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Mairie di Cerreto

Sede: Cerreto Guidi (Firenze)

Date di esistenza: 1808 - 1814

Intestazioni: Mairie di Cerreto, Cerreto Guidi (Firenze), 1808 - 1814

Storia amministrativa:

Il periodo di influenza dei Francesi sull'Italia e sulla Toscana era cominciato oltre un decennio prima del trattato di Fontainebleau del 27 ottobre 1807 e del Senatoconsulto del 24 maggio 1808, ma furono questi ultimi a determinare, mediante l'annessione diretta della Toscana all'impero francese, bruschi e profondi cambiamenti sull'assetto istituzionale del Granducato, sia a livello di governo centrale che di istituzioni periferiche.1

Il territorio della Toscana fu diviso, seguendo l'organizzazione amministrativa vigente in Francia, in tre dipartimenti: dell'Amo, dell'Ombrone e del Mediterraneo con capoluoghi rispettivamente Firenze, Siena e Livorno, cosa che determinò per Firenze la perdita del molo di capitale; ogni dipartimento fu a sua volta suddiviso in circondari e questi in municipalità. A livello di dipartimento operava una prefettura, da cui dipendevano varie sottoprefetture, una per ogni circondario; infine a ciascuna sottoprefettura facevano capo le municipalità, più frequentemente designate con il termine francese di mairies. A capo di ogni amministrazione locale c'era un maire, che a differenza del gonfaloniere di cui aveva preso il posto, si configurava come funzionario del governo, piuttosto che come membro dell'amministrazione locale, tanto è vero che veniva nominato dal Prefetto del dipartimento. Egli era il vero ed il solo responsabile dell'amministrazione del comune, tanto della gestione economica che del mantenimento dell'ordine pubblico, tanto che, in caso di bisogno, poteva valersi della forza pubblica; era coadiuvato da un aggiunto, con funzioni di supplenza negli impegni di minore importanza e da un segretario, con funzioni di attuario, carica a cui furono solitamente chiamati gli ex cancellieri comunitativi del precedente regime; esisteva poi un consiglio comunale con un numero variabile di membri, in proporzione al numero degli abitanti, con funzioni puramente consultive.

Data l'estensione e la complessità delle funzioni affidate ai maires, la loro presenza divenne capillare sul territorio e pertanto fu molto aumentato, rispetto al passato, il numero delle amministrazioni comunali: il territorio del comune di Cerreto Guidi, quale era stato determinato dal regolamento leopoldino del 1774, fu pertanto suddiviso in due mairies, una con capoluogo Vinci ed una con capoluogo Cerreto: a quest'ultima rimasero soltanto cinque popoli sui diciannove della precedente organizzazione; i quattordici rimanenti, compresi i cinque popoli della lega di Colligonzi che sempre erano stati uniti a Cerreto, entrarono invece a far parte del territorio comunale di Vinci. Entrambe le mairiés erano comprese nel Dipartimento del Mediterraneo,con capoluogo Livorno, nell'ambito del quale facevano capo al circondario di Pisa.

Per quanto attiene all'ordinamento giudiziario, podesterie e vicariati furono soppressi dall'amministrazione francese ed i tribunali ordinari furono stabiliti, a livello di dipartimento per il penale, a livello del circondario per il civile. Il "volto locale della giustizia" sotto la dominazione francese fu rappresentato dai giudici di pace, che amministravano soltanto la bassa giurisdizione civile ed il danno dato. Per quanto attiene a questo settore, le due comunità di Vinci e Cerreto rimasero accorpate in una medesima giudicatura di pace, con sede a Cerreto Guidi.

I Francesi si insediarono nei ruoli-chiave dell'amministrazione centrale, ma a livello di periferia lasciarono ampio spazio al ceto burocratico formatosi sotto la dinastia lorenese: pertanto per il ruolo di giudice di pace si scelsero di solito ex podestà o ex vicari per le località maggiori, ex notai di tribunale per i centri minori, come nel caso di Cerreto Guidi, ove fu eletto giudice di pace il "locale" Vincenzo Puccioni.2 Per il ruolo di maire si fece ampio ricorso a notabili locali, anche se proprio a Cerreto Guidi è da segnalare una delle poche eccezioni a questa regola: Gaetano Arman de Gros, maire dal 1809 al 1811; con il suo successore Vincenzo Maggi, residente a Cerreto Guidi, si ritornò invece alla regola generale.3

Anche il sistema fiscale fu profondamente cambiato: al posto del dazio o tassa di redenzione e della tassa sul macinato, si misero l'imposta fondiaria, quella personale, la tassa sulle porte e finestre (che colpiva il lusso delle abitazioni) e la tassa sulle patenti; furono ripristinati anche i dazi di consumo o octrois e quelli doganali. Per riscuotere le imposte, al posto dei camarlinghi, furono istituiti dei percettori a vita, che non ricevevano uno stipendio, ma una percentuale sul riscosso.

Furono estesi alla Toscana il servizio di Stato civile e la leva militare obbligatoria, funzioni a carico delle amministrazioni locali.



Complessi archivistici prodotti:
Mairie di Cerreto, 1808 - 1814 (fondo, conservato in Comune di Cerreto Guidi. Archivio storico)