Sede: San Miniato (Pisa)
Date di esistenza: XII sec. - 1370 gen.Intestazioni: Comune di San Miniato, San Miniato (Pisa), XII sec.-1370
Storia amministrativa:
Quando si arrese allo strapotere militare dei Fiorentini, l'antico
comune di San Miniato esercitava il suo dominio su un territorio e contado che
comprendeva numerosi terre, popoli e castelli distribuiti soprattutto sulle colline in
direzione di Siena e Volterra: Montaione, Castelnuovo, Coiano, San Quintino, Barbialla,
Tonda, oltre ai vicini castelli di Cigoli, Stibbio, Montebicchieri e Leporaia. Aveva
inoltre sotto il suo controllo le principali vie di comunicazione per Pisa, Siena,
Firenze: dal suo territorio passavano infatti l'Arno e la via Romea e di proprietà
comunale era anche il traghetto che attraversava il fiume Elsa.
Le vicende storiche
del libero comune di San Miniato sono state narrate a più riprese da storici locali,
attingendo, più che da fonti archivistiche, da antichi trattatisti e storici (Lami,
Villani, Ammirato, Muratori)
1
. In realtà i documenti archivistici che sono
arrivati fino a noi sono veramente pochi e così eterogenei da permettere solo un esame
parziale di quelle vicende storiche. Occorrerà qui riferire quanto è noto in merito alla
organizzazione e alle magistrature di quel "libero comune". Con ogni probabilità dal
1259 e sicuramente dal 1281 il "Castrum" di San Miniato era diviso nei terzieri di
"Forisporta", di "Castelvecchio" e di "Podighisi" e in sette contrade (Poggighisi,
Pancole, S.Andrea, S.Stefano della Pieve, Fuori porta, Fagognana)
2
. Per le epoche più antiche la prima citazione di magistrati del
comune sanminiatese si ha nel 1197, quando "Senzanome e Vacaio", consoli di San Miniato,
portarono l'adesione della loro città alla "lega guelfa"
3
. "Più tardi trovammo farsi menzione di un podestà, del consiglio grande
o Parlamento, nonché di una magistratura chiamata dei Difensori ed infine, sul principio
del secolo Decimoquarto [...] di un capitano di parte guelfa"
4
. Notizie più certe si deducono dagli statuti del 1337 in cui il comune
risulta retto da: un consiglio grande del popolo e un consiglio di custodia (assemblea
generale dei cittadini guelfi); i dodici difensori del popolo (eletto ogni due mesi dai
due consigli succitati) con le stesse attribuzioni dei priori del comune di Firenze; un
capitano del popolo e vessillifero di giustizia (eletto fra i dodici); oltre a un
podestà; un giudice; un camarlingo e un notaio delle riformagioni
5
.
Sembra verosimile che la
maggior parte della documentazione prodotta da quelle antiche magistrature comunali fu
distrutta dalle stesse truppe fiorentine quando nel gennaio 1370 irruppero in San
Miniato mettendolo a ferro e fuoco. Tale e tanto è infatti il puntiglio delle autorità
fiorentine nel descrivere in maniera sfacciatamente "partigiana" le vicende che avevano
portato alla conquista di San Miniato
6
, che è
intuibile la loro preoccupazione di far scomparire quanto potesse mostrare una diversa
realtà degli eventi.
Fra i documenti rimasti spiccano certamente i due bei registri
di Statuti, databili rispettivamente al 1337 e al 1354, già oggetto di studio in
funzione della storia locale, ma ancora meritevoli di attenzione per quanto concerne
studi di più ampio respiro. Per il resto, se si eccettua un registro di copie di
contratti, si tratta di poche carte sciolte che testimoniano singoli momenti della vita
del comune
7
.
Soggetti produttori collegati:
Comunità di San Miniato, San Miniato (Pisa),
1370-1808
(successore)
Complessi archivistici prodotti:
Comune di San Miniato, 1297 -
1370
(fondo, conservato in Comune di San Miniato. Archivio storico)