Il maire di Montecatini, coadiuvato dagli aggiunti1, e sotto la vigilanza dei prefetti e sottoprefetti, trattava e
definiva gli affari comunali e presiedeva il Consiglio che si riuniva annualmente
per deliberare in materia di imposizioni fiscali e di rendiconto. Il maire si
occupava inoltre della tenuta dei registri di Stato Civile, della compilazione della
lista di leva e precettazione dei coscritti, delle attribuzioni di pubblica
sicurezza, della redazione dei ruoli dei patentati della comune e dei rivenditori di
sale e tabacco, del mantenimento dei detenuti appartenenti alla comune e dei
"Gittatelli", cioè i trovatelli, della fissazione del prezzo dei beni di largo
consumo, come il pane e le tariffe per la macellazione, dell'obbligo della
vaccinazione e delle più disparate statistiche richieste sia dalla Prefettura di
Livorno che dalla Sottoprefettura di Pisa, ed infine gli spettava la gestione del
territorio, con competenze sulle strade da restaurare e sui corsi d'acqua da
regimare, con attenzione particolare ai problemi del Padule; infine era suo compito
la suddivisione delle tasse a carico della comunità tra i proprietari terrieri e i
componenti delle singole famiglie2. Il materiale
prodotto dallo svolgimento del suo incarico era raccolto in buste e risulta
distribuito secondo un raggruppamento per materia e per fascicoli.