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AST | Recupero e diffusione degli inventari degli archivi toscani
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Comune di Gangalandi - Lastra

Livello: fondo

Estremi cronologici: ... 1582 - 1774

Consistenza: 38 unità

1. Un breve tracciato delle vicende storiche delle carte del comune di Lastra a Signa non costituisce solo una premessa obbligata per chi voglia introdursi nei meandri dell'archivio di cui vien fatto seguire un ragionato inventario, ma anche un'opportuna occasione per riflettere sulle traversie, le peregrinazioni, talvolta le sventure delle carte d'archivio1. La considerazione genetica delle forme di sedimentazione assunte dai "giacimenti" archivistici che interessano la nostra area di prospezione, servirà, inoltre, ad identificare i "filoni" strutturati e costitutivi e a definirne le scansioni temporali.
Le prime notizie sulla tenuta e conservazione delle carte del comune di Gangalandi (poi divenuto Lastra), si ritrovano negli statuti del 1563. La figura del cancelliere vi appare, qui come negli altri comuni, quale produttore e custode dei vari registri2
Abbastanza presto, però, la comunità perse un proprio cancelliere e si servì di quello di Empoli. Tutte le carte furono trasportate nella sede della cancelleria, insieme con quelle della Lega di Gangalandi e con quelle giudiziarie costituite dagli atti del podestà di Montelupo e della Lastra3. I diversi "inventari di libri e filze" che i cancellieri avevano l'obbligo di compilare al passaggio delle consegne al loro successore offrono preziose, anche se sommarie, indicazioni sul tipo e sul numero delle unità archivistiche conservate ad Empoli4.
Prima dell'istituzione del comune postunitario, e solo per un certo tempo, nella sede della comunità della Lastra si conservarono alcuni "dazzaioli", pochi registri di amministrazione ed una parte degli atti dei giusdicenti: unità d'archivio rimaste probabilmente in sede per strette necessità amministrative5. Un inventario di queste scritture, compilato nel 1829, indicava in tutto 206 unità, di cui 146 relative alla Comunità e 60 concernenti la podesteria e il tribunale civile della Lastra6.
Questo censimento delle carte era stato possibile grazie all'istituzione, nel 1815, di un loro custode: l'archivista. Questi doveva "dar vista e copia" degli atti richiesti; sbrigare le operazioni amministrative che gli venivano commissionate dal cancelliere di Empoli - col quale doveva corrispondere costantemente -, dedicarsi al ritrovamento delle "poste di decima"; nell'interesse della Comunità7.
L'istituzione dell'ufficio d'archivista era dovuta, tuttavia, alla intensa congiuntura amministrativa che nel secondo e terzo decennio dell'Ottocento aveva impegnato le comunità del granducato nella formazione del nuovo catasto e dei libri estimali8.
Se tralasciamo le minute annotazioni di spese fatte in quegli anni per restauri e legature di filze9, l'avvenimento più importante per la conservazione delle carte della Comunità si ha nel 1831, in occasione del trasferimento della sede della cancelleria competente per la Lastra da Empoli al Galluzzo. Dall'accurato inventario delle carte compilato il 31 dicembre 1838 e aggiornato al 1842, appare che esse erano state divise in dodici serie e che all'interno di ciascuna di queste le unità avevano ricevuto una numerazione progressiva, la stessa che viene riportata nel nostro inventario accanto al numero di corda attuale10.
Anche le filze della podesteria e del tribunale conservate alla Lastra confluirono nella cancelleria del Galluzzo tra il settembre 1838 e il marzo dell'anno successivo"11.
Solo dopo l'unità d'Italia le carte delle amministrazioni preunitarie della Lastra poterono tornare per la prima volta nella loro sede naturale in virtù della circolare della Regia Prefettura di Firenze del 15 settembre 186512. Nella cancelleria del Galluzzo rimasero tuttavia giacenti le carte giudiziarie della Lastra fintanto che, in base al R.D. 1° settembre 1870, n. 5859, non si ordinò il deposito entro sei mesi "di tutti gli atti e processi delle soppresse Podesterie, Vicari e Regie e Giudicature Civili" nelle rispettive cancellerie delle Preture delle province toscane13.
Benché sia la Prefettura che il comune del Galluzzo sollecitassero a più riprese il sindaco della Lastra a prendere in consegna l'"Archivio Giudiciario", la cui conservazione doveva creare come sempre problemi di spazio, solo l'11 gennaio 1873 avveniva il suo passaggio nelle mani del pretore del Mandamento della Lastra14.
Le carte delle amministrazioni preunitarie furono poste - insieme con quelle che il comune postunitario aveva cominciato a produrre - in tre stanze al piano terreno del palazzo comunale. Di queste carte disponiamo un primo elenco di consistenza trasmesso alla Prefettura di Firenze il 22 luglio 186815.
Il restauro della casa comunale attuato in tempi recenti portò allo smembramento di alcune sezioni dell'archivio. Si rendeva pertanto necessario un intervento di ricomposizione delle serie archivistiche preunitarie e postunitarie, anche allo scopo di istituire una sezione separata d'archivio da aprire alla consultazione degli studiosi e dei ricercatori.

2. Sulla base di alcuni inventari sette e ottocenteschi è possibile delineare un'analisi della consistenza e delle variazioni quantitative del patrimonio archivistico della comunità della Lastra durante la sua permanenza presso le cancellerie di Empoli e del Galluzzo (vedi tabella).
La prima dispersione di ben quattordici registri di "Partiti" e "Deliberazioni" del comune e della Lega dei popoli di Gangalandi è documentata tra il 1788 e il 1792 presso la cancelleria di Empoli16. Oltre a queste, sembrano essere andate smarrite almeno altre nove unità prodotte dalle Opere di S. Martino a Gangalandi e di S. Stefano a Calcinaia17.
Altre perdite sono segnalate direttamente dall'inventario compilato dalla cancelleria del Galluzzo nel 1832. A quella data risultavano già mancanti i "Dazzaioli del dazio comunitativo" dal 1809 al 1820 e i "Dazzaioli della tassa di famiglia" dal 1815 al 1821. Figuravano invece un "Registro delle imborsazioni" del 1836 e trentotto "filze" di saldi della tassa del macinato dal 1620 al 1685 non più riscontrabili nell'inventario del 186818.

TABELLA. Consistenza dell'archivio della comunità e della podesteria della Lastra.

Anno Sede dell'archivio Numero delle unità
Comunità Podesteria
1788 116
1792 Empoli 83
1797 83
1829 Lastra 146 60
1832 [Lastra] 170 71
1842 Galluzzo 248 80
1868 Lastra 532 8119

La documentazione delle amministrazioni preunitarie conservata presso l'archivio storico del comune di Lastra a Signa trova la sua integrazione nel materiale che, nonostante la circolare prefettizia del 1865, rimase presso la cancelleria di Empoli per l'impossibilità materiale di separare all'interno di una medesima unità fonti di provenienza diversa.
Si tratta, prevalentemente, delle carte prodotte dai cancellieri di Empoli negli anni dal 1760 al 1804 (lettere, istanze, memorie, bilanci di previsione, ecc.), per la cui descrizione si rimanda all'introduzione alla serie "Affari della comunità". Fortunatamente, il successivo spostamento della cancelleria da Empoli al Galluzzo generò solo una trascurabile dispersione delle carte della nostra comunità20.
Completa il quadro della documentazione prodotta dalle amministrazioni preunitarie della Lastra l'Archivio di Stato di Firenze. In questa sede si ritrovano infatti conservate, come s'è detto, le uniche fonti statutarie disponibili, nonché le carte delle confraternite e fabbricerie esistite nel territorio della comunità leopoldina della Lastra21.

3. Nell'opera di riordinamento delle carte preunitarie si prospettavano diverse possibilità o soluzioni metodologiche.
Si poteva tentare il recupero dell'ordinamento "originario" riflesso nell'unico inventario sistematico delle carte della comunità compiuto nel 1838 presso la cancelleria del Galluzzo. In tal caso si sarebbe privilegiato uno schema archivistico esclusivamente fondato sulla tipologia delle fonti documentarie che avrebbe ignorato a priori qualsiasi periodizzazione storica. Questo criterio avrebbe avuto il pregio di garantire una continuità tra passato e presente ricongiungendo idealmente storia dell'archivio e metodo archivistico.
Questa ricomposizione sarebbe tuttavia risultata difficilmente attuabile per le numerose anomalie interne che rendono poco coerente qualsiasi inventariazione su base empirica. Ciò avrebbe inevitabilmente comportato da un lato molteplici interventi correttivi, dall'altro la rinuncia ai vantaggi euristici derivanti dall'applicazione del metodo storico.
Maggiori possibilità operative e risultati metodologicamente più fruttuosi ci è sembrato potessero derivare dal presupposto che l'archivio conserva un'autonomia formale rispetto all'istituto che lo produce, ciò che impone al riordinatore un compito non puramente recettivo ma anche creativo.
Poiché l'archivio ci è giunto nella forma di un sedimento storico dotato di una sua individualità ma privo di una definitiva organizzazione interna, è parso opportuno rispettare la ricchezza e la varietà della tipologia documentaria che esso presentava, ma anche procedere ad attribuire ad esso un'articolazione coerente risultante dalla sintesi fra metodo storico e schemi tipologici 22 .
Prima di tutto, quindi, il riordinamento ha cercato di dare consequenziale espressione al nesso fra i diversi complessi documentari e le istituzioni locali che sono all'origine della loro produzione 23 . Una volta stabilite le cesure storiche secondo i criteri di periodizzazione ormai generalmente accettati, è stato possibile distribuire al loro interno le serie archivistiche 24 .
Sulla base di questi canoni metodologici - che hanno trovato una significativa verifica sperimentale nell'ordinamento di altri archivi comunali della Toscana 25 - nell'archivio di Lastra a Signa sono stati individuati e ricostituiti i complessi documentari prodotti dal comune di Gangalandi e Lastra (... 1582 - 1774), dalla Lega de' sette popoli di Gangalandi (... 1544 - 1774) confluenti nella comunità leopoldina della Lastra (1774-1808), dalla Mairie della Lastra (1808-1814) e dalla comunità di Lastra a Signa (1814-1865) 26 .
In una sezione a parte sono stati riuniti frammenti di documentazione prodotti da diverse istituzioni ecclesiastico-laicali e dal podestà di Montelupo e annessi, i quali devono la loro attuale collocazione nell'archivio di Lastra a Signa ad un errato smistamento delle carte tra gli archivi locali e quello statale di Firenze nel 1865 27 .