Sede: Licciana Nardi (Massa Carrara)
Date di esistenza: 1413 - 1796Intestazioni: Podesteria di Varano, Licciana Nardi (Massa Carrara), 1413 - 1796
Contesto statuale:
La frammentazione del territorio della media Val di Magra e il distacco
delle "ville" di Varano, Apella, Tavernelle e Taponecco dalla sfera di ingerenza dei
Malaspina prende origine dalla dissoluzione del marchesato dei Malaspina di Olivola.
Varano divenne parte del ducato estense di Modena a seguito dell'uccisione dei tre
fratelli Bernabò, Raffaele e Opizzone, marchesi di Olivola, per mano di un abitante di
Tavernelle. Per proteggersi da possibili reazioni, il popolo di Varano, insieme con
quelli delle "ville" di Tavernelle, Apella e Taponecco, si diede in accomandigia a
Niccolò III d'Este con un atto rogato a Parma il 24 luglio di quello stesso anno
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L'inclusione del il piccolo ex-feudo da
parte del Ducato di Modena, malgrado la distanza dai suoi confini, nasce dall'interesse
che gli Estensi nutrivano per la sua posizione geografica, trovandosi Varano sul
tracciato della strada di Linari, via di comunicazione tra la Val di Magra e l'alto
parmense. Proprio il commercio del sale che seguiva questo itinerario fece nascere una
controversia tra Modena e Firenze che si concluse con un accordo nel 1619. Nel corso del
Seicento furono messi in atto dei tentativi volti ad annettere questo territorio alla
Lunigiana toscana; ad opporsi a questi tentativi furono, più che gli stessi Estensi, gli
abitanti della Podesteria di Varano, i quali temevano di perdere i loro privilegi. Una
volta raggiunto un accordo soddisfacente riguardo al commercio del sale infatti questo
territorio aveva perso di interesse per il Ducato di Modena, al contrario il Granduca di
Toscana era determinato a rafforzare la rete di accomandigie in Lunigiana per
contrastare il potere di Genova.
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Questi tentativi non ebbero comunque esito e
Varano rimase sotto la casa d'Este fino all'occupazione francese che in Modena ebbe
luogo nel 1796.
Storia amministrativa:
I capitoli degli atti di dedizione evidenziano una notevole autonomia
accordata alle comunità di Varano e Taponecco, soprattutto nel disporre dei "comunali",
vale a dire delle terre prative e boschive escluse dai beni privati che si trovavano nel
territorio delle comunità. Questi patti sono alla base dei novantotto capitoli di cui
sono composti gli Statuti di Varano nel testo riformato nel 1462 e confermato da Ercole
I d'Este il 12 settembre 1473, la cui stesura era stata preceduta da quella di Statuti
più antichi andati perduti.
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Varano rimase sotto la casa d'Este fino all'occupazione francese che
in Modena avvenne nel 1796. Pochi anni prima Francesco III d'Este aveva emanato un
Decreto
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riguardante la conservazione degli
archivi notarili che fu ritenuto penalizzante dagli abitanti della Podesteria di Varano,
i quali rivendicavano il diritto di conservare i protocolli notarili del proprio
distretto nelle stanze del castello di Varano. Nell'aprile del 1778 ottennero questo
diritto dando origine ad un archivio notarile che rimase in Varano fino al 1817, anno in
cui Francesco IV istituì l'Archivio Notarile di Aulla presso il quale confluirono anche
i rogiti di Varano.
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Soggetti produttori collegati:
Varano, Licciana Nardi (Massa Carrara), 1797 -
1811
(successore)
Complessi archivistici prodotti:
Podesteria di Varano, 1692
(fondo, conservato in Comune di Licciana Nardi)