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Comunità leopoldina

Livello: fondo

Estremi cronologici: 1773 - 1815

Consistenza: 15 unità

La riforma delle comunità emanata da Pietro Leopoldo stabiliva che tutte le comunità del contado fiorentino potessero direttamente amministrare i propri affari economici mediante una unica nuova magistratura composta dal gonfaloniere e più rappresentanti, oltre ad un consiglio generale formato dai residenti nel magistrato comunitativo e ai deputati dei popoli, tutti aventi pari diritto di voto. La legge stabiliva inoltre che la durata in carica dei suddetti magistrati fosse di un anno. Furono così abrogati gli statuti locali. Il Regolamento locale per la comunità di Greve, emanato con Motuproprio del 23 maggio 1774» 1 , nel primo articolo stabiliva che per Comunità di Greve si intendessero tutti i trentanove popoli compresi nella precedente podesteria di Greve e Lega di Cintoia e nello specifico ventitre per la prima e sedici per la seconda e ribadiva come la Lega di Cintoia da quel momento in avanti dovesse essere «unita e attribuita al corpo della predetta comunità di Greve» 2 . Fra i popoli di Greve sono presenti i popoli di Santa Croce a Greve, S. Cresci a Mezzuola, S. Andrea a Monte Gonzi, S. Donato a Citille, S. Godenzo a Torsoli, S. Donato a Lamole, S. Lucia in Barbiana, S. Leone a Melazzano, S. Maria a Panzano, S. Maria a Petriolo, S. Maria a Rignano, S. Maria a Vico Maggio, S. Martino in Valle, S. Martino a Uzzano, S. Martino in Cecione, S. Niccolò a Montagliari, S. Pietro al Pino, S. Piero in Sillano, S. Piero alle Stinche, S. Stefano in Lucolena, S. Silvestro alle Convertoje, S. Stefano a Monte Fioralle, S. Stefano a Collegalli» 3 . Fra i popoli originariamente compresi nella lega di Cintoia abbiamo quelli di S. Angelo a Dudda, S. Andrea a Linari, S. Bartolomeo a Musignano, S. Clemente a Panzalla, S. Cristoforo a Strada, S. Cristina a Pancole, S. Cristofano a Lucolena, S. Donato a Mugnana, S. Ellero a Pitigliolo, S. Giorgio a Poneta, S. Maria a Bisticci, S. Miniato a Rubbiana, S. Maria a Cintoia, S. Martino a Sezzate, S. Piero a Cintoia, S. Paolo a Ema» 4 . All'articolo secondo veniva definita la composizione del magistrato e del consiglio. Il primo era composto dal gonfaloniere e da dieci rappresentanti mentre il consiglio generale era rappresentato oltre che dal magistrato, anche da venti deputati dei popoli o parrocchie estraibili dalle borse. Dal momento che le borse sarebbero state nel numero di trentanove, quanti erano complessivamente i popoli, affinché fossero uguali in ciascun popolo «il benefizio, e il carico della residenza»» 5 , l'articolo stabiliva che si osservasse anno per anno il metodo del turno, seguendo l'ordine dell'elenco presente nell'articolo precedente. L'articolo tre stabiliva che le borse per l'estrazione del magistrato, dei deputati dei popoli e dei revisori, fossero conservate presso l'ufficio della Cancelleria di Greve. Mentre l'articolo quarto stabiliva l'ammontare della tassa di redenzione che la comunità di Greve annualmente doveva pagare alla cassa della Camera delle comunità in Firenze, il quinto definiva l'ammontare della tassa o dazio che la comunità ogni anno doveva applicare ai contadini artigiani e testanti. Il sesto e ultimo articolo confermava il dì 1 marzo 1773, come fissato dal motuproprio del 28 dicembre 1772, tanto per l'annuale formazione del magistrato che del consiglio medesimo. Per la elezione del magistrato si usava il sistema delle "tratte", estraendo i nomi da una borsa in cui erano posti i nomi di tutti i possessori di beni immobili descritti ai campioni della tassa del decimino. Oltre ai registri delle deliberazioni che coprono l'intero arco cronologico dal 1773 al dicembre 1808, ad un bastardello di appunti preparatori per la stesura delle deliberazioni redatto dall'aiuto cancelliere e ad un registro di riforme e tratte, in archivio sono conservati un registro di accolli per la manutenzione delle strade e registri inerenti il prelievo fiscale. Si tratta dei saldi dei camarlinghi, dazzaioli delle decime dei contadini, dazzaioli dei possidenti e testanti, del dazio degli artigiani, registri delle tasse di macine, oltre a quelli della colletta universale e tassa delle bestie del pie' tondo e delle imposizioni straordinarie.