Sede: Lastra a Signa (Firenze)
Date di esistenza: 1865 -Intestazioni: Comune di Lastra a Signa, Lastra a Signa (Firenze), 1865 -
                Storia amministrativa:
                II nuovo ordinamento politico-amministrativo dello Stato italiano
			venne fissato dalla legge 20 marzo 1865, n. 2248, con cui, fra l'altro, il territorio
			del Regno risultò suddiviso in province, circondari, mandamenti e comuni
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.
 Le amministrazioni comunitative preunitarie furono
			pertanto sostituite dai comuni, aventi personalità giuridica e circoscrizione
			territoriali identica a quella esistente. Essi furono costituiti da due organi, il
			Consiglio comunale elettivo e una Giunta, presieduta dal sindaco "capo
			dell'amministrazione comunale ed uffiziale del Governo", scelto fra i consiglieri ma di
			nomina regia.
 Nonostante la sua fondamentale importanza, il nuovo testo legislativo
			venne approvato con una procedura particolarmente rapida e senza un approfondito
			dibattito parlamentare. Pur con qualche modifica in senso "liberale", il testo varato
			nel 1865 ricalcava in quasi tutti gli articoli la legge Rattazzi del 1859, con cui
			l'assetto comunale e provinciale piemontese era stato esteso prima agli antichi Stati
			sardi e alla Lombardia e, successivamente, alle altre parti della penisola, ma non alla
			Toscana dove la politica "piemontesista" aveva incontrato forti opposizioni
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.
 Questi antefatti, insieme con considerazioni più generali,
			hanno condotto a distinguere in modo piuttosto netto "unità" e "unificazione" italiana.
			Specie se riferito alle leggi del 1865, quest'ultimo termine assume "un significato
			assai maggiore di quanto non dica la breve protazione cronologica, dal momento che
			quelle leggi sancivano la definitiva struttura centralizzata e burocratica del nuovo
			Stato nato dalla rivoluzione moderata: una uniformità per decreto d'una società
			cortemente differenziata; una struttura che avrebbe condizionato per un secolo ed oltre
			il processo evolutivo della società civile..."
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.
 Circa le origini
			politiche e giuridiche del nuovo ordinamento, se è stata mostrata la sua derivazione,
			sotto il profilo formale, da quello piemontese
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, non si è mancato
			di osservare che, nella sostanza, esso si rifaceva al modello francese, ossia - come
			scrive il Raponi - "a quel sistema politico-amministrativo che era basato sulla
			centralizzazione, sul rafforzamento dei poteri degli organi periferici dello Stato come
			la Prefettura di stampo napoleonico, sulla riduzione dei poteri dei corpi e delle
			autonomie locali; sulla sostituzione degli organi collettivi come organi monocratici
			alla guida dei Comuni; sulla introduzione di forme più rigide di controllo governativo
			sulla amministrazione locale, e di coordinamento delle molteplici forme nelle quali si
			esplica a livello periferico l'intervento dello Stato"
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.
 Numerose ed importanti modifiche alle disposizioni del
			1865 vennero introdotte con la legge 30 dicembre 1888, n. 5865 (coordinata nel Testo
			Unico 10 febbraio 1889, n. 5921). Ulteriori modificazioni relative alla parte
			procedurale elettorale, alle norme sul sindaco e sulla finanaza locale, condussero al
			Testo Unico del 1898 (R.D. 4 maggio 1898, n. 164). Senza mutare le disposizioni
			fondamentali del periodo precedente, altre leggi concernenti i segretari comunali, la
			durata degli organi comunali, la finanza locale e la materia elettorale diedero luogo
			alla formazione del Testo Unico del 1908 (R.D. 21 maggio 1908, n. 269). La legge di
			allargamento del suffragio elettorale del 30 giugno 1912, n. 665, fu sostanzialmente
			alla base del Testo Unico del 1915 (R.D. 4 febbraio 1915, n. 148)
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 Con l'avvento del fascismo i rapporti
			tra gli enti locali e lo Stato subirono - è noto - un radicale cambiamento. Le
			innovazioni del R.D. 30 dicembre 1923, che concedevano maggiore autonomia ai comuni e ne
			semplificavano l'azione, non ebbero applicazione perchè nel 1926, agli organi elettivi
			di essi (sindaco, giunta, consiglio) venne sostituita una magistratura unica di nomina
			statale: il podestà.
 Oltre che alla revisione generale delle circoscrizioni
			comunali e provinciali (1927), si provvide anche alla riforma dell'ordinamento contabile
			e finanziario dei comuni (accrescendo il controllo e la tutela della Commissione per la
			finanza locale) e a legare sempre più gli interessi dello Stato la figura del segretario
			comunale.
 Queste e altre trasformazioni istituzionali e amministrative confluirono
			nel Testo Unico approvato con R.D. 3 marzo 1934, n. 383, che segnò l'ulteriore
			estensione dei poteri dei prefetti
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 L'amministrazione dei
			comuni ritornò ad essere affidata al sindaco e alla Giunta, in via provvisoria di nomina
			prefettizia, con il R.D.L. 4 aprile 1944, n. 11.
            
                    Soggetti produttori collegati:
                                            
                            Comunità della Lastra a Signa, Lastra a Signa
(Firenze), 1814 - 1865
                        
                        (predecessore)
                        
                                    
                    Complessi archivistici prodotti:
                                                                                                                    
                        
                            Archivio postunitario di Lastra a Signa, 1865 -
		1944
                        (sezione, conservato in Comune di Lastra a Signa. Archivio storico)
                        
                                    

 
     
    