Sede: Piteglio (Pistoia)
Date di esistenza: sec. XIII - 1775Intestazioni: Comune di Piteglio, Piteglio (Pistoia), sec. XIII - 1775
Storia amministrativa:
Di origine romana, Piteglio, piccolo comune posto al centro della Val di Lima, è
testimoniato per la prima volta in una carta di donazione datata 1040 mentre la sua
pieve, dedicata a S. Maria, è citata in una "cartula offersionis" del 1074.
Assoggettato nel corso del IX secolo al vescovado pistoiese, dipende sicuramente da
Pistoia dal 1244, anno a cui risale il "Liber focorum" redatto allo scopo di
disegnare e definire la distribuzione degli insediamenti sparsi nel distretto
pistoiese, descrivendoli anche dal punto di vista demografico. Piteglio, compreso
nella circoscrizione di Porta S. Andrea, contava 84 fuochi per un totale di 420
abitanti. Dal "Liber finium" redatto nel 1255 al termine del conflitto che aveva
visto la vittoria della guelfa Firenze sulla ghibellina Pistoia, risulta che
Piteglio si estendeva su un territorio confinante con quello dei Comuni di Popiglio,
San Marcello, Mammiano, Calamecca e Crespole.
All'epoca Piteglio era
sicuramente comune autonomo, retto da un podestà, di nomina pistoiese,
rappresentante il potere centrale, al quale era affidata l'amministrazione della
giustizia, affiancato da un notaio e da un camarlingo.
Coinvolto nel corso del
Trecento nelle lotte di fazione fra guelfi bianchi e neri, nel 1366 il Comune perse
la propria funzione podestarile e venne compreso nel Capitanato della Montagna da
cui passò, nel 1772 al Vicariato della Montagna.
Come tutti gli altri comuni
della Montagna Pistoiese, Piteglio mantenne una propria autonomia amministrativa:
era retto da un vicario, estratto da un'apposita borsa e in carica per quattro mesi,
che aveva il potere di proporre le leggi e le riforme, di riunire il Consiglio e di
procedere alla nomina o all'incanto delle altre cariche comunali. Vi erano poi un
Consiglio, un cancelliere, presente alle riunioni del Consiglio in qualità di
scrivano e notaio, e un camarlingo generale, incaricato della riscossione delle
imposte, il cui ufficio era posto all'incanto, e che nei periodi di carestia veniva
affiancato da un camarlingo particolare, detto "dei viveri", responsabile della
distribuzione di farina di castagne alle famiglie bisognose. Ufficiali minori erano
gli stimatori di beni e la guardia campestre, cui era affidato il compito di
vigilare sulla conservazione del territorio. A partire dal 1648 il suo territorio
venne assoggettato al cancelliere della Montagna di Pistoia. In seguito alla riforma
amministrativa del 1775 perse la propria autonomia amministrativa e, come gli altri
comuni della Montagna Pistoiese, venne compreso nella Comunità della Montagna.
Soggetti produttori collegati:
Comunità della Montagna di Pistoia, San Marcello
Pistoiese (Pistoia), 1775 - 1808
(successore)
Complessi archivistici prodotti:
Comune di Piteglio, 1643 nov. 22 - 1770
(fondo, conservato in Comune di San Marcello Pistoiese. Archivio storico)