 27 1552
ottobre 3 1570 dicembre 22 1572 gennaio 14 1572 dicembre 10 1575
dicembre 23 1576 dicembre 7 1578 gennaio 31 1578 ottobre 23 1578
dicembre 23 1579 novembre 16 1580 dicembre 30 1581 dicembre 29
1582 dicembre 30 1583 dicembre 29 1585 gennaio 2 1586 gennaio 9
1587 gennaio 16 1587 dicembre 29 1589 gennaio 18 1590 gennaio 3
1590 dicembre 29 1592 febbraio 20 1594 gennaio 7 1595 dicembre
29 1596 dicembre 29 1597 dicembre 2 1597 dicembre 6 1599 gennaio
12 1600 gennaio 4 1601 gennaio 9 1602 gennaio 31 1603 marzo
3 1604 gennaio 26 1605 gennaio 21 1606 gennaio 9 1607 dicembre
24 1608 dicembre 24 1609 dicembre 30 1610 dicembre 28 1611
dicembre 28 1612 dicembre 28 1613 dicembre 29 1614 dicembre 29
1617 gennaio 2 1617 febbraio 1 1621 gennaio 22 1621 dicembre 23
1623 gennaio 2 1637 aprile 1 1638 aprile 21 1640 aprile 19 1641
maggio 2 1642 aprile 10 1683 novembre 5 1686 gennaio 31 1703
settembre 26 1703 settembre 27 1757 agosto 9 1771 aprile 12 1771
aprile 13 Originali cartacei
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1543 agosto
17 - 1771 aprile 13
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132
Ricevute della Camera apostolica e dei Collegi romani per i pagamenti dei
quindenni del priorato di S. Fabiano e della pieve di Cerreto Guidi: 1562
gennaio 27 1563 agosto 30 1575 dicembre 23 1578 ottobre 9 1591
gennaio 22 1593 ottobre 19 1605 dicembre 12 1608 ottobre 11 1620
dicembre 10 1623 ottobre 26 1636 gennaio 10 1638 dicembre 11
1651 gennaio 22 1667 aprile 30 1671 giugno 27 1696 gennaio 21
1696 febbraio 28 1701 dicembre 23 1711 gennaio 20 1714 febbraio
17 1729 settembre 9 1744 marzo 21 1744 marzo 21 1759 marzo
30 1771 aprile 13 Originali
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1562 gennaio
27 - 1771 aprile 13
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133
Ruolo delle dignità, canonici e cappellani della cattedrale di Prato. Originale con cordicelle a tre colori ad indicare le varie presenze agli
uffici; mm. 770x230
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Prato, 1773
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134
L'arcivescovo di Firenze Antonio Martini autentica le reliquie dei santi
martiri: Giminiano, Irlenzio, Clemente, Quintino, Vincenza, Placido, Fermo, Massimo,
Vittorino, Placita, Benedetto, Crescenza, Procolo, Candida, Giusto, Bonifazio, Paolo
apostolo, Fortunato, Vittorio, Superanzio, Fiorente, Pio, Virginia, Pietro,
Giuliano, Valentino, Teodulo, Costanzo, Sabba, Enatore; reliquie ricevute dalla
maestà apostolica Pietro Leopoldo II e che dona al Capitolo della cattedrale di
Prato. Originale con sigillo in cera rossa; mm. 390x495
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Firenze, 1790 settembre
1
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135
Il papa Pio VII concede alle dignità e canonici di Prato l'uso della bugia
nelle funzioni private e solenni. Originale; mm. 269x419
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Roma, 1803 dicembre
2
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136
Il Pio VII concede per un decennio ai canonici di Prato la grazia di poter
celebrare nell'oratorio della fattoria di Cerreto Guidi. Originale cartaceo con sigillo in cera rossa; mm. 245x185
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Savona, 1810 aprile
19
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137
Il papa Pio VII concede per un settennio l'indulgenza plenaria ai fedeli,
confessati e comunicati, che visiteranno la cattedrale di Prato la terza domenica
d'ottobre. Originale; mm. 140x415
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Roma, 1814 settembre
6
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138
Il papa Pio VII concede per un settennio l'indulgenza plenaria ai fedeli che,
confessati e comunicati, visiteranno la cattedrale di Prato nelle feste della
Natività, dell'Assunzione e il 1° maggio. Originale; mm. 185x420
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Roma, 1815 gennaio
5
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140
Il papa Pio VII concede per un settennio l'indulgenza plenaria ai fedeli che,
confessati e comunicati, visiteranno con devozione l'immagine del Sacro Cuore nella
cattedrale di Prato nel venerdì dopo l'ottava del Corpus Domini e il primo venerdì
di ogni mese. Originale; mm. 190x420
|
Roma, 1815 gennaio
5
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141
Il papa Pio VII concede per un settennio l'indulgenza plenaria solita a
lucrarsi dai fedeli di Roma nei giorni di quaresima a coloro che nei medesimi giorni
visiteranno la cattedrale di Prato. Originale; mm. 185x420
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Roma, 1815 gennaio
5
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142
Il papa Pio VII concede per un settennio l'indulgenza plenaria ai fedeli che,
confessati e comunicati, visiteranno la cattedrale di Prato nelle feste di santo
Stefano, di sant'Anna, la prima domenica di maggio e la seconda domenica di
luglio. Originale; mm. 187x420
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Roma, 1818 gennaio
17
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143
Il papa Pio VII concede per la durata di sette anni l'indulgenza plenaria
applicabile ai defunti per i quali sarà celebrata la messa all'altare del sacro
Cingolo durante l'ottavaio dei morti e in tre giorni di ogni settimana. Originale; mm. 175x420
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Roma, 1821 gennaio
21
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144
Il papa Pio VII concede per altri sette anni l'indulgenza plenaria solita a
lucrarsi dai fedeli di Roma nei giorni di quaresima a coloro che nei medesimi giorni
visiteranno la cattedrale di Prato. Originale; mm. 188x420
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Roma, 1822 febbraio
26
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145
Il papa Gregorio XVI concede per un settennio l'indulgenza plenaria ai fedeli
che interverranno nella cattedrale di Prato al corso di esercizi dei santi nella
festa della Pentecoste. Originale cartaceo con sigillo; mm. 245x190
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Roma, 1835 maggio
19
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146
Il papa Gregorio XVI concede ai canonici della cattedrale di Prato la facoltà
di ornarsi, nell'ambito della diocesi, del collare violaceo e di una piccola croce
d'oro pendente sul petto per mezzo di un nastro di seta paonazzo. Originale con sigillo ad inchiostro; mm. 285x430
|
Roma, 1838 dicembre
4
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147
Il papa Gregorio XVI concede ai canonici di Prato di poter portare anche
fuori diocesi il collare di colore violaceo e una piccola croce, con fascia dello
stesso colore, sul petto. Originale; mm. 240x425
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Roma, 1839 marzo 8
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148
Il papa Pio IX ringrazia il clero di Prato per i sensi di devozione, di
fedeltà e di amore manifestatigli in una lettera. Originale cartaceo con sigillo papale in cera rossa; mm. 330x230
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Roma, 1869 aprile
28
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149
Il papa Pio IX concede a Giovanni Pierallini, eletto vescovo di Colle, di
poter conservare il possesso di un canonicato nella cattedrale di Prato. Originale cartaceo con sigillo in cera; mm. 270x190
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Roma, 1871 dicembre
24
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150
Il papa Pio IX concede ai canonici di Prato la facoltà di ridurre alcune
messe provenienti da pie fondazioni. Originale cartaceo con sigillo in cera; mm. 285x205
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Roma, 1875 febbraio
22
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151
Il papa Pio IX concede al vescovo di Prato di elevare la festa del Cuore di
Maria a rito doppio di seconda classe e di poter trasferire, in caso di impedimento,
al giorno successivo la festa della Vergine della Consolazione. Originale cartaceo con sigillo in cera rossa; mm. 265x200
|
Roma, 1875 marzo
18
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152
Il papa Pio IX concede ai canonici di Prato la proroga, per un triennio,
della validità di certe delibere capitolari. Originale cartaceo; mm. 270x200
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Roma, 1878 marzo
11
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153
Il papa Leone XIII concede alla diocesi di Prato di poter celebrare la festa
di santa Maria Margherita Àlacoque col rito di doppio minore. Originale cartaceo con sigillo a secco; mm. 280x200
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Roma, 1879 marzo
21
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154
La congregazione dei vescovi autorizza il Capitolo della cattedrale di Prato
ad affrancare un canone dovuto da Emilio Reali. Originale cartaceo con sigillo a secco; mm. 270x200
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Roma, 1880 maggio
25
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155
La congregazione dei vescovi autorizza i canonici di Prato a affrancare una
passività dovuta al beneficio ecclesiastico di S. Gregorio in S. Egidio di Firenze. Originale cartaceo con timbro a secco; mm. 270x200
|
Roma, 1880 maggio
25
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156
La congregazione dei vescovi autorizza i canonici di Prato a pagare un
debito, dovuto al regio Demanio, con rendita del debito pubblico. Originale cartaceo con sigillo a secco; mm. 270x200
|
Roma, 1880 giugno
9
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157
La congregazione del Concilio autorizza l'affrancazione di un livello dovuto
dai fratelli Feliciano e Stefano Vannucci. Originale cartaceo con sigillo a secco; mm. 270x200
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Roma, 1881 gennaio
17
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158
La congregazione del Concilio autorizza il Capitolo di Prato a affrancare due
passività annue dovute al Demanio dello Stato. Originale cartaceo con sigillo a secco; mm. 270x200
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Roma, 1881 gennaio
17
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159
Il papa Leone XIII conferisce il canonicato di S. Maria della Ripalta al
prete pratese Leopoldo Franchi. Originale con sigillo papale a inchiostro rosso; mm. 381x530
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Roma, 1884 aprile
2
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160
Il papa Leone XIII conferisce il canonicato Buonamici nella cattedrale di
Prato al canonico Onorato Bambini. Originale con timbro a inchiostro rosso; mm. 380x530
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Roma, 1884 aprile
5
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161
1884 aprile 5, Roma. Il papa Leone XIII conferisce il canonicato Villani
nella cattedrale di Prato al canonico Evaristo Tempesti. Originale con sigillo a inchiostro rosso; mm. 380x530
|
Roma, 1884 aprile
5
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162
Il papa Leone XIII conferisce il canonicato e la prebenda Teologale nella
cattedrale di Prato al canonico Giovacchino Pelagatti. Originale con timbro a inchiostro rosso; mm. 380x530
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Roma, 1884 aprile
22
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163
Il papa Benedetto XV decreta che la circoscrizione della diocesi di Prato sia
estesa a tutto il territorio del comune di Prato. Copia libera su pergamena in
cornice sotto vetro nella sala maggiore dei canonici. Edita da R. Fantappiè, Per la storia della diocesi di Prato, «Archivio storico
pratese», LI (1975), II, p. 199 n. 3. Copia libera su pergamena; mm. 500x700
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Roma, 1916 settembre
3
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164
Il papa Pio XII separa l'una dall'altra le diocesi di Prato e di Pistoia,
fino allora aeque principaliter ac perpetuo unite, sì che d'ora in poi ciascuna
abbia un vescovo proprio, conservandone immutati i rispettivi confini.
Originale con sigillo pendente in cornice sotto vetro nella sala delle dignità e
canonici della cattedrale. Edita da R.
Fantappiè, Per la storia della
diocesi di Prato, cit., p. 203 n. 4. Originale con sigillo pendente; mm. 380x560
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Roma, 1954 gennaio
25
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165
Il papa Pio XII comunica ai canonici, al clero e al popolo di Prato la nomina
del primo vescovo residenziale. Originale con sigillo pendente in cornice sotto
vetro nella sala delle dignità e canonici della cattedrale. Edita da R. Fantappiè, Per la storia della diocesi di Prato, cit., p. 205 n.
5. Originale con sigillo pendente; mm. 310x430
|
Roma, 1954 luglio
7
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