Intestazioni:
Ente comunale di assistenza, Scandicci (Firenze),
1937 - 1978
Storia amministrativa:
Tutte le attribuzioni e attività svolte dalle Congregazioni [di carità] passarono, con la Legge 3
giugno 1937, n. 847, agli Enti comunali di assistenza (E.C.A.), le cui finalità
principali erano l'assistenza alle persone e alle famiglie in condizioni disagiate.
L'E.C.A. provvedeva al ricovero di fanciulli abbandonati e vecchi senza tetto,
collocandoli presso istituti; assisteva gli inabili al lavoro, gli indigenti e i
disoccupati. L'assistenza si protraeva durante tutto l'anno ed era effettuata
generalmente con viveri in natura. Erano previsti anche sussidi straordinari in
denaro, destinati al pagamento delle pigioni di casa, delle cure termali ed altro,
il tutto nei casi di provata indigenza. Nei periodi bellici erano assistiti gli
sfollati, i sinistrati, le famiglie dei connazionali rimpatriati prive di congiunti
idonei al lavoro; le famiglie dei militari alle armi; quelle dei caduti, dispersi e
ammalati. L'E.C.A. aveva la sua principale fonte di entrata nell'addizionale sui
tributi erariali, provinciali e comunali, in conformità a quanto previsto dal R.D.L.
30 novembre 1937, n. 2145. Il comitato dell'E.C.A. era convocato periodicamente per
la concessione delle varie forme di assistenza. Gli enti comunali di assistenza
furono soppressi nel 19771 in favore
dei comuni competenti che ne ereditarono le attribuzioni, il personale ed i beni
patrimoniali.
Le opere pie amministrate prima dalla Congregazione di Carità locale e poi dall'Ente
Comunale di Assistenza erano l'Orfanotrofio Buti, la Fondazione Franceschi, i legati
dotali Tacchini, Viti e Uguccioni-Lippi2.