Livello: serie
Estremi cronologici: 1670 set. 10 - 1701 apr. 7Consistenza: 2 unità
Già nelle istruzioni del 1575 era previsto che i cancellieri del distretto
curassero la tenuta e l'aggiornamento degli estimi delle comunità sottoposte alla
cancelleria, che assunse così anche la configurazione di ufficio catastale
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Con la denominazione di estimi venivano indicate tanto le operazioni specifiche di
descrizione dei beni, che avvenivano sulla base delle "portate" generalmente dettate
dagli interessati agli ufficiali del catasto, quanto le successive valutazioni dei
redditi, che nel distretto comprendevano anche quelli derivanti dall'esercizio di
mestieri e commerci. Mediante l'uso di detrazioni e coefficienti prestabiliti, i
beni descritti venivano "allirati", cioè trasformati nella quota d'estimo (lira) su
cui poi venivano applicati i dazi comunitativi. I passaggi di proprietà dei beni che
avvenivano nei periodi intercorrenti fra la redazione di due catasti venivano
registrati su appositi libri detti "arroti" e davano luogo alle "volture" che il
cancelliere doveva riportare sui campioni o "lirette", aggiornando le relative quote
d'estimo di ciascuno dei contraenti.
Ad Uzzano sono rimasti i catasti, cioè le
descrizioni dei beni, effettuati nel 1670 e le successive allirazioni fino alla fine
del sec. XVII, mentre tutto il resto dell'abbondante documentazione catastale, tanto
prefrancese che relativa alla Restaurazione, fu separata dal resto dell'archivio
comunale in epoca postunitaria e oggi si trova, come già detto nell'introduzione
generale, all'Archivio di stato di Lucca.