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AST | Recupero e diffusione degli inventari degli archivi toscani
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Comitato regionale di controllo

Livello: complesso di fondi

Estremi cronologici: 1971 - 2001

Consistenza: 9078 unità

Il fondo nel suo complesso è stato trasferito presso l'archivio di deposito in tranche successive da parte delle sedi decentrate delle varie sezioni, con una serie di versamenti avvenuti, tra ilmarzo e l'aprile 1993, a seguito della soppressione degli uffici. La sezione di Arezzo trasmise, in data 27 marzo 1993, 1915 filze e 9 scatole all'archivio di deposito della Regione, mentre la sezione di Livorno, ha versato l'11 marzo 1993 tutte le deliberazioni considerate "sospese", ovvero in attesa di chiarimenti, comprese tra il 1971 e il 1991. Per quanto riguarda la sezione di Grosseto non è nota la data dell'effettivo trasferimento del fondo in archivio; tuttavia con lettera dell'8 aprile 1993 trasmise un elenco di versamento di 899 pezzi, informando che gli stessi non sarebbero stati fisicamente versati all'archivio causa sequestro giudiziario. Informò anche che, causa cessazione delle attività, le pratiche sarebbero rimaste a disposizione dell'autorità giudiziaria presso la sede della sezione, senza però che vi fosse alcun custode designato. Nella lettera si trova anche il riferimento ad uno "scarto" concordato che non poté, per conseguenza del fermo giudiziario, essere effettuato. La sezione di Massa Carrara trasmise, in data 9 marzo 1993, 211 scatole unitamente ad un elenco di pubblicazioni scartate, mentre la sezione di Prato, inviò 301 pezzi con elenco che non riporta datazione. Anche la sezione di Pistoia, inviò 966 pezzi con un elenco che non riporta datazione, mentre la sezione di Pisa trasmise, in data 1 aprile 1993, 481 scatole con i relativi elenchi di versamento. Infine la sezione di Firenze e la sezione di Siena inviarono rispettivamente 1054 e 378 unità accompagnati da due elenchi che non riporta datazioni. La stessa cosa accadde per l'ufficio centrale di Firenze che versò 1745 unità. Nel 2002 infine l'ufficio regionale denominato "Segreteria del CORECO" versò le ultime 677 filze e si venne così a ricomporre l'intero fondo.

Scarti e incrementi

Il "Gruppo di lavoro interdipartimentale per la gestione degli archivi degli uffici regionali" che fu istituito con la delibera di Giunta regionale 466/77, operò, tra l'altro, presso gli uffici regionali con sedi nelle province toscane, seguendo le vicende degli archivi degli uffici di rilevanza regionale che erano dislocati sul territorio. In occasione dei primi interventi presso le sedi decentrate del CORECO, che ebbero luogo fin dal 1979, il gruppo studiò la documentazione del Comitato e annotò nei verbali dei sopralluoghi anche le condizioni degli archivi, lo stato di conservazione della documentazione e le modalità di archiviazione adottate. Il gruppo, del quale era membro anche un rappresentante per la Sovrintendenza archivistica per la Toscana, definì le principali serie prodotte e fissò in cinque anni i termini di conservazione per le copie delle deliberazioni inviate al controllo per le quali non fossero stati riscontrati vizi di legittimità. Un tempo di conservazione maggiore, ma non quantificato, fu indicato per le norme regolamentari, gli strumenti urbanistici, le rette, le tariffe e i contratti non scaduti, nonché le delibere lasciate in sospeso per richiesta di chiarimenti. Contestualmente il gruppo indicò le tipologie documentarie da ritenersi oggetto di conservazione illimitata: registri di protocollo, raccolta dei verbali delle sedute della sezione, raccolta delle decisioni formalizzate e motivate degli annullamenti, eventuali strumenti di ricerca. In conseguenza delle decisioni assunte dal gruppo di lavoro interdipartimentale, si instaurò una prassi annuale di scarto che prevedeva un sopralluogo, la redazione del verbale di scarto e quindi la sua adozione con atto deliberativo della Giunta. La fisionomia del fondo tracciata allora dal gruppo si rispecchia nelle serie tuttora conservate presso l'archivio. L'attività di scarto presso gli uffici del CORECO da parte del gruppo interdipartimentale si intensificò al momento della soppressione delle sedi decentrate dell'ufficio, secondo le indicazioni dettate dalla Giunta con decisione 9 novembre 1992 n. 94: con questo atto, i tempi di conservazione delle pratiche destinate allo scarto stabiliti in 5 anni furono ulteriormente ridotti, prevedendo l'eliminazione degli atti fino a tutto il 1989 compreso, e sancendo la necessità di conservare a tempo illimitato solo i verbali delle sedute del CORECO, la raccolta dei decreti di annullamento e i registri di protocollo. Dopo il trasferimento degli archivi delle sezioni decentrate e della sezione centrale del CORECO all'Archivio di deposito e storico della Giunta regionale, è stato operato un ulteriore scarto che ha seguito le indicazioni già adottate dai gruppi di lavoro interdipartimentali negli anni '80 e '90. Lo scarto si è articolato in una serie di operazioni negli anni 2004-2005 e ha comportato la distruzione di circa 500 quintali di documentazione.

Contenuto del complesso archivistico

Il fondo è articolato nelle sezioni che composero il Comitato e che contengono gli atti degli uffici decentrati provinciali e della documentazione relativa alla sezione centrale che ebbe sede a Firenze e che continuò ad operare fino al 2001. L'attuale fisionomia del fondo rispetta la struttura originaria ma è frutto al contempo di un riordino e di uno scarto cospicuo.