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Comunità di San Marcello

Sede: San Marcello Pistoiese (Pistoia)

Date di esistenza: 1816 - 1865

Intestazioni: Comunità di San Marcello, San Marcello Pistoiese (Pistoia), 1816 - 1865

Storia amministrativa:

Le mairies vennero soppresse il 17 giugno 1814 e dal settembre 1816 ripresero a funzionare le istituzioni comunitative precedenti l'occupazione francese. Gli uffici restaurati trassero comunque esperienza dalla passata amministrazione, sia riguardo all'accentramento del governo comunitativo, che in materia di previsione finanziaria. Al vertice dell'amministrazione comunicativa c'è ora un gonfaloniere, non più tratto dalla borsa approntata per i priori, ma nominato dal sovrano all'interno della rosa degli scrutinati, su consiglio del Soprintendente della Camera di Sovrintendenza Comunitativa, e mantenuto in carica per tre anni. Al gonfaloniere furono attribuite funzioni di controllo su un ampio ventaglio di affari comunitativi, che andavano dall'amministrazione, al fisco, all'ordine pubblico, all'assetto del territorio.
Ad esso si affianca il Magistrato comunitativo, composto da cinque priori, anch'essi oggetto di una più accurata selezione da parte delle autorità centrali. Al Magistrato, presieduto dal gonfaloniere, spettava l'elezione del camarlingo, in carica per tre anni, e l'approvazione del bilancio di previsione.
Vi era poi un Consiglio generale, in carica per un anno, che si riuniva di regola una sola volta, in un giorno prefissato di settembre, insieme al Magistrato, per eleggere i deputati incaricati della ripartizione della tassa di famiglia, gli impiegati della comunità e deliberare sull'eventuale apertura di nuove strade.
In conseguenza delle riforme politiche, amministrative e giudiziarie seguite alla concessione dello statuto da parte di Leopoldo II il 17 febbraio 1848, San Marcello divenne sede di un distretto elettorale, costituito, oltre che da San Marcello, dalle comunità di Cutigliano, Piteglio e Sambuca.
Dopo i sommovimenti politici del biennio 1848-49, che avevano condotto ad una breve stagione democratica e repubblicana, con l'istituzione dell'Assemblea Legislativa Toscana, organo elettivo a suffragio universale, parte di quelle riforme erano sopravvissute alla restaurazione granducale ed avevano portato, il 20 novembre del 1849, alla pubblicazione di un nuovo regolamento comunale ed alla creazione di consigli comunali elettivi. Notevole importanza avevano assunto i Consigli comunali, che avevano acquisito numerosi poteri deliberativi e di controllo, fra cui quelli di eleggere i priori, approvare i bilanci e sindacare l'operato del Gonfaloniere. Con decreto del 28 settembre 1853 Leopoldo II abolì ogni forma di rappresentanza elettiva e ripristinò il sistema amministrativo anteriore al 1848. Una nuova stagione di elezioni si verificò in conseguenza della cacciata degli Asburgo-Lorena il 27 aprile 1859, con il plebiscito dell'11 e 12 marzo 1860 ed il ripristino dei consigli comunali elettivi.