Livello: fondo
Estremi cronologici: 1506 - 1808Consistenza: 89 unità
Dalle carte oggetto di riordino si è potuto rilevare quanta importanza
sia sempre stata attribuita alla conservazione delle scritture dai rappresentanti della
comunità.
Già nello Statuto della seconda metà del 1400 erano state fissate norme
per la loro tenuta affinché non venissero perse o stracciate perché molti per lor
faccende toccano e pigliano le scritture del comune e non si ritrovano. Per evitare
questo rischio era stata fissata una sanzione in 20 soldi per coloro che, senza alcuna
autorizzazione dell'officiale, consultassero le carte e un'ammenda di 5 lire nel caso in
cui fossero state portate fuori dalla corte
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; a seguito di una successiva riforma
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queste sanzioni aumentarono, a probabile dimostrazione del fatto che le carte
continuavano ad andare perdute.
È tuttavia a partire dalla fine del XVII secolo che
si cominciano a trovare tracce più consistenti sull'archivio di Rosignano attraverso le
memorie e le relazioni dei cancellieri comunitativi che ne erano responsabili
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.
Il 2 aprile 1688 il
cancelliere di Lari, Luca Antonio Lucchetti, annotava infatti, nel proprio copialettere,
la resistenza della comunità di Rosignano a consegnare le proprie carte. In
quell'occasione il cancelliere riferiva la risposta dell'ufficiale di Rosignano, Antonio
Guerrieri da Volterra, che comunicava di essere stato impedito nella consegna dai priori
della comunità. Questi ultimi anzi, desideravano per loro comodo fare una cancelleria a
Rosignano e per questo richiedevano indietro anche tutto il materiale documentario
giacente a Lari
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. A tale scopo il
21 aprile dello stesso anno, la comunità di Rosignano deliberava di tagliare legna al
fine di ricavare il denaro sufficiente per comprare una casa per l'officiale, con
annessa la cancelleria per tenere e conservare le scritture pubbliche
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.
Soggetti produttori:
Comune di Rosignano, Rosignano Marittimo (Livorno),
1506 - 1776
Comunità di Rosignano, Rosignano Marittimo
(Livorno), 1776 - 1808